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Ops mi sono sbagliato...peccato che ormai e' morto!

Da Marta Saponaro
Quasi quasi mi sto sentendo divisa in due una pazza, avete presente quei personaggi dei film che hanno la doppia personalità? Al mattino posto argomenti di amore, pace serenità felicità e poi durante il giorno via ad un'altra musica è pazzesco perché in realtà è questa la nostra vita piccole oasi di serenità dove il nostro animo assetato, stanco ed affranto cerca di ritemprarsi e grandi distese di deserto dove si devono superare condizioni estreme che mettono a dura prova il nostro spirito.
IL SENSO DI GIUSTIZIA DELL'UOMO
OPS MI SONO SBAGLIATO...PECCATO CHE ORMAI E' MORTO!
Ops mi sono sbagliato questa è pazzesca è la dimostrazione di un sistema allucinante dove oltre a condannare a morte un ragazzino di 14 anni dopo 70 anni dal fatto viene rivalutato il caso e si scopre che era innocente. Il bello è che pochi lo sanno.
Nel 1944 un ragazzino di colore fu arrestato perché considerato l'assassino di due ragazzine bianche. I pochi testimoni affermarono che il giorno in cui avvenne il duplice omicidio videro George Stinney, questa era il suo nome, che in compagnia delle due vittime, di 7 e 11 anni, raccoglieva dei fiori. Queste testimonianze divennero il punto forte dell'accusa che vinse e fece finire il giovane quattordicenne nel braccio della morte. In tutta la stria americana lui è il condannato alla pena di morte più giovane.  Dopo il suo arresto al ragazzino gli era stato impedito di vedere i suoi genitori e poco dopo in carcere improvvisamente George ammise la sua colpevolezza. Oggi  il Giudice Mullen Carmen ha decretato la sua innocenza e dichiara la grande ingiustizia che subì. Nel mese di gennaio la Mullen volle ascoltare la storia dai fratelli e dalle sorelle di George e interrogò anche uno dei testimoni e alcune persone che parteciparono alle indagini inoltre ha riesumato il cadavere sottoponendolo ad una nuova autopsia. Da tutto questo ha rivelato la grande ingiustizia subita e ha riabilitato il suo nome. Per la cronaca George esalò il suo ultimo respiro sulla sedia elettrica.
Questa è il primo grande esempio di giustizia nel nostro mondo e di indifferenza dall'altra parte, infatti ancora oggi ci sono persone che muoiono sulla sedia elettrica o con una puntura letale.
Andiamo ora da un'altra parte del pianeta in Mauritania  (da WALK FREE)
Nella casa di Biram Dah Abeid, il tredicesimo figlio della famiglia, era destinato alla schiavitù in quanto membro dell'Haratin, classe di persone note per essere i discendenti degli schiavi e dei quali molti rimangono intrappolati in questa situazione ancora oggi. Biram però è riuscito ad uscire e ha votato la sua vita a lottare per debellare questo stato di cose. Mentre stava pacificamente protestando insieme ai suoi compagni è stato arrestato e portato nelle patrie galere dove costantemente subiscono violenza psicologica e fisica: devono stare nudi e vengono continuamente pestati dai polizziotti. Uno dei compagni ha bisogno urgentemente di cure. Il governo anziché aprire un'indagine sta cercando in tutti i modi di sopprimere queste denunce e far tacere i cuori. La Mauritania è uno stato che sfrutta ed usa ancora ai nostri giorni la schiavitù e ha accusato i ragazzi di incitamento all'odio sfruttando la legge antiterrorismo. Mentre sto scrivendo e voi leggendo, Biram con i suoi compagni sono rinchiusi in una cella. Agli occhi del mondo la Mauritania avrebbe messo al bando la schiavitù nel 2007.
OPS MI SONO SBAGLIATO...PECCATO CHE ORMAI E' MORTO!
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