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Oglio Po, tiro al bersaglio contro i cittadini

Creato il 07 febbraio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

segue il documento dei sindaci sul presidio ospedaliero Oglio Po di Casalmaggiore. Mentre in Regione succedeva si tutto nel settore della sanità, tanto che la magistratura ha molto lavoro da affrontare, in periferia si contano da tempo i danni. Si perde il primario di Pediatria, quello di Ortopedia, il laboratorio d’analisi costa e viene tagliato… E l’eccellenza lombarda? Viene riservata solo agli amici degli amici di Formigoni. Casalmaggiore è stata sinora oggetto di tiro al bersaglio. Ovviamente i casalaschi hanno votato com gioia Salini e Formigoni, complimenti.

L’Ospedale Oglio Po

L’Ospedale Oglio Po è un ospedale di media grandezza (220 letti all’apertura nel 1992, 170 ora) e non un piccolo ospedale, voluto e pensato come l’unica realtà ospedaliera di un territorio vasto (sia mantovano che cremonese) la cui popolazione, con razionalità e lungimiranza, negli anni ’80, ha accettato di chiudere tre piccoli ospedali (Viadana, Casalmaggiore e Bozzolo, comodi ma non dotati dei necessari servizi sanitari) per costituirne uno solo in grado di rispondere in modo adeguato e sicuro ai bisogni degli utenti, soprattutto in urgenza ed emergenza.

L’Ospedale che ne è nato, quindi, da sempre ha avuto le caratteristiche dell’unico ospedale per acuti del territorio, facente parte di una Unità Sanitaria Locale propria (USL 50-52), comprendente appunto i Distretti di Viadana-Bozzolo per il mantovano e Casalmaggiore per il cremonese, dotato di tutti i servizi per l’emergenza – urgenza: Pronto Soccorso, Terapia Intensiva, Cardiologia con Unità Coronarica, Chirurgia, Ortopedia, Ostetricia-Ginecologia, Pediatria, Medicina Generale, Psichiatria, Laboratorio, Centro sangue, Radiologia e tutti i servizi ambulatoriali necessari ad un ospedale di zona.

Nel 1999 la nuova organizzazione sanitaria regionale ha comportato la ri-divisione dei territori in ASL di Mantova e Cremona, rispettando i confini provinciali, e l’Ospedale Oglio Po ha perso la sua autonomia passando sotto la gestione dell’Azienda Ospedaliera di Cremona.

Ciò che negli ultimi anni si è verificato all’Ospedale Oglio Po, e che ciclicamente emerge in incontri di Amministratori locali, Assemblee pubbliche, Consigli Comunali aperti, dichiarazioni di OO.SS., più o meno puntualmente riportate dagli organi di stampa locali, è una lenta ma progressiva riduzione, presso il Presidio stesso, di posti letto, di servizi, di personale infermieristico e medico, accompagnata ad una ovvia compromissione della capacità dell’Ospedale a far fronte a tutte le richieste dei cittadini.

Ciò è avvenuto nonostante che le Direzioni Generali e Sanitarie succedutesi via via negli anni avessero sempre affermato la strategicità e l’importanza del Presidio Ospedaliero Oglio Po, e che lo stesso Presidio si sia sempre adoperato per garantire i servizi coniugandoli con il traguardo dell’accreditamento all’eccellenza Joint Commission International ottenuta negli anni 2006 – 2010 – 2013 e la prospettiva attuale di riorganizzare tutto il Presidio secondo i moderni criteri dell’intensità di cura.

In linea con questo “trend” è di questi giorni la notizia dell’approvazione regionale del nuovo Piano Organizzativo Aziendale (POA), già oggetto di denuncia e di azioni di protesta sindacali e di presa di posizione di numerosi osservatori politici ed amministratori locali, purtroppo rivelatesi inutili ed inconcludenti. Il Piano in oggetto prevede, per l’Azienda Ospedaliera di Cremona, di cui l’Ospedale Oglio Po fa parte integrante,

- l’istituzione di una Pediatria Aziendale con perdita della figura del Primario Pediatra ad Oglio Po, dove invece continuerà ad operare una Struttura Semplice di Pediatria gerarchicamente dipendente dal rispettivo Direttore di Cremona;
- l’istituzione di una Struttura Semplice a livello dipartimentale di Ortopedia (con perdita definitiva del Primariato di Ortopedia);
- l’istituzione di un Laboratorio Aziendale che prevede il drastico ridimensionamento del laboratorio analisi presso l’Oglio Po: da Struttura Semplice a valenza dipartimentale (con budget proprio) viene trasformato in Struttura Semplice, totalmente gestita dal Direttore di laboratorio a Cremona, con mantenimento presso l’Oglio Po esclusivamente del laboratorio d’urgenza (tutti gli esami non urgenti verranno fatti a Cremona, pur mantenendo il prelievo in sede locale).

A fronte di ciò, l’Ospedale Oglio Po, unica struttura sanitaria pubblica presente sul territorio (lo testimoniano bene gli oltre 29000 accessi annui al Pronto Soccorso!!!), deve rispondere ai requisiti previsti dalla moderna organizzazione sanitaria, sia regionale che nazionale, che prevede fondamentalmente tre tipologie di Ospedale (i Presidi di Base con Pronto Soccorso per un bacino di utenza che va dagli 80000 ai 150000 abitanti; i Presidi di I° Livello, con un bacino di utenza tra i 150000 e i 300000 abitanti; e i Presidi di II° livello con bacino di utenza tra i 600000 e 1200000 abitanti) perfettamente collegati tra loro da un sistema in rete.

Ora è chiaro a tutti che l’Ospedale Oglio Po, che secondo la moderna organizzazione sanitaria viene considerato un Presidio di Base con Pronto Soccorso (il primo anello della catena e della rete), mentre non può più ospitare organizzazioni sanitarie complesse come l’emodinamica cardiologica per il trattamento con angioplastica primaria (coronarografia) dell’infarto del miocardio; la neurologia con stroke unit per il trattamento dell’ictus; la neurochirurgia per il trattamento dei traumi cranici con ematoma ecc., deve però essere sede di un Pronto Soccorso attrezzato con almeno sei letti di Osservazione Breve Intensiva (OBI), una radiodiagnostica di livello elevato, un laboratorio con emoteca, una Terapia Intensiva con almeno quattro letti, una chirurgia generale, una ortopedia, una medicina generale, una pediatria ed una ginecologia – ostetricia.

Tutto ciò al fine di consentire al paziente/utente che accede al Pronto Soccorso dell’Ospedale Oglio Po di essere trattato al meglio dei suoi bisogni essendo anche in grado l’Ospedale, qualora ce ne fosse bisogno, di eseguire immediatamente il trasporto del paziente verso il centro di riferimento con la massima garanzia e sicurezza possibili. Questa “mission” dell’Ospedale Oglio Po non può essere garantita se non si fanno adeguati investimenti sul Pronto Soccorso e sugli organici dei sanitari che devono garantire le prestazioni descritte, mantenendo l’integrità dei Reparti previsti per l’organizzazione di un moderno ospedale per acuti.

Apparentemente tutte le riorganizzazioni citate, in particolare le ultime contenute nel nuovo POA, non dovrebbero comportare, almeno per il momento, particolari disagi al cittadino paziente/utente in quanto tutti i servizi citati sono ancora presenti in Oglio Po. Il vero rischio è però in prospettiva, e a brevissima scadenza: un Ospedale funziona non solo perché c’è la Struttura con reparti dotati di posti letto, ma fondamentalmente perché ci sono medici ed infermieri in grado di attrarre e gestire bene i pazienti che vi accedono, avendo attrezzature diagnostiche e terapeutiche in linea con quelle richieste dai Livelli Minimi di Assistenza (LEA) e dalla moderna medicina. In questo senso, che prospettiva può avere un Reparto che, nonostante l’assoluta complessità assistenziale, viene privato della figura primariale? Quali medici verranno in prospettiva a lavorare presso quel reparto? Quale attrattività per i pazienti? Da ultimo: come si possono garantire prestazioni sicure ed efficaci se non si assicurano gli organici medici ed infermieristici?

In particolare preoccupa il declassamento della Pediatria che potrebbe presto trovarsi senza medici e quindi compromettere la sicurezza anche del punto nascita in Oglio Po, preparando quindi inevitabilmente il provvedimento di chiusura del punto nascita stesso.

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