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OS X Lion, Mac App Store e sandbox: molte nubi all’orizzonte…

Creato il 10 novembre 2011 da Macfordummies @MacforDummies

Non ho mai nascosto la mia antipatia per OS X Lion, che ritengo un sistema operativo di serie B rispetto a Snow Leopard. Qualche giorno fa girando sul web alla ricerca di uno spunto, una news, mi sono imbattuto in un’articolo molto interessante proprio su OS X Lion, e una delle nuove funzioni che Apple non ha troppo sbandierato, che doveva entrare in vigore già dal 1° novembre, ma fortunatamente è stata rinviata a marzo 2012: il sandboxing. L’articolo era una sorta di intervista ad uno sviluppatore al quale si chiedeva che risvolti, riscontri questa ennesima restrizione imposta da Apple, potesse avere sullo sviluppo di applicazioni per Mac. Per prima che cosa spieghiamo che cosa è una sandbox.

“In ambito informatico una nuova applicazione o una modifica ad una applicazione esistente viene da prima sviluppata nell’ambiente di sviluppo (development environment) poi testata in un ambiente apposito (test environment) infine verificato il corretto funzionamento in un ambiente di qualità (quality environment) in cui siano presenti dati copiati recentemente da un ambiente di produzione (live environment o production environment), per poi essere trasferita definitivamente nell’ambiente di produzione. Il termine sandbox identifica normalmente un ambiente estraneo diverso da quelli elencati in cui possono essere fatte sperimentazioni che potrebbero non portare neppure ad aprire una fase di sviluppo, il cui scopo è quello di investigare sugli effetti di eventuali modifiche o sviluppi che sono ancora nella fase “studio della fattibilità” o “studio dei costi e benefici”. Il termine è stato in tempi relativamente recenti adottato dal linguaggio Java, dove sta ad indicare l’ambiente controllato messo a disposizione dalla JVM (Java Virtual Machine) nel quale vengono eseguite le Java applet. Questo ambiente mette a disposizione della applet solo un sottoinsieme controllato e limitato delle effettive risorse del computer sulla quale la JVM è in esecuzione, impedendo quindi alla applet di eseguire operazioni potenzialmente “pericolose” per l’integrità del sistema.” Fonte Wikipedia.

Questo vuol dire in parole semplici che la app avranno un accesso molto limitato e controllato alle varie funzioni del Mac, o peggio in alcuni casi non potranno più accedere a processi, diventati riservati. Già immagino le orde inferocite di fanboy, che prima mi insulteranno, e dopo diranno che questa è una grandiosa novità perchè indiscutibilmente genera una sicurezza maggiore per il sistema operativo: in parte è vero, ma in parte permette anche maggior potere di controllo. Apple ha espressamente richiesto agli sviluppatori che vorrano continuare a postare le loro app sul Mac App Store dal 1 marzo 2012, dovranno obbligatoriamente implementare sandbox. Ecco questo è l’aspetto che sinceramente meno apprezzo, ed anche gli sviluppatori non amano – basta andare a leggere nei vari post per rendersene conto – , perchè i risvolti che si possono aprire sono svariati. Molte app sarebbero affette da questo problema, vedi TextExpander, Transmit, Fantastical, solo per citarne qualcuna, compromettendo in modo assoluto la possibilità di innovazione e sviluppo essendo le app richiuse in questa scatola di controllo. Gli stessi sviluppatori sono molto preoccupati per quello che può succedere dopo la deadline del 1 marzo 2012. In molti sperano in una soluzione più morbida da parte di Apple, o un ripensamento: Apple da parte sua ha promesso, ma solo inizialmente, un’applicazione “morbida” di questa nuova limitazione. A mio avviso, uno dei primi effetti che si avrà quasi certamente sarà un eccessivo decadimento a livello qualitativo della app presenti sul Mac App Store, rendendolo una sorta di calderone di software che si costa poco, ma che non offre nulla. Certo si potrebbe obiettare che gli sviluppatori possono distribuire le loro app per mezzo di canali differenti al Mac App Store, bypassando il problema, ma così facendo perderebbero un mezzo di distribuzione molto potente ed, a mio parere, entro breve tempo monopolizzante. Si perchè non è assolutamente escluso che questa limitazione possa essere estesa anche alle app che non sono distribuite tramite il Mac App Store, magari sotto forma di libreria, o peggio ancora che tutte le app che non arrivano dal Mac App Store non possono essere installate, sempre in nome della sicurezza ovviamente, non del controllo. Inoltre se uno sviluppatore produce una app, la cui concorrenza è sullo store, il rischio di perdere vendite è altissimo: per finire non tutte le software house, soprattutto quelle piccole, possono permettersi le spese di sviluppo di due o più differenti versioni dello stesso software solo per accontentare i capricci di Cupertino.

Apple al momento, con il Mac App Store ha un controllo molto elevato, sulle app, sugli sviluppatori e sugli utenti finali: per averne una prova basta vedere le differenze che ci sono tra i vari software presenti nel Mac App Store e sui siti degli sviluppatori, come ad esempio BBEdit, Amadeus Pro e via così… Oppure vedere quanto è chiuso l’iPhone: oggetto assolutamente eccellente, che ci apre le porte della comunicazione, dell’informazione e molto altro, ma che per assurdo non comunica con nessuno, nemmeno con i suoi simili, se non limitatamente, per via di assurdi blocchi imposti da Apple, sempre in nome della sicurezza, e sul quale non c’è altra alternativa che l’App Store

Lo scenario che si stà stagliando all’orizzonte per i Mac User non è essere dei più chiari, sempre a mio modo di vedere ovviamente; spero vivamente di sbagliarmi e di aver preso una grandiosa cantonata; sarò il primo a riderne e a chiedere scusa ad Apple, ma se non mi sbaglio, e non credo, il Mac potrebbe tornare a patire uno stato di alienazione che aveva anni fa verso la fine degli anni 90 (quando Apple rischiò addirittura di fallire), per colpa di scelte insensate e suicide… Gli utenti Mac meritano un computer certamente sicuro, ma allo stesso tempo innovativo, stimolante, facile da usare e gratificante, altrimenti non avrebbe alcun senso spendere di più per comprare un computer della Apple: inoltre i Mac Users (attenzione ho detto utenti Mac non iOS) non sono dei semplici consumatori come erroneamente molti pensano, ma sono persone che hanno fatto una scelta ben precisa… Fortunatamente, per ora, esistono ancora valide alternative al Mac App Store, che non impongono restrizioni agli sviluppatori, come Bodega. Mi farebbe molto piacere conoscere la vostra opinione tramite i commenti… Alla prossima…


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