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Osservazioni e giudizi olimpionici

Creato il 05 agosto 2012 da Controcornice

Posted on 5 agosto 2012 by Osservazioni e giudizi olimpionici

Alle volte non ci rendiamo conto di quanto sia sottile la differenza tra due concetti così lontani tra loro,

Osservazioni e giudizi olimpionici
come osservazione e giudizio, specialmente se non ci prendiamo mai il tempo di riflettere e analizzare l’effetto che quello che si dice provoca a chi riceve il messaggio.

Una osservazione è la constatazione di un evento, un dato,  una realtà, per quella che è, senza aggiungere commenti o opinioni personali  che la caricano di significati artificiali e non intrinseci nella situazione specifica.

Ad esempio, nello sport, l’osservazione che la potenza di un fisico maschile è DIVERSA da quella di un fisico femminile, ha portato a creare categorie diverse per i due sessi per gareggiare. Inoltre si è stabilito, sulla base sempre di OSSERVAZIONI che la resistenza di maschi e femmine è diversa e pertanto, per una stessa disciplina, gli standard sono misurati su parametri adeguati all’uno o all’altro. Perciò una partita di tennis femminile è giocata su tre set, mentre una maschile su cinque. Nel sollevamento pesi a parità di categoria,  il peso da sollevare per uomini e donne è diverso. Ma in altri sport, come il nuoto o l’atletica, quello che cambia è il risultato specifico degli atleti a stabilire il limite. Ovvero, nei 100 metri stile libero, un uomo avrà un tempo di esecuzione diverso da una donna, ma entrambi possono affrontare la stessa sfida.

Osservazione è anche constatare che il fisico di un atleta è muscoloso, massiccio, scolpito dall’allenamento a cui si sottopone, senza aggiungere che è bello, brutto, sformato, poco femminile o molto maschile.

Osservazione è rendersi conto della fatica che comporta arrivare al livello di preparazione necessario per affrontare una olimpiade.  Ore di allenamento, preparazione fisica, dolore, paura, emozione, fatica, rinunce, passione, che però non riguardano noi, non ci devono portare ad esprimere giudizi su i fatti privati degli atleti.

Osservazione sono i risultati, i record stabiliti, il confronto con i tempi di altri atleti. Dati messi a raffronto per avere un ordine di grandezza.

Spesso però invece di limitarsi all’osservazione, mi sembra che si dia maggiore spazio al giudizio.  Il giudizio è una libertà che ci si prende,  a fronte di una osservazione. 

Osservare che le divise delle giocatrici di pallavolo sono tali da permettere di muoversi agevolmente è ovvio, ma fotografare il fondoschiena per far giudicare quella parte del corpo delle atlete a tutti va oltre. Mi chiedo se fosse un “giudizio” necessario!  Giudicare la fisicità della nostra pallanuotista sinceramente si scosta da ogni tipo di osservazione obiettiva.

Il fatto che a giudicare, oppure ad istigare al giudizio, siano organi preposti all’informazione mi fa riflettere sul ruolo  importante che i media hanno nella diffusione di giudizi travianti.  

Purtroppo ho constatato che le penne implicate sono quasi sempre maschili, il che mi fa OSSERVARE dei comportamenti molto simili a quelli che vedevo ai tempi dell’adolescenza dai miei compagni di scuola: mettere le etichette alle ragazze, dare voti al sedere o al seno di questa o quella ecc… Questo mi porta a  dedurre che, nonostante i giornalisti che scrivono queste cose siano ormai cresciuti  non hanno abbandonato la forma mentis dei loro 16 anni!!!!

Capisco che il fine ultimo è fare notizia e, come insegna il nostro Machiavelli, il fine giustifica i mezzi, ma questo mi spinge a pormi un’altra domanda: siamo noi così bisognosi di giudizi da rivolgere la nostra attenzione ad un fatto solo se viene farcito di commenti personali? Oppure,  messi di fronte ad una informazione basata su  FATTI e OSSERVAZIONI, saremmo capaci anche noi di avere una nostra opinione e fare i nostri raffronti, senza bisogno che qualcuno di aiuti?

La risposta migliore penso l’abbia data l’atleta inglese Zoe Smith nel suo blog:

“We don’t lift weights in order to look hot, especially for the likes of men like that. What makes them think that we even WANT them to find us attractive? If you do, thanks very much, we’re flattered. But if you don’t, why do you really need to voice this opinion in the first place, and what makes you think we actually give a toss that you, personally, do not find us attractive? What do you want us to do? Shall we stop weightlifting, amend our diet in order to completely get rid of our ‘manly’ muscles, and become housewives in the sheer hope that one day you will look more favourably upon us and we might actually have a shot with you?! Cause you are clearly the kindest, most attractive type of man to grace the earth with your presence. Oh but wait, you aren’t. This may be shocking to you, but we actually would rather be attractive to people who aren’t closed-minded and ignorant. Crazy, eh?! We, as any women with an ounce of self-confidence would, prefer our men to be confident enough in themselves to not feel emasculated by the fact that we aren’t weak and feeble. And here’s some food for thought – maybe you should broaden your criteria for what you consider ‘attractive’ anyway, because these perfect, feminine women you speak of probably have no interest in you either.”

Onestamente non avrei saputo dirlo meglio, anche se qualche giudizio è scappato anche a lei, tipo  “closed-minded and ignorant” … ma come spesso succede chi la fa, l’aspetti! Le nuove generazioni di donne grintose e motivate non sono più tanto disposte a sorridere imbarazzate e abbozzare come la vecchia educazione insegnava!

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