Opel, 150 anni con settimana corta

La crisi c’è e si sente, si tocca, si subisce, anche nella granitica e produttiva Germania.
In Italia siamo ormai abituati ad ascoltare le litanie di Marchionne (AD Fiat, ndr), che quando non litiga con la Fiom-Cgil non ha altri argomenti se non quelli inerenti la crisi del mercato dell’auto e la possibile chiusura di stabilimenti in Italia o dell’Italia tutta (automobilisticamente parlando..). Argomentazioni propositive, di rilancio, nuove idee e strategie per fare meglio il suo mestiere – fabbricare e vendere auto – sembrano avulse dal suo io-manageriale.
Anche in Germania purtroppo il mercato dell’auto sembra risentire di contraccolpi dovuti alla crisi, almeno in parte, ed a farne le spese nell’immediato sembra sia la casa automobilistica fondata da Adam Opel ben 150 anni orsono. Dalla Direzione Generale di Russlesheim è stata infatti decisa l’introduzione della settimana corta – con una riduzione del salari di circa il 6% – per far fronte alla crisi ed evitare di mettere a rischio posti di lavoro in un momento di crisi internazionale così importante.
La casa automobilistica occupa nei vari stabilimenti tedeschi circa 10mila dipendenti, e nel semestre scorso ha segnato perdite per oltre 1miliardo.
In bocca al lupo a questo marchio storico del panorama automobilistico mondiale, ed ancora auguri per altri 150 anni di storia e di qualità vera.
nanni