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Paese che vai…Pasqua che trovi!

Creato il 03 aprile 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

La Pasqua: una festività dalle origini antichissime, festeggiata in tutto il mondo.

La Pasqua è ritenuta la principale festività religiosa da tutte le confessioni cristiane, in quanto ricorda la morte di Gesù Cristo e ne celebra la risurrezione. Nonostante ciò, presenta notevoli differenze riguardanti date, significato, tradizioni e rituali, sia in base alla Chiesa specifica che alle differenti culture dei paesi.

Nel 2015 le festività pasquali sono comprese nelle date fra il 30/04 e il 5/04 per quanto riguarda la Chiesa Cattolica, fra il 04/04 e l’11/04 per la Chiesa Ebraica e dal 05/04 al 12/04 per la Chiesa Ortodossa, che osserva il calendario Giuliano.

Le origini della Pasqua

Nei tempi antichi, la prima ricorrenza simile alla Pasqua sembra essere una festa pastorale praticata dalle popolazioni nomadi del Medio Oriente le quali, recandosi presso il tempio di Gerusalemme, ringraziavano Dio con doni e sacrifici animali, spesso agnelli). 

In seguito, la festività si ricoprì di un diverso significato, divenendo la celebrazione della liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù in Egitto così come narrato nell’Esodo dell’Antico Testamento. La festa venne così identificata con il termine“Pesach”, cioè “passaggio”.

La Pasqua ebraica dura 7 giorni (8 nello stato di Israele) e inizia nel giorno corrispondente al 14 Nisan del calendario ebraico, ovvero il primo plenilunio successivo all’equinozio di primavera (21 marzo). Questo giorno, è inoltre ritenuto anche dalla Chiesa ebraica quello della morte di Gesù.

Durante questa settimana gli ebrei non consumano cibi contenenti lievito e sono soliti festeggiare in due sere, chiamate Seder, ricche si significati simbolici, dove si segue un preciso ordine di pietanze e rituali, allo scopo di ripercorrere il racconto sulle vicende dell’Esodo.

Eggs

RichardBH / Foter / CC BY

A differenza della Pasqua ebraica, quella Cristiana si concentra invece sulla morte e sulla risurrezione di Cristo, celebrando in questo caso una liberazione più ampia, ovvero quella dell’uomo dal peccato, attraverso il sacrificio del Messia.

La Pasqua cristiana affonda comunque le proprie radici in quella ebraica nonostante, per quanto riguarda le date, segua il sistema stabilito dal Concilio di Nicea nel 325 d.c., secondo cui la Pasqua cadrebbe sempre la domenica successiva al primo plenilunio in seguito all’equinozio di primavera.

Anche secondo la liturgia cattolica, tuttavia, vi è un periodo più ampio che precede la celebrazione della Pasqua, che comprende circa 40 giorni di digiuno e astinenza, la Quaresima. Inoltre la settimana di Pasqua è chiamata Settimana Santa, e va dalla domenica precedente, la Domenica delle Palme, a quella in cui cadrà l’effettiva ricorrenza.

Il Lunedì dell’Angelo, comunemente chiamato Pasquetta, ricorda infine l’incontro fra l’angelo e le donne presso il sepolcro di Gesù, per annunciarne la risurrezione.

Pasqua oggi: fra tradizioni e paganesimo

Tutte le feste religiose, si sa, nel corso dell’epoca moderna si sono spesso e volentieri modificate e adattate ai più diversi contesti culturali, mischiando il “sacro” con il “profano”, tradizione religiosa e paganesimo, dando vita a una molteplicità di curiose e originali celebrazioni.

Kokko

Ari Helminen / Foter / CC BY

In Svezia, la Pasqua ha poco a che fare con la tradizione cristiana. Viene festeggiata in quattro giorni, dal giovedì alla domenica, e comporta celebrazioni simili alla festa di Halloween.

Secondo leggende locali, si narra infatti che in quei giorni un tempo le streghe andassero a danzare con il diavolo, ed è per questo motivo che è usanza comune per i bambini travestirsi da tali e, talvolta, bussare di porta in porta a chiedere un dolcetto.

Il sabato e la domenica seguono celebrazioni più simili alle nostre, con pranzi in famiglia a base di piatti tradizionali consumati in case addobbate per l’occasione con rami di betulla, piume e uova colorate.

Anche in Finlandia la festa di Pasqua segue tradizioni pagane prevedendo, oltre al travestimento dei bambini come in Svezia, l’allestimento di grandi falò detti “kokko”, allo scopo di tenere lontano gli spiriti maligni e i temibili mostri della foresta.

In Danimarca, la “Påske si dipinge di un unico colore: il giallo. Gialli sono gli addobbi, gialle sono le decorazioni, ma soprattutto gialli sono i narcisi, che fioriscono proprio nel periodo pasquale e diventano il simbolo della festa in tutto il paese.

Curiosa è anche l’usanza di tenere in casa un rudimentale “Albero di Pasqua”, ottenuto raccogliendo rami e decorato con piccole uova colorate dai bamini, il che è spesso associato al concetto di “rinascita” portato dalla primavera, stagione che si festeggia in concomitanza con la Pasqua in quasi tutti i paesi nordici, in quanto finalmente escono dal lungo e rigido inverno.

Sia in Germania che in Olanda si riprendono i costumi della Scandinavia, dall’albero decorato ai falò, ma il vero simbolo della Pasqua tedesca è il coniglietto, che il sabato notte porta uova di cioccolato a tutti i bambini, i quali la mattina dopo dovranno cercarle con una sorta di caccia al tesoro in giardino o per casa.

In Russia la Chiesa Ortodossa segue il Calendario giuliano, per cui la data della Pasqua è diversa rispetto a quella occidentale. Tuttavia anche qui vi si celebra una Pasqua piena di riti religiosi e processioni sacre. Un’usanza comune è quella di portare in Chiesa i piatti preparati per l’occasione affinché vengano benedetti. Il “colore ufficiale” delle uova è, così come in Grecia e in Romania, naturalmente il rosso. Tuttavia con questo colore si intende richiamare ovviamente solo il sangue sacrificale di Cristo.

Durante il pranzo di Pasqua in questi paesi si è soliti partecipare alla battaglia delle uova: ogni commensale ha in mano un uovo sodo colorato con cui cercherà di rompere il guscio di quello del vicino, fino a che rimarrà l’ultimo uovo integro e il suo proprietario verrà decretato vincitore della battaglia.

In Spagna, dove il cattolicesimo è molto radicato, la Pasqua è una festività molto importante. Le celebrazioni durano tutto l’arco della “Semana Santa”, ma i riti cambiano in base alle regioni.

A Barcellona, e in tutta la regione della Catalunya è particolarmente sentita la Domenica delle Palme, quando i fedeli sono solite recarsi presso la Cattedrale reggendo e sventolando rami di palma.
In alcune città si possono ammirare sfilate di carri rappresentanti i maggiori simboli della Pasqua e i roghi delle effigi di Giuda.

Al sud, invece, le celebrazioni diventano più solenni. In Andalusia si può assistere a processioni anche a notte fonda di inquietanti personaggi scalzi e incappucciati, chiamati “Nazarenos”. Questi penitenti fanno parte di confraternite, numerosissime in tutta la zona e in certe cittadine arrivano a compiere atti di autoflagellazione.
Nella regione della Rioja, alcuni si frustano utilizzando strisce di tessuto ricoperte di spine, altri si legano ad un aratro per essere trascinati lungo il percorso della Via Crucis, con lamenti e canti in sottofondo.

In Portogallo personaggi simili ai Nazarenos spagnoli sono i”Farricosos” che, coperti da lunghe tuniche, guidano le processioni del giovedì santo.

In Salvador, nei giorni di Pasqua si possono trovare i Talcigüines, ovvero uomini vestiti da diavoli rossi che saltellano ovunque e frustano i passanti, in rappresentanza delle tentazioni che sopportò Gesù. Nelle Filippine, i fedeli si auto-flagellano per ricordare il dolore di Cristo, arrivando addirittura a crocifiggersi.

Nonostante l’incredibile varietà di rituali e celebrazioni, tutte le festività, in tutto il mondo, hanno uno stesso unico comune denominatore: il cibo.
Ovunque si decida di passare questi giorni di festa, è possibile trovare elaborati piatti tradizionali, che in questi giorni costituiranno pranzi e cene di milioni di persone, per terminare con le consuete grigliate di Pasquetta.

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