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Oscure Regioni di Luigi Musolino, una lettura critica di….

Creato il 18 dicembre 2014 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
untitledElena Ludovisi. Da piccola ero convinta che la villa abbandonata davanti casa mia fosse infestata da spiriti e fantasmi, e leggere il primo volume di “Oscure Regioni” è stato un po’ come tornare indietro negli anni. Rifacendosi all’idea di short story, il primo libro di Luigi Musolino (Wildboar Edizioni) si presenta come una raccolta di dieci racconti horror basati sulle leggende locali di Piemonte, Sicilia, Abruzzo, Campania, Puglia, Marche, Calabria, Lombardia, Sardegna ed Emilia-Romagna – a tal proposito, colgo l’occasione per complimentarmi con l’autore della conoscenza dei relativi dialetti. E ai complimenti aggiungo una breve introduzione su di lui: classe ’82, è stato vincitore di molti concorsi letterari, tra cui il RiLL per due anni, prima nel 2010 con “’O Mammone”, presente in questa raccolta, poi nel 2012 con “Il Carnevale dell’Uomo Cervo”, racconto che dà il titolo all’antologia di venti storie horror di diversi partecipanti al TrofeoRiLL. Tra le sue collaborazioni spicca la traduzione de “I vermi conquistatori” (Edizioni XII) di Brian Keen, romanzo annoverato tra i capolavori del fantastico moderno.

Una volta scivolati tra le grinfie di mostri e streghe fattucchiere non avrete più neanche il tempo di respirare; le antiche creature, per troppo tempo marginate ai confini del mondo, scatenano furibonde le loro capacità mostruose. Ad esempio in “Crustumium, la Profondata” regna il Caos, è il lato terrificante del Dionisiaco che travolge tutto ciò che incontra, è il giorno dell’Apocalisse, è morte e distruzione. Tuttavia l’autore non indaga solo sull’orrore e le sue origini; “I nastri di Larrie” è una storia d’amore e di solitudine, dove i personaggi sono travolti dal dolore della separazione. Ma come dice a pag. 110, c’è qualcosa – un legame spirituale, un ricordo impresso nella memoria dell’anima – «che rimane, sempre». Di notevole intensità anche “Cani d’acqua”, la storia di un altro tipo d’amore, quello di un padre per i suoi figli. Mentre in “Vuoi star zitta per favore?” Raymond Carver ci propone ventidue racconti brevi su come la vita possa lasciarsi obnubilare dalla quotidianità e dall’apatia emotiva, Luigi Musolino, condividendo la stessa scelta stilistica dello scrittore americano, ci racconta delle atroci vicende di persone costrette a vivere un’intensa esperienza col paranormale. Paranoia, paura, panico e amore sono i sentimenti che albergano nell’animo dei personaggi, come se volesse sottolineare che l’uomo, laddove è chiamato ad affrontare gli imprevisti della vita, non è altro che un turbinio di emozioni impossibili da gestire. Quando il Mostro si rivela in tutta la sua indomabilità, l’animo umano emerge con le le sue fragilità e la sua incommensurabile piccolezza dinnanzi a fatti inspiegabili.

Devo dirlo, non sono particolarmente suscettibile all’horror, purtroppo ho passato da tempo la fase della vita in cui tremavo al pensiero di cosa si nascondesse nella casa abbandonata. Ma “Oscure Regioni” si è rivelato un avvincente libro dell’orrore, le situazioni descritte sono talmente accattivanti che invogliano a leggere ogni storia tutta d’un fiato. Ed è proprio questo che fa di un libro un buon libro: la capacità narrativa del suo autore. Non voglio togliervi il piacere di gustarvelo accoccolati sul divano davanti al camino scoppiettante, però posso garantirvi che se siete alla ricerca di emozioni forti allora questo è il regalo che vi dovete fare. Con “Oscure Regioni” scoprirete i più reconditi segreti del folclore italiano, vi immergerete in esperienze lontane dalla realtà, vi imbatterete in personaggi fantastici e… vi domanderete se la villa abbandonata davanti casa vostra non fosse realmente abitata dalle masche, le «mitiche creature della demonologia popolare».

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