Olimpicaço

Ormai il 7-1 è diventato il punteggio della partita incredibile, mirabolante, assurda, del predominio teutonico sulle avversarie, siano esse il Brasile o la Roma poco importa. I giallorossi, come la seleçao tre mesi fa, hanno appena conosciuto l’umiliante disfatta sul proprio terreno ad opera del Bayern Monaco, “un Bayern superiore che smantella l’As Roma”, come titola il giornale tedesco Der Spiegel, il quale sottolinea che il primo vero test della stagione dei bavaresi resterà nella memoria per lungo tempo (e anche in quello di noi romanisti NdR), in una sorta di dimostrazione con la squadra giallorossa a far da sparring partner. Il ricordo del Mineiraço dell’8 luglio scorso si rinnova, ma a gioire sono sempre gli stessi Manuel Neuer, Thomas Müller, Jérôme Boateng, Mario Götze, mentre a Maicon, il terzino della nazionale brasiliana in forza alla Roma, è stato risparmiato il bis, essendo diffidato e tenuto in panchina da Rudi Garcia.

Al di là dell’amarezza, dello stupore, dei 36 minuti più amari vissuti dalla Roma, c’è ancora una volta da sottolineare che la differenza in campo l’ha fatta, oltre al tasso tecnico, la mentalità: da una parte un calcio, come quello tedesco, ricco, sontuoso e abituato a vincere, dall’altra il nostro non più ai livelli di qualche anno fa, miserello e costretto a guardare gli altri dal basso in alto… Non siamo più performanti, non sappiamo tenere il ritmo delle grandi squadre, finché ce ne stiamo a casa nostra ci sembra di giocare bene, ma quando incontriamo club come il Bayern si nota nettamente che loro corrono, mentre noi passeggiamo…

Dai, occorre metabolizzare, non abbattersi, pensare che otto anni fa la scoppola gliel’abbiamo data noi a casa loro e adesso è arrivata la Nemesi. Ora e sempre, forza Roma!