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orologio biologico / portami via

Creato il 28 maggio 2010 da Navigo A Vista @navigo_a_vista
Come ci si comporta quando si è afflitti da 'orologio biologico' e non si crede più nel prossimo (singolare maschile, sia sostantivo che aggettivo)?
Come patologia è complicata da gestire. Sei tu, e nel contempo sei la tua peggior nemica.
Sei posseduta dal desiderio più atavico che possa esistere e nello stesso tempo impotente come Hugh Hefner al fondo della boccia di Viagra nel perseguirlo.
Perché sei sola e il panorama che vedi all'orizzonte ti lascia perplessa (ti terrorizzava fino a 5 secondi fa, poi purtroppo, l'essere umano è fatto per adattarsi ed evolversi e quindi passi da congelata a perplessa, assuefatta al veleno come Mitridate)
Allora cerchi di raccontartela: mi sveglio quando voglio, quando rientro dal lavoro faccio quello che voglio.
Meglio i Tampax che i Pampers
La Jasminelle invece che l'acido folico
Il bicchiere di Sassicaia invece del succo di mirtillo
La Tacco12 in loco della babbuccia rosa/azzurra taglia 0
La caraffa di cristallo contro il biberon
Gucci batte Aventis
Ed è così, a momenti è veramente così. Quei momenti in cui sei meno stanca, meno vulnerabile e ti metti da sola una mela in bocca come un maialino al forno per farti tacere.
La fregatura sta in quei momenti in cui ti distrai da te stessa e ti ritrovi vulnerabile come una lumaca senza guscio.
La fregatura solenne sta nel fatto che consideri CON CHI fare un figlio importante come fare un figlio.
Perché deve essere figlio tuo e di suo padre, non solo tuo.
Il bimbo nella tua testa c'è, suo padre nella tua vita no, o non più comunque.
Come si addomestica una bestia così?
Come la si sazia?
Come la si fa smettere di ululare?
Dom Perignon?
A I U T O

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