Magazine Diario personale

Oggi è sabato, domani non si va a scuola

Da Iomemestessa

Suppongo sia materia da psicologi, mai mi decidessi di frequentarne uno per fare un po’ di chiarezza in me.

Io ho un approccio col week end da ‘sera del di’ di festa’. Per cui il venerdì pomeriggio di solito ho energia a mille.

Venerdì, parto alla volta di casa dei suoceri, a recuperare il nanetto da giardino colà collocata, dopo che il nonno aveva ritirato lei e le sue masserizie all’asilo.

Appena varcata la soglia di casa, alle otto passate, (che sia mai che iome finisca di lavorare ad ora acconcia) il nanetto guarda i due tizi che l’han generata, che nel frattempo è soggiunto pure l’Uomo e afferma: ‘sono stata buonissima. stanotte dirmo nel lettone.’ Senza punti interrogativi, che non usano. Affermazione netta. Iome e l’Uomo si guardano, perplessi. Poi iome rinviene, e chiede al nanetto: ‘scusa, quale sarebbe la novità?’ Non c’è sarcasmo, nelle sue parole. E’ una constatazione. Il nanetto viene nel lettone ogni santa notte da tempi immemori, quindi non è che paia questa gran notizia. Lei ci guarda come se avesse a che fare con due studenti un po’ lenti e acclara: ‘Vengo subito, non quando mi sveglio nel mio lettino’ (il lettino è un letto da una piazza e mezza, per inciso, e lei per il solito si sveglia non prima di mezzanotte e non sopo le due…).

L’Uomo coglie la palla al balzo e si offre di dormire nel lettino lui. Non siate fuorviati da cotanta generosità. L’Uomo lo fa per dormire comodo lui. Infatti la pulce quando è nel lettone dorme spalmata su di me come uno stracchino, quindi la presenza dell’Uomo, in quanto fattore di disturbo, è ininfluente per noi, mentre comprendo che la nana sia influente (per lui). Iome c’ha da fare e direbbe di sì pure all’invasione della Polonia, basta che si cavino dalle scatole e lei possa intavolare la cena.

La serata passa senza ulteriori sobbalzi e alle dieci e mezza iome&nana sono stramazzate entrambe in una posizione che, a detta dell’Uomo ricorda una scultura liberty.

La mattina è traumatica. La nana si sveglia alle 8.20, lei che per il solito roncola fin quasi alle dieci. ‘Mamma c’è il sole alziamoci’. Iome cerca di connettere se stessa con la realtà e realizza che l’uomo, sia pace all’anima sua, non ha abbassato le tapparelle in metà della casa e pare di stare a San Siro la notte del derby. Iome tenta una squallida scusa (‘non è il sole è un’illusione ottica, è notte, dormi) chiudendo la porta con una pedata, ma ormai è andata. La nana salta giù dal letto e va a rendere omaggio a suo padre. L’Uomo bestemmia tra i denti, e iome gode come un riccio.

La mattinata se ne va in duecentomila rotture di coglioni, tutte egualmente imprescindibili, in cui riesco a fare entrare pure la spesa. Che di solito faccio il pomeriggio. Ma il pomeriggio è stato liberato da ogni impegno, perchè la nana, che ascolta anche quando sembra sovrappensiero, la scorsa settimana mi ha sentita dire a suo padre che ella non ha più niente da mettersi (verità) quindi mi ricorda che dobbiamo fare ‘siopping’. Siccome per lei ‘siopping’ implica viaggio a città un po’ più grande dove risiede nota catena con cui la vesto per l’intera stagione (e abbondando sulle taglie biennalizzo, pure) con spesa minima, mi guarda e dice invitiamo la nonna. La nonna, al secolo la Donna, cioè mia madre, è la sua personal shopper, che la nana, che ha un discreto senso della realtà, l’ha capito che la nonna sarebbe perfetta pure in mezzo all’uragano Katrina, mentre mamma in mezzo all’uragano Katrina pare viverci.

