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Pagelle Musicali: 2013 - Inferno

Da Luciferkitty @MicheleAFGreco
Benvenuti all'Inferno, il luogo più oscuro dell'universo musicale. Qui vengono stipati gli album peggiori dell'anno, per lo meno tra ciò che ho avuto modo di ascoltare io. I voti vanno da 0 a 54.Per evitare polemiche inutili, prima di criticare un voto vi consiglio di leggere le motivazioni dei voti. Vi ricordo inoltre che non ha senso paragonare album appartenenti a generi diversi (es. l'album metal X prende 60, l'album pop Y prende 90