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Ok Arte: Giotto

Creato il 15 giugno 2010 da Rimmel

Ok Arte: GiottoGiotto di Bondone nacque nel luglio del 1267 da una famiglia di contadini che, come molte altre, si era inurbata a Firenze e, secondo la tradizione letteraria, finora non confermata dai documenti, aveva affidato il figlio alla bottega di un pittore, Cenni di Pepi, detto Cimabue, iscritto alla potente Arte della Lana, che abitava nella parrocchia di Santa Maria Novella.

Dovrebbe essere solo una leggenda l’aneddoto della “scoperta” del giovane pittore da parte di Cimabue, mentre disegnava con estremo realismo le pecore a cui badava, riportata da Lorenzo Ghiberti e da Giorgio Vasari.

Altrettanto leggendario è l’episodio di uno scherzo fatto da Giotto a Cimabue dipingendo su una tavola una mosca, essa era così realistica che Cimabue tornato a lavorare sulla tavola cercò di scacciarla.

A quel punto Cimabue gli disse che aveva superato se stesso e poteva aprire bottega anche da solo.

E’ noto che il suo maestro fu Cimabue, con il quale Giotto collaborò in alcune sue opere, anche se il racconto, secondo cui, Cimabue si accorse dell’abilità di Giotto vedendolo disegnare su un sasso una delle pecore che portava al pascolo, è inverosimile.
Altrettanto importante per la sua formazione fu il viaggio a Roma che intraprese prima di entrare a far parte del cantiere di Assisi.

In realtà, sul fatto che Cimabue sia stato maestro di Giotto, basato esclusivamente sulla tradizione letteraria, ci sono solo labili indizi di tipo stilistico: la collaborazione nella bottega del maestro fiorentino avrebbe però consentito a Giotto di seguirlo a Roma nel 1280 circa, dove era presente anche Arnolfo di Cambio, e avrebbe potuto successivamente introdurlo nel cantiere di Assisi.

Ok Arte: Giotto

Giotto si sposò verso il 1287 con Ciuta (Ricevuta) di Lapo del Pela. Ebbero quattro figlie e quattro figli, dei quali uno, Francesco, divenne pittore.

Trascorse gli ultimi anni lavorando anche come architetto, quasi sempre a Firenze dove è nominato il 12 aprile del 1334 Capomaestro dell’Opera di Santa Reparata (cioè dei cantieri aperti in piazza del Duomo) e soprintendente delle opere pubbliche del Comune.

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Per questo incarico percepiva uno stipendio annuo di cento fiorini. Secondo il Giovanni Villani cominciò il 18 luglio dello stesso anno il lavoro di fondazione del Campanile del Duomo che diresse fino alla costruzione dell’ordine inferiore con i bassorilievi.

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Morì l’8 gennaio del 1337 (il Villani riporta la data della morte avvenuta alla fine del 1336 secondo il calendario fiorentino) e venne sepolto in Santa Reparata con una cerimonia solenne a spese del Comune.

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Per la moderna, e consolidata, ricostruzione storico-artistica, a partire dal Berenson, Giotto è l’anticipatore del Rinascimento. Secondo questa visione è Giotto che per primo dà massa corporea e caratterizzazione fisionomica realistica alle figure umane, superando del tutto lo ieratismo bizantino.

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È Giotto che introduce (o reintroduce dopo la pittura greco-romana) lo spazio in pittura, attraverso l’uso di una prospettiva empirica.

Le architetture dipinte con Giotto prendono ad avere un rapporto più realistico (come spazi abitabili) e coerente con i personaggi umani e non sono più una rappresentazione solo simbolica, come ancora in Cimabue.

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È Giotto infine a dare caratterizzazione psicologica alle sue figure e ad avviare il processo di laicizzazione della pittura.

È a lui che si deve il seme di quell’insieme di valori che sarà riperso e portato alle estreme conseguenze da Masaccio negli affreschi della Cappella Brancacci aprendo le porte al Rinascimento vero e proprio.


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