Alle ore 16 mia madre passa a prenderci. Perchè se siamo con lei, col cazzo che guido io. Deve guidare lei. Direte, perchè guidi male. No. Vado piano. Secondo lei. Mia madre parte a razzo. In autostrada siamo ai 170. Iome: ‘Rallenta. Se ti ritirano la patente, vai a piedi fino al giorno in cui ti scorrazzerà la badante’ Nel frattempo mia madre sottolinea otto volte che non avendo potuto attendere all’usuale messa del sabato, andra domenica mattina. Lei. Il sotteso è: ‘non come te, miscredente’ Alla nona mi rompo le palle, e le ricordo le mie posizioni in materia religiosa. Lei si incazza e riaccelera. La nana dorme, beata lei.

Facciamo quel che dobbiamo fare e per le 19.30 siamo di ritorno.

L’Uomo sta giocando a Candy Crush ed è felice perchè ha superato il livello. Io guardo il tavolo e m’avvedo che il livello l’avra anche superato, ma quello manco per il cavolo che l’ha apparecchiato.

Ripongo gli acquisti, preparo la cena. Suona il telefono. Siccome sono le 8.12 avanzo la teoria che siano i suoceri. Credo abbiano una webcam installata. Appena vedono che stai inforchettando il primo boccone, loro chiamano. Può essere solo una webcam se no non si spiega.

Ci precettano per pranzo. A iome viene il santo, all’Uomo pure. Perché iome, lunedì, ha incautamente promesso alla nana che domenica pomeriggio avrebbero fatto i cupcakes. Lunedì mi pareva una gran idea. Martedì cominciavo ad essere perplessa. Arrivati a venerdì ero certa di aver detto una gran cazzata, ma ormai era fatta. L’invito a pranzo mi incasina gli orari rigidamente combinati, ma già so che se non accetteremo ci sottoporranno una serie di proposte alternative che ci faranno invocare il suicidio assistito. Quindi si accetta (ringraziando pure).

La nana ridorme con me, ma questa volta l’uomo spranga casa e sospetto che, avesse potuto ci avrebbe murati dentro. L’operazione riesce e la nana si e ci sveglia alle 10.00.

Da lì parte la corsa contro il tempo per arrivare dai suoceri ad ora acconcia e sforiamo di soli 8 minuti, abbattendo ogni precedente record e stabilendo il nuovo limite stagionale.

Si pranza, iome spiccia pure la cucina (accumulando bollini punto per il premio nuora dell’anno) e poi si corre a casa per i cupcakes.

L’Uomo si è appena accasciato il divano (con Candy Crush, sospetto) quando un urlo agghiacciato parte dalla cucina. Lo sbattitore elettrico è deceduto dopo lunga militanza. L’Uomo tira il colpo: ‘frusta a mano?’. ‘Piuttosto frusto te’ L’Uomo in calzoncini e maglietta con sopra le pecorelle parte alla volta della Donna, la stessa che ieri, messa a parte dalla nana dell’operazione cupcakes ‘nonna, vuoi venire ad aiutarci?’ le ha risposto flautata, ‘amore la nonna arriva in tempo per assaggiarli, sei contenta?’ mentre guardava me pensando ‘troppo cogliona per essere figlia a me’. Messa a parte del dramma sbattitore lo recapita al genero facendoglielo scendere sull’ascensore e dicendo ‘poi arrivo’.

Arriverà. Il campanello suonerà mentre iome, distrutta, passa l’ultima mano di straccio sul lavello inox, dopo aver reso nuovamente abitabile la cucina. Mi guarda con l’aria soddisfatta di chi ha fatto, benissimo i conti.

Alle 19.00 iome lava la nana, lava se stessa, prepara l’ennesimo pasto, la sacchetta per l’asilo, le varie ed eventuali, molla la cucina da spicciare all’uomo, gli sfionda via tutte le vite a Candy Crush, e poi, ma solo poi, implode nel letto pensando: ‘cazzo, domani è lunedì. Meno male.’

Nella notte, sente qualcosa procedere nel letto, al mattino scopriranno che è la nana. La settimana è ricominciata.


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