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Olimpiadi Roma 2020: no di Monti

Creato il 14 febbraio 2012 da Postscriptum

Olimpiadi Roma 2020: Monti dice no. I motivi di un rifiuto.

Dopo giorni e giorni di tira e molla, e nonostante le insistenze del presidente del Coni Gianni Petrucci e del sindaco di Roma Gianni Alemanno, finalmente ieri pomeriggio il presidente del consiglio Mario Monti ha espresso il suo parere, e quello del Governo Italiano, sulla questione della candidatura della città di Roma per le Olimpiadi del 2020: il responso è negativo. Queste Olimpiadi non s’hanno da fare, per lo meno nella capitale italiana. Rimangono in lizza Madrid, Tokyo, Istanbul, Doha e Baku ma la decisione verrà presa solo il prossimo settembre.

La decisione di Monti ha fatto storcere il naso sia a Petrucci che ad Alemanno e sono anche volate parole grosse e fuori come mancanza di rispetto, occasione persa e soprattutto dimissioni. Di chi non si è capito però qualcuno pare che abbia minacciato di mollare in caso di mancato assenso del Governo quindi adesso aspettiamo ulteriori sviluppi.

Personalmente sono stato abbastanza combattuto sull’argomento; da cittadino italiano residente a Roma mi sarebbe piaciuto avere la possibilità di vedere le Olimpiadi però poi ho ricordato di essere proprio un cittadino italiano residente a Roma, ho pensato ai disagi di una città confusa gestita in maniera approssimativa, alle stazioni metro intasate (se Dante Alighieri avesse visto Termini avrebbe ambientato lì l’Inferno della sua Commedia, e sarebbe stata poco Divina), agli autobus che non passano e ad un sistema di strade che si blocca per un paio d’ore di pioggia. Ho pensato che le centinaia di migliaia di persone che sarebbero accorse per la competizione sportiva si sarebbero trovate a fronteggiare tutto questo e mi sono vergognato. Per questo ho ritenuto giusta la decisione finale di Monti.

Poi c’è la questione dei numeri, ci sono i discorsi di guadagni, ricavi e spese, introiti e investimenti: la parte decisiva della decisione del Premier scaturisce proprio da questi. Secondo i progetti del Comitato Promotore la spesa sarebbe ammontata a quasi 10 miliardi di euro ma avrebbe generato quasi 200.000 posti di lavoro ma l’incisione sul PIL non avrebbe convinto Monti che, non ha voluto gravare ulteriormente sulle tasche degli italiani per non provocare altre lacrime e altro sangue. Lascio però che sia il mio collaboratore, più addentro di me nei misteri dell’economia, a spiegarvi i motivi finanziari della bontà del gran rifiuto.

Michele Paolino

In questi giorni attorno all’Olimpiade sono circolate cifre tra il verosimile ed il folle ma innanzitutto è bene sottolineare – e questo va a pieno merito del comitato olimpico – il fatto che gli studi e le valutazioni di impatto, Petrucci per lo meno ha detto, essere state fatte a costo Zero, cioè gratuitamente dagli esperti.

Detto questo e visto che esco da una puntata di San Remo tra le più brutte della storia, per la partecipazione alla quale di Celentano si sono scuciti 700.000 euro (e so che li darà in beneficenza etc ma sono comunque soldi dei contribuenti spesi senza il loro consenso altrimenti di certo negato) per uno degli spettacoli più brutti e semplicistici oltre che moralistici della storia, dicevo venedo da questo mi viene anche più semplice elencarvi in breve, ovviamente, le cifre presentate di ricavo e spese per l’Olimpiade.

Iniziamo con le spese, innanzitutto la cifra complessiva esposta da Michele è esatta, 9,8 miliardi di euro in soli otto anni, vuol dire un’incidenza sul Prodotto Intrno Lordo nazionale pari al 18% circa per i prossimi 8 anni sempre sulla base di preventivi di spesa che, come nel caso Londra, poi nell’effettivo si sono tramutati in spese quasi duplicate rispetto al preventivato. 18% del PIL dicevamo ma non solo, il omitato Olimpico Internazionale richiede anche una fidejussione bancaria a garanzia delle spese normali e straordinarie il che in soldoni vuol dire questo: per otto anni avremmo dovuto sopportare tagli e spese ulteriori rispetto a quelli già necessari pari ad un sesto in più di quanto già ci toccherà soffrire per salvarci dalla crisi in cui politica e sprechi personali ci hanno già portato.

