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Padania Acque preda dei partiti, esplode il dissenso

Creato il 11 dicembre 2015 da Cremonademocratica @paolozignani
Padania Acque preda dei partiti, esplode il dissenso

Nell'assemblea dei Comuni soci di Padania Acque, oggi a Cremona presso la sede dell'Avis di via Massarotti, i presenti rappresentavano l'89% del capitale, ma ha votato soltanto il 76% dei presenti. Chi non ha votato per il nuovo cda quindi potrebbe pesare in tutto circa il 40%. Dunque il nuovo consiglio d'amministrazione della società perde rappresentatività, con alcune esplicite e pesanti manifestazioni di dissenso, a partire dai sindaci di Casale Cremasco Antonio Grassi, oltre che Maria Grazia Bonfante di Vescovato e - oggi assente - Roberto Mariani di Stagno Lombardo.

L'accordo politico fra Pd e Forza Italia ha prodotto, oltre a un dissenso o non voto trasversale, manifestatosi in ogni partito, la presidenza di Claudio Bodini (Forza Italia, di estrazione socialista da quanto si apprende). Alessandro Lanfranchi (Pd, presentatosi come ex presidente della società patrimoniale, ora unificata con l'ex gestionale) ha mantenuto le deleghe precedenti.

Oltre alla politicizzazione delle scelte, le critiche colpiscono la prevalenza di Forza Italia, che sosteneva la privatizzazione della società.

Nel cda anche Rastelli, Pontiggia e Baroni, oltre a Lanfranchi e Bodini. Mino Jotta, papabile per la presidenza, è stato ritirato all'ultimo. Forza Italia era presente in forze, anche con ex consiglieri provinciali che non sono più soci di Padania Acque (Fabio Bertusi, Gianluca Pinotti). Il motivo principale del dissenso è stata la delega assegnata dall'assemblea dei sindaci il primo dicembre al consiglio provinciale, scelta sorprendente per diversi sindaci. Il consiglio provinciale è infatti organo politico. I critici hanno sostenuto - manifestamente oggi o nelle riunioni precedenti - che di fatto si è verificato il classico inciucio o accordo di tipo politico, di fatto una spartizione.

Gianni Rossoni (Forza Italia) di Offanengo ha plaudito al passo avanti dei partiti, Filippo Bongiovanni di Casalmaggiore ha mostrato imbarazzo, affermando che se si ripeterà lo stesso schema del cda precedente (presidente di Forza Italia e consigliere delegato del Pd, sommersi da polemiche politiche se non autori delle medesime) allora il cda dovrebbe presentarsi in assemblea dei Comuni soci a renderne conto.

Poco apprezzato dalle liste civiche di Cantiere civico - ma la delusione ha attraversato tutte le formazioni - l'intervento del sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, che ha voluto far pesare il ruolo del capoluogo, anche se ha ceduto le proprie reti, già di Aem, a Lgh, tant'è vero che i Comuni del circondario dovranno pagare l'affitto per l'uso delle reti stesse.

(nella foto la sede di Padania Acque spa, via del Macello 4, Cremona)


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