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Omeopatia: Fnovi offre competenze alla politica

Da Olikos

omeo3_borderFonte: fnovi.it | leggi l’articolo originale (>>)

L’11 luglio scorso si è svolta a Roma, presso la Camera dei Deputati, una audizione pubblica volta a raccogliere le opinioni e le istanze dei medici, aziende, sindacati, pazienti e associazioni di consumatori sul tema delle tariffe e modalità di registrazione dei prodotti omeopatici. In presenza dell’On. Ileana Piazzoni(Commissione Affari Sociali della Camera) e del Sen.Lucio Romano (membro della Commissione Affari Costituzionali e della Commissione Igiene e Sanità) è stato possibile esplicitare le istanze raccolte nel documento presentato alle istituzioni l’11 marzo del 2014 e degli aggiornamenti delle proposte in merito alla registrazione e alla reperibilità dei medicinali omeopatici e antroposofici dopo l’accoglimento del TAR del Lazio delle istanze delle ditte produttrici e la nuova elaborazione in corso sulle tariffe di registrazione fra ditte e AIFA. Nonostante nessuno spazio fosse stato programmato per un intervento veterinario la collega Carla De Benedictis , approfittando delle circostanze fortuite, ha potuto puntualizzare, anche se  in modo troppo sintetico, le anomalie e le ricadute di questa situazione sulla sostenibilità e lo sviluppo del settore veterinario e dunque le criticità emerse a tutt’oggi dal recepimento della Direttiva Europea nel D.L 193/06. Dispiace ancora una volta constatare la mancanza di considerazione riservata alla professione veterinaria che si ritrova non solo penalizzata ma, come parte in causa, privata di uno spazio che deve estorcere per far valere il proprio diritto di replica

Oltre alle ricadute negative derivanti da una programmazione che non tiene in considerazioni le molteplici implicazioni e le peculiari specificità dei medicinali omeopatici adeguandoli arbitrariamente al D.L 193/2006 sul farmaco veterinario, vengono imposte ulteriori difficoltà e limitazioni del tutto ingiustificate e gravemente penalizzanti la professione.
Principalmente la specificità incoerente del medicinale omeopatico veterinario condiziona inutili limitazioni all’uso praticabile per la cura, in particolare degli animali DPA e nell’allevamento biologico dove il rispetto della qualità e della sicurezza sono i prerequisiti peculiari propri dell’omeopatia priva di tossicità per le sue alte diluizioni.
La FNOVI è impegnata tramite il lavoro del Gruppo del Farmaco per chiarire le attuali modalità applicative per quanto riguarda l’uso del medicinale omeopatico in veterinaria e , in prospettiva, per rendere adeguatamente fruibile alla professione gli strumenti terapeutici propri per l’applicazione dell’omeopatia in medicina veterinaria.
Per questo è fondamentale che vengano accolte le richieste urgenti delle professioni coinvolte, delle aziende e dei cittadini e che venga istituita al più presto una “Commissione sui medicinali omeopatici e antroposofici”, a carattere tecnico consultivo per il Ministero della Salute, composta da delegati del Ministero e dell’AIFA, da delegati della FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e Odontoiatri), FNOVI (Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari), FOFI (Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani) e SIFAP (Società Italiana Farmacisti Preparatori) e da rappresentanti delle associazioni pazienti dell’omeopatia e della Medicina Antroposofica, delle Associazioni e Società scientifiche dei medici e veterinari omeopati e delle ditte produttrici.
Dispiace ancora una volta constatare la mancanza di considerazione riservata alla professione veterinaria che si ritrova non solo penalizzata ma, come parte in causa, privata di uno spazio che deve estorcere per far valere il proprio diritto di replica.


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