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Osvaldo Supino parla dell’album “Behind the curtain”: «Continuo a credere nell’amore e sogno una famiglia»

Creato il 01 dicembre 2014 da Marianocervone @marianocervone
Osvaldo Supino parla dell’album “Behind the curtain”: «Continuo a credere nell’amore e sogno una famiglia» Nato artisticamente come webstar italiana, Osvaldo Supino in poco meno di un lustro si è trasformato da trasgressivo fenomeno mediatico ad artista maturo, che adesso ha voglia di mostrare anche la propria sensibilità. Lo dimostra Stop the rain, il nuovo singolo con cui il cantante milanese ritorna in questi giorni. Messe da parte le provocazioni religiose, il nudo e la dance, Supino propone un’immagine meno ribelle, ma più patinata, meno sexy, ma più affascinante. E allora giacca, papillon e camicia bianca come New York esige. Sì, perché Osvaldo è reduce dal suo primo live show nella Grande Mela, dove è stato scelto per rappresentare l’Italia al Festival Mondiale contro il Bullismo, ed ha appena concluso il suo tour europeo, e forse porta con sé quell’aria da One Man Show, un po’ come l’ultimo Tiziano Ferro. Osvaldo Supino parla dell’album “Behind the curtain”: «Continuo a credere nell’amore e sogno una famiglia» Stop the rain è una ballad midtempo, che mixa sapientemente pop melodico e dance, sporcato dalle chitarre elettriche che virano nel rock. Duro e sensibile, diverso da tutto ciò che ci era stato proposto finora. Il pezzo, già su iTunes, anticipa l’uscita di Behind the curtain, Dietro il sipario, uscito il 26 Novembre. Sei nato come webstar un po' trasgressiva, e oggi ritorni come artista maturo. Cosa è cambiato personalmente e professionalmente nella tua vita? «Penso di essere cresciuto, e non poteva essere altrimenti. Questi ultimi anni sono stati così pieni sia a livello personale che professionale. Ho incontrato tante persone, visto tanti paesi del mondo e dovuto affrontare situazioni non semplici. Non penso in realtà però di essere cambiato, credo più a un’evoluzione. Sono lo stesso di ieri, solo con qualche esperienza in più.» A proposito di “Stop the rain” hai detto: «Crescere è imparare a dire “ho bisogno di te”». Quante volte hai detto ad una persona di aver bisogno di lei e cosa ti ha spinto ad interpretare questo brano? «Sì, l’ho detto tante volte, e forse anche a chi in passato non meritava tutta la mia fiducia. Ma STOP THE RAIN rappresenta una conquista per me. Oggi siamo spesso vittime dell’idea di perfezione, dobbiamo sempre sembrare stabili e la vulnerabilità diventa quasi sinonimo di debolezza. Io invece ho capito che da soli non si è mai davvero forti, e che maturare vuol dire imparare a conoscersi e pretendere accanto a se la presenza di qualcuno con cui condividere.» Il singolo anticipa l'album “Behind the curtain”. Cosa c'è dietro il sipario di Osvaldo e cosa c'è dietro quest'album? «C'è tantissima fiducia nell'amore, continuo a crederci nonostante tutto. C'è la voglia di paternità, di sentirmi figlio e allo stesso tempo di tramandare ciò che sto imparando in questi anni. C'è il desiderio di appartenere a qualcuno, e voglia di concretezza. È un album nato dopo una pausa che mi sono autoimposto l'anno scorso. Era troppo tempo che mi sentivo in colpa per essere sempre poco a casa e avevo necessità di passare un po' di tempo con la mia famiglia, lontano dalle scadenze e dalla frenesia che fa parte ormai del mio quotidiano. Penso tutto questo abbia influito senza dubbio sui contenuti del disco.» Non evolve solo la tua musica, ma con essa cambia anche la tua immagine: quanto è importante per un cantante esprimersi anche attraverso il proprio corpo e non solo con la propria voce? «L'immagine è sempre stata importante nei miei progetti, trovo sia un aspetto fondamentale nella comunicazione, oltre a un segno di rispetto per chiunque ti ascolta o viene a vederti dal vivo. Quest'anno con Stefano Oliva, abbiamo pensato a un mood molto cinematografico. Ho partecipato recentemente al red carpet per la presentazione del film di Andrew Niccols al Festival di Venezia e quella magia mi ha contagiato talmente tanto che quando ho pensato agli scatti da realizzare per questo disco l'idea è venuta da se. In fondo penso che un artista è proprio colui che capta intorno varie sensazioni, immagini e riesce poi a ricrearle a suo modo.» Sei riuscito ad affermarti partendo dal web, senza partecipare ad un talent, con milioni di visualizzazioni su YouTube e brani scaricatissimi da iTunes. Quanto sono importanti, oggi, i talent? «Sono senza dubbio importanti, specialmente nel nostro Paese. Mi rendo conto però che per molti sembra più un punto di arrivo che di partenza. Sono uno di quelli che ha alle spalle tantissima gavetta e continua a farla e penso che il successo reale e consapevole è quando trovi l'approvazione di tanta gente a un progetto che vuoi davvero, che hai costruito passo dopo passo e parla concretamente di te. Non è essere primo in classifica per visibilità televisiva. Credo fortemente nel valore della musica e delle esperienze. Il successo può passare, invece ciò che scrivi, il percorso, resta solido nel tempo.» Osvaldo Supino parla dell’album “Behind the curtain”: «Continuo a credere nell’amore e sogno una famiglia» Sei ritornato dal tuo primo show a New York e hai chiuso con successo un tour europeo. Quanto di queste esperienze c'è nel nuovo album e cosa soprattutto? «Girare così tanto, confrontarmi con tanti altri artisti giovani e indipendenti come me mi ha sicuramente aperto gli occhi in termini di esplorazione a livello musicale. Mi rendo conto di non essere più schiavo dell'idea ad esempio dell'inciso che per forza "deve essere radiofonico". In questo disco ho messo da parte calcoli e tecniche e seguito il mio istinto. Ecco perché tengo così tanto a questi 10 pezzi. Sono parte della mia storia, un punto importante che rimane coerente al mio percorso musicale.» “Stop the rain” ha una venatura “rock”. Cosa dobbiamo aspettarci dal tuo nuovo lavoro discografico e cosa da questa nuova evoluzione di Osvaldo? «Ho mantenuto sicuramente la voglia di lasciarmi contaminare da varie influenze. Ci sono pezzi molto dance, altri più acustici, altri più electro pop. Per la prima volta ho incluso una cover nell'album. È un brano di John WaiteMissing you” che ho riproposto in chiave electropop insieme ad Antonella LoCoco. È una traccia importante per me, è una di quelle che i miei genitori ballavano mentre mi aspettavano e condividerla con un'artista così piena di talento e voglia di fare come Antonella per me è stato davvero un onore.» Tanti traguardi raggiunti, tanti premi, tanti successi. Ma quali sono i sogni che vuole ancora realizzare Supino cantante e Osvaldo? «Non voglio fermarmi e non voglio cambiare. Tutti i miei desideri sono elencati all'interno di queste nuove 10 tracce. La musica è l'unico mondo in cui mi sento realmente libero di esprimermi, a mio agio. Per il resto, vorrei formare una mia famiglia e avere un figlio. Per quanto sia difficile in Italia per persone che non fanno parte della famiglia tradizionale, penso sia qualcosa che merito come individuo, come essere umano.» Artisti con cui ti piacerebbe collaborare o duettare. «Sogno di collaborare con Ennio Morricone e di cantare una canzone scritta per me da Vasco Rossi. All'estero invece sicuramente Pharell Williams, è uno di quelli capace di creare vere rivoluzioni. Sarebbe davvero costruttivo e meraviglioso collaborare un giorno con lui.» Quali sono i prossimi appuntamenti per vederti dal vivo? «Il 20 dicembre presenteremo il nuovo album ai Magazzini Generali di Milano, e penso sarà uno dei pochi appuntamenti live prima del tour in partenza nel 2015. Non vedo davvero l'ora di tornare sul palco e vivere la mia nuova musica dal vivo.»

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