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Padania Acque, patto Pd-FI imposto contro decine di Comuni

Creato il 12 dicembre 2015 da Cremonademocratica @paolozignani
Padania Acque, patto Pd-FI imposto contro decine di Comuni

Chi voleva la privatizzazione parziale di Padania Acque, e non ha sostenuto la nascita della società pubblica provinciale del servizio idrico integrato, ha conquistato la presidenza di via del Macello, col consenso di alcuni dei fautori dell'in house. E' il risultato del patto tra Pd e Forza Italia, che ha suscitato voti contrari e astensioni in numerosi Comuni, spezzando l'ampia maggioranza che era nata dai referendum del 2011. E' una sconfitta per chi si è battuto per il rinnovamento in nome dei beni comuni. Molti dei Comuni di Cantiere civico sono rimasti delusi, perché non rappresentati: il patto Pd-Forza Italia ha poi scontentato anche parte degli stessi partiti. Il sindaco di Castelvisconti Alberto Sisti - che ha rappresentato la Consulta del Soresinese per anni - è intervenuto ieri presso l'Avis di via Massarotti forte di un impressionante pacchetto di deleghe, e ha dovuto manifestare la contrarietà dei Comuni del Soresinese, una ventina, che non si sono sentiti rappresentati. Disagio anche nel Cremasco, con tredici Comuni ieri non rappresentati in assemblea, oltre che nel Casalasco, visto il malumore del sindaco Bongiovanni di Casalmaggiore (Lega).


Il cda di Padania Acque doveva essere espressione di un'assemblea di Comuni soci, invece è diventato il risultato di una delega della maggioranza della stessa assemblea al consiglio provinciale, una scelta sorprendente e palesemente impropria. Sisti, pur riconoscendo il ruolo dei partiti, ha criticato il tentativo di coinvolgere i sindaci solo un'ora prima del voto, per comunicare loro quanto già era stato deciso dai partiti. Alla fine Sisti si è astenuto.
E' stato il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti a spiegare di aver voluto lui personalmente una forte presenza del Pd (tre persone) nel cda, per ottenere stabilità e rappresentanza per Cremona.

Antonio Grassi, primo cittadino di Casale Cremasco, si è complimentato con Galimberti per aver almeno parlato chiaramente, mostrando qual era la reale volontà politica. Per Grassi l'assemblea si è svolta correttamente, con un risultato tuttavia criticabile.

Tra i delusi, anche Davide Persico, sindaco di San Daniele Po, che ha votato "non contro le persone inserite nel cda, che rispetto, ma la scelta politica". Sarebbe stato necessario per lui un accordo tra sindaci.

Come potrà ora il cda di Padania Acque amministrare serenamente, con un'assemblea infittita di voti contrari o dubbiosi? Resta poi in campo la proposta di scegliere il nuovo direttore generale tramite concorso europeo, osteggiata dalla maggioranza Pd-Forza Italia.

Il conservatorismo si impone un'altra volta in provincia di Cremona, alla presenza dei capi di partito in un'assemblea di sindaci. La svolta data dai referendum del 2011 appare negata, anche se cambiare il carattere pubblico di Padania Acque è molto difficile. Lo spirito dell'innovazione rischia di spegnersi: Cremona è saldamente in mano al gruppo di potere conservatore che persiste da decenni.


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