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Oh Belli Ciao! Intervista a Stefano “Cisco” Bellotti

Creato il 23 maggio 2014 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Ileana Mancia 23 maggio 2014 ascoltare, musica, primo piano Nessun commento

La musica di Stefano “Cisco” Bellotti e dei Modena City Ramblers ha accompagnato come una colonna sonora l’adolescenza di molti, me compresa. A distanza di anni, con alle spalle un’attività musicale incredibile e chilometri di strada percorsa, l’inconfondibile cantautore modenese porta in piazza instancabilmente le sue canzoni, per la gioia di un pubblico sempre partecipe e appassionato. Intervistarlo, vuoi per la sua disponibilità e cortesia, vuoi per il suono familiare della sua voce, è quasi come parlare con un vecchio amico di passato e futuro, degli incontri da ricordare e di quelli che devono ancora avvenire.

Partiamo subito dai tuoi ultimissimi progetti: so che c’è una biografia in uscita dal titolo Oh belli ciao! Ecco perché ho lasciato i Modena City Ramblers. Parlaci di questa iniziativa.

«Ormai non è più un segreto: ho passato gli ultimi due anni a mettere in fila i miei ricordi. Inizialmente ero indeciso al riguardo, realizzare un’autobiografia era qualcosa di strano per me, non riuscivo ad inquadrare bene l’idea. Poi, io e Carlo Albè, l’amico con cui ho scritto questo libro, abbiamo trovato un escamotage che mi è piaciuto tantissimo e mi ha convinto subito: costruire una sorta di racconto-romanzo attorno a fatti autobiografici. Possiamo dire che si tratta di un racconto biografico, o di una biografia romanzata, neanche io saprei come definire questo lavoro, e racconterà soprattutto il mio periodo di vita con i Modena City Ramblers, dal 1992 al 2005».

Oh Belli Ciao! Intervista a Stefano “Cisco” Bellotti

È un progetto finanziato tramite crowdfunding, una scelta particolarmente partecipativa…

«Esatto, la spinta principale per pubblicare il libro è arrivata proprio grazie a questa scelta. Abbiamo chiesto alla gente se volesse partecipare e contribuire al progetto in qualche modo. Tutti saranno ripagati con la copia del libro e varie ricompense. Siamo partiti con questa campagna di finanziamento tramite la piattaforma BeCrowdy e siamo rimasti davvero colpiti dal consenso riscosso: in pochissimo tempo abbiamo raggiunto il budget prefissato e le persone continuano ad aderire all’iniziativa. È stato un risultato clamoroso, tanto che ne abbiamo già discusso e cambieremo le diciture attuali: aumenteremo le ricompense per le persone che ci hanno sostenuto, ma questo avranno modo di scoprirlo solo a progetto terminato, al termine dei due mesi previsti per la campagna di raccolta fondi. Siamo molto felici, ovviamente son convinto che il titolo abbia incuriosito molta gente, però devo ammettere che siamo rimasti davvero sorpresi. Il libro uscirà a settembre. È più o meno ultimato, mancano alcune questioni burocratiche e la stampa, prepareremo tutto come si deve e sarà pronto al termine dell’estate».

Dal Vivo Volume Due, il tuo ultimo lavoro discografico, è un live ricco di collaborazioni, e lungo il tuo percorso artistico l’incontro sembra essere un po’ una predisposizione e un po’ un’esigenza. Ce n’è uno che ti ha segnato più profondamente o che ricordi con maggiore nostalgia?

«Guarda, forse il più importante della mia vita è stato proprio l’incontro con i MCR appena formatisi nel ’92. Quello è stato anche il primo vero incontro con la musica, io non ero un musicista, non facevo parte di nessuna band. Mi sono imbattuto in questo gruppo formato da poco che suonava musica irlandese, io ne ero appassionato e loro hanno visto in me capacità che non sapevo di avere. Le cose sono andate come poi sappiamo e come sono scritte nella biografia. Ecco, questo è stato l’incontro principale; se vogliamo, in qualche modo, la prima collaborazione. Poi, durante la nostra carriera, nel corso di quei famosi tredici anni, di collaborazioni ne abbiamo avute tantissime, da Paolo Rossi a Luis Sepúlveda, da Van Morrison a Manu Chao, e bene o male tutte ci hanno segnato e colpiti. Però è in quella sera del febbraio del ’92, in cui dei ragazzotti sconosciuti suonavano in un locale di Carpi della musica irlandese che ero andato a sentire, che si accese la scintilla. E da lì iniziò la storia dei MCR».

Oh Belli Ciao! Intervista a Stefano “Cisco” Bellotti

È in quell’occasione che hai trovato la tua dimensione…

«Eh sì, ho proprio trovato la mia dimensione, non ne avevo consapevolezza prima di allora. Mi ricorderò sempre le parole di Alberto Cottica, anche lui ex-componente dei MCR: “Cisco, non ti conosco, ti ho sentito cantare queste canzoni con noi stasera, e per quel poco che ne so, se ho mai visto un animale da palcoscenico, questo sei tu”. Da lì è nata questa amicizia e collaborazione. In effetti aveva ragione, neanche io sapevo di avere questa dote».

A distanza di più di vent’anni stai girando l’Italia con le nuove date del tuo Indietro Popolo Tour, e sai, non posso esimermi dal chiedertelo: che bilancio, ovviamente provvisorio, faresti di questo tuo ventennio di musica?

«Posso dirti che sono felicissimo di avere avuto la fortuna di passarne molti insieme ai MCR, dovessi farti un bilancio considererei quel periodo il passato remoto della mia vita. Poi ho intrapreso la carriera da solista, e l’anno prossimo saranno dieci anni, ormai. Di quella ho soprattutto i ricordi della gente che mi ha circondato, perché non mi sono mai sentito solo lungo questo percorso. La cosa che mi piace pensare è che il futuro è ancora tutto da scrivere, sulla base del passato possono nascere ancora nuovi progetti, nuovi percorsi, magari diversi da quelli fatti finora ma che possano portare emozioni, energie, e dare la voglia di andare avanti, di continuare a fare questo mestiere, come è giusto che sia, perché è uno dei lavori più belli del mondo».

Fotografie di Ileana Mancia

Per maggiori informazioni

http://www.ciscovox.it

http://www.becrowdy.com/oh-belli-ciao


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