Detta meglio, sareste stati disposti a pagare, circa altri mille e ottocento euro l’anno (calcolo su stipendio di 10.000 euro annui) per pagare alla Pellegrini il bagnetto a Roma?Io, da amante di sport ed Olimpiadi dico di no, perché garantire quei soldi in anticipo con i mercati ancora che tentano di affossarci e la fatica ad aiutare imprese e giovani sarebbe stato un rischio cui aggiungere il fatto che ancora paghiamo per le spese e i furti del mondiale di nuoto di qualche anno fa e per Italia ’90 e questo dice più di tutto.

Torniamo ai numeri, lo studio del Comitato Olimpico parla di 170.000 posti di lavoro (non 200.000 come detto da Petrucci) che però sono calcolati non tenendo conto del fatto che si tratti di contratti a giornata, CoCoCo od a progetto o Interinali, il che fa capire che si ci sarebbe stato chi avrebbe avuto il posto in più ma per poco tempo e poi si sarebbe ritrovato a culo per aria peggio di prima avendo perso anche opportunità di lavoro magari più stabili e comunque in un mercato del lavoro più ristretto visto che i soldi per il finanziamento olimpico li avrebbero pur dovuti prendere da qualche parte e visto che tutto è in rosso avrebbero attinto proprio ai fondi per lo sviluppo industriale ed il lavoro.

Passiamo agli introiti paventati: incremento del PIL dell’ 1,4 % (a fronte del peso pari al 17,7 in uscita) e questo già direbbe abbastanza, ma si parla poi di 3,6 milioni di visitatori stimati, perfetto ok, ma quando vengono ste persone e spendono tutto per vedere i giochi e poi visitare Roma, cosa resta per gli altri italiani? Rispondo io, il 17,7 % (stima di preventivo quindi in costo effettivo quasi raddoppia) di costi in più da sostenere per 8 anni (sempre e lo ripeto per l’ennesima volta,nessuno gonfia prezzi o ruba sui costi d’appalto o non raddopiano le spese ,altrimenti sono un peso che ci saremmo dovuti tirar dietro per una quindicina o forse vent’anni) e belle strutture regalate a Roma e solo per i romani (con tutta la simpatia e l’affetto per loro in questo momento di difficoltà se ho soldi da regalare preferisco regalarli ai bisognosi di tutta Italia, non finirci la piscina che poi resterà inutilizzata come già successo con i mondiali di Nuoto e sappiamo tutti che finirà così). Si parla poi di spese dei visitatori pari a 2,7 miliardi di euro…Cifrona direte voi, si ma quando ne hai spesi per lo meno 10 di miliardi per i lavori, che poi se ci metti appalti truccati e spese gonfiate arriviamo a una quindicina e sono buono, i 2,7 miliardi no ti bastano manco per comprare tutti i cleenex del mondo per asciugarti le lacrime perchè sei fallito come successo alla Grecia, si perchè i greci,per fare gli splendidi hanno taroccato i loro conti e garantito fidejussioni scoperte salvo poi spendere il quadruplo del preventivato per strutture adesso in disuso e a reddito attivo pari a ZERO e questo nonostante sapessero che gli appalti vengono truccati ed i preventivi gonfiati ed i controlli sui cantieri sono inesistenti…in Grecia dico, non da noi che sono tutti bravi e puliti e tutti i lavoratori sono in regola e le case antisismiche le fanno col materiale buono al prezzo giusto come hanno fatto in Abruzzo o a Messina, da noi nooooo.

E allora ben venga la scelta di Monti, ben venga una boccata di morigeratezza e buon senso che questo non è mancanza di riflessione o slancio verso il futuro – come i vari Alemanno,Polverini,Pescante,Petrucci e sportivi vari continuano a lamentare- ma è proprio l’opposto, la scelta del Governo è na presa di consapevolezza dei nostri problemi seri ed un chiaro messaggio a tutti, stiamo nel guano, non scherziamo con cose serie, l’approssimazione coi pochi soldi degli italiani non è ammissibile perchè altrimenti chi ci rimette non  sono la Vezzali, la Pellegrini o il Magnini di turno che i soldoni li fanno, ma anche quei lavoratori che si svegliano  alle 5 del mattino per rompersi la schiena per 800 euro al mese e delle Olimpiadi se ne fregano, anzi non sanno nemmeno cosa siano.

Guglielmo Pacetto


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