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La Grecia spera di raccogliere il consenso del 90%.
Prendere o prendere. Atene non è disposta a trattare ulteriormente con i creditori privati. Se questi non accetteranno volontariamente l’offerta di scambio dei titoli, il governo ellenico «utilizzerà le clausole di azione collettiva» che comporterebbero automaticamente delle perdite per gli investitori.
A fare la voce grossa è stato il ministro delle Finanze greco, Evangelos Venizelos, nel giorno in cui dodici
istituti finanziari internazionali hanno detto di essere disposti a partecipare all’operazione di swap del debito con Atene.
INTESA SANPAOLO PRONTA ALLO SWAP. Fra i partecipanti figurano Intesa Sanpaolo, National Bank of Greece, Allianz, Axa, Alpha Bank, Bnp Paribas, Cnp Assurances, Commerzbank, Deutsche Bank, Efg Eurobank Ergasias, Greylock Capital Management e Ing, secondo quanto ha comunicato l’Institute of International Finance (Iif), che raggruppa gli istituti creditori della Grecia.
Atene si attende un’adesione volontaria di almeno il 75%, l’ideale sarebbe il 90%, al piano che prevede un haircut o taglio nominale del 53,5% sui titoli in portafoglio, che saranno scambiati con titoli a più lunga scadenza e che avranno una cedola del 3% fino al 2014, 3,75% fino al 2020, e 4,3% dopo il 2020.
UN’OFFERTA NON NEGOZIABILE.«Questa è la nostra migliore offerta perché è l’unica offerta esistente», ha detto Venizelos. Secondo il ministro delle Finanze «se possiamo evitare di far scattare i credit-default swap, questa è la soluzione migliore. Con un’adesione quasi universale non è necessario attivare le clausole d’azione collettiva. Ma queste clausole esistono nel nostro ordinamento e siamo pronti a mettere in atto i provvedimenti legislativi se necessario».
IL TERMINE PER L’ADESIONE SCADE L’8 MARZO. Le parole di Venizelos arrivano a pochi giorni dal termine entro cui i creditori privati sono invitati ad aderire allo scambio del debito. La scadenza è infatti fissata per le 21 di giovedì 8 marzo mentre il giorno dopo l’Eurogruppo terrà una teleconferenza per fare il punto sull’operazione. Il 20 marzo Atene dovrà quindi rimborsare 14,5 miliardi di titoli in scadenza.
Il piano definito il mese scorso implica perdite complessive per i creditori di oltre il 70% e cancella 107 miliardi di debito ellenico. Atene spera che la contribuzione dei privati l’aiuti a ridurre il debito pubblico al 120,5% del Pil entro il 2020, dal 160% del 2011. fonte
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