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Ogoniland (Nigeria) / Un disastro umano ed ambientale che va fermato

Creato il 14 ottobre 2011 da Marianna06

Ne sentiamo parlare talvolta dai "media" nostrani e giusto appunto quando si verifica qualche sequestro di persona legato al malcontento della popolazione locale per le attività di estrazione di petrolio e di gas  di compagnie italiane o straniere, impegnate laggiù.

Diversamente non sappiamo affatto né chi sono gli Ogoni, né dove vivono.

Qualcuno , più acculturato,nell'occasione, dopo la lettura del giornale o l'ascolto della tv, si ricorda magari dell'impegno politico di Ken Saro- Wiwa  e della sua tragica morte per la difesa dei diritti umani e civili della propria gente.

Tutto qui.

Niente di più.

Invece gli Ogoni sono una popolazione di circa 500mila persone, uomini, donne, bambini ed anziani, che abitano da sempre la zona del Delta del Niger e che da anni , purtroppo,sono messe nelle condizioni di non poter più vivere  dignitosamente ,a casa propria, appunto dalle multinazionali del petrolio, che in quell'area ,per anni, hanno fatto e la fanno da padrone, con il consenso dello stesso governo nigeriano.

Ora però le cose potrebbero cominciare a cambiare, dopo le ultime presidenziali nel Paese, che hanno espresso un uomo, proveniente da quel territorio. E, anche perché l'inquinamento ha raggiunto per davvero un punto di non ritorno, che peggio non si può.

Infatti un recentissimo Rapporto del PNUE ossia il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente,denuncia con forza la catastrofe ambientale della zona del Delta del Niger e richiede con grandissima urgenza di far ritornare l'ecosistema in equilibrio e sopratutto di ridare alle popolazioni locali l'acqua potabile, quasi totalmente scomparsa dalla zona.

Ci vorranno, ahimé, circa trent'anni ma...bisogna cominciare subito.

Questo è quanto sostenuto dagli esperti e ,naturalmente, dai redattori del Rapporto.

Lo studio fatto dal PNUE ricchissimo ed esauriente, esamina circa 200 siti in un arco di tempo di 14 mesi.

Inoltre guarda con meticolosità a più di 100 chilometri di diritti di passaggio dell'oleodotto e, ancora, esamina più di 5mila dossier medici dopo aver ascoltato anche all'incirca 50 mila persone.

Inchieste approfondite sono state fatte per verificare l'inquinamento dei suoli e delle falde freatiche.

Più di 4mila campioni sono stati esaminati.Tutti estratti dai 780 pozzi della zona.

Il verdetto è risultato essere senza appello: le famiglie bevono acqua proveniente da pozzi contaminati di benzene ad un livello almeno 900 volte superiore a quanto consentito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS).

E, secondo stime approssimative ma sufficientemente fondate, occorre almeno un miliardo di dollari per dare agli Ogoni la loro acqua.

 

   A cura di Marianna Micheluzzi ( Ukundimana)

MDG--Ogoniland--Oil-spill-005

 


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