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Ora tutti parlano di tagliare i privilegi

Creato il 02 dicembre 2011 da Ritacoltellese

da: L'Unità.it

Grilli al tesoro, rinuncia al doppio stipendio

Vittorio Grilli, neo vice di Monti all'economia, prenderà il 70% in meno di quanto guadagnava al Tesoro. Il  ruolo di direttore generale era incompatibile.
vittorio grilli
28 novembre 2011
E' cominciata con un'ora di ritardo la riunione di governo che ha portato alla nomina dei viceministri e dei sottosegretari. Con i ministri riuniti in una sala di palazzo Chigi e il Professore al lavoro per limare la lista. Poi il presidente del Consiglio ha chiamato uno ad uno i componenti del suo governo per spiegare le sue scelte e sottolineare l'esigenza di mantenere snella la squadra e di non poter accontentare tutte le richieste. Infine davanti a tutti ha letto l'elenco: ora - ha osservato Mario Monti -, potrete lavorare al meglio, dobbiamo superare le difficoltà tutti insieme e portare il Paese fuori dalla crisi. I responsabili dell'esecutivo, nell'attesa di conoscere la lista, hanno avuto anche modo di scambiare idee e opinioni sui vari provvedimenti in cantiere.
Le misure arriveranno sul tavolo del Consiglio dei ministri il 5 dicembre e si fa sempre più concreta la possibilità che la manovra sia corposa: la cifra si dovrebbe avvicinare intorno ai 20-25 miliardi. Monti oggi ha avuto contatti con i leader di partito e nn mattinata ha visto il Capo dello Stato. Il Professore, riferiscono fonti ministeriali, ha chiesto a tutti di tenere una linea di 'austerity' (questa mattina è arrivato a Roma da Milano in treno, rinunciando all'aereo presidenziale). Vittorio Grilli, per esempio, ha scelto di prendere lo stipendio solo da viceministro, mentre si è messo in aspettativa per quanto riguarda il suo ruolo di direttore generale del Tesoro e prenderà così il 70% in meno di quanto guadagnava al dicastero di via XX settembre. Il ruolo di direttore generale è infatti incompatibile con il nuovo incarico di viceministro.
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Stamane, nella trasmissione Agorà della terza rete RAI (bello ed azzeccato il nome, bravo il conduttore Andrea Vianello), c'erano due giovani ed intelligenti donne di opposte fazioni: la ex Ministro Giorgia Meloni e la deputata Debora Serracchiani che dicevano le stesse cose: equità per tutti, sacrifici per tutti, a cominciare dai privilegiati. Debbo dire che sembravano tutte e due comuniste del tramontato PCI, e la Meloni era più comunista della Serracchiani quanto a giustizia sociale.Mi sono appuntata una sua frase che mi è piaciuta molto: "I soprusi non possono essere diritti acquisiti".Trovo questa affermazione non solo giustissima, la trovo MITICA!!!Se sono state fatte leggi ingiuste, argomentava con logica stringente la Meloni, non possono essere ritenute diritti acquisiti. Diritti di chi mantiene questi privilegi a discapito dei giovani e del loro futuro.Monti ha capito, e spero che lo capiscano anche tutti i PRIVILEGIATI di Montecitorio e di Palazzo Madama, che non si possono chiedere sacrifici al Popolo se non si dà un sostanzioso esempio dall'alto. Non basta agire sui vitalizi, si deve agire su tutto, portando questi rappresentanti politici, che poco rappresentano noi Popolo, alla DECENZA di prebende e servizi gratuiti  come quelli dei politici di altri Paesi europei.Equità è la parola che tutti gridano: ma che sia VERA EQUITA'! Non vogliamo sentire quegli sciocchi o finti tali che dicono: Ma si tratta di incidere su mille persone... Una cifra che non è nulla di fronte al taglio su milioni di persone!"La risposta a costoro è: "E chi se ne importa che incide poco (che poi non è vero), comunque debbono dare il buon esempio e si DEVE cominciare da lì: ma i vitalizi non sono l'unica voce da ridimensionare. "Questi debbono capire che appartengono ad una specie di Ancien Régime fuori dalla Storia. Hanno condotto le cose alle estreme conseguenze, facendo pagare al Popolo, profumatamente, governi imbelli, incapaci, con una classe politica di cui si scopre continuamente qualche scandalo dovuto alla corruzione: male che corrode l'economia come la ruggine il ferro.Da tempo la gente era stanca di questo marciume e lo manifestava, lo scriveva, lo diceva, c'era un malessere diffuso, un non credere più a niente, un non aspettarsi alcuna giustizia, ma la Casta continuava sorda e cieca senza autocorregersi nel suo cammino: loro da una parte, noi da un'altra. Poi è arrivata la crisi finanziaria internazionale che chiede ancora sacrifici a chi già né ha fatti.... e, come d'incanto, tutti parlano di equità sociale, di privilegi.... Tutti fanno a gara a dimostrare come siano i paladini di questi ideali di ridimensionamento dei LORO benefit. 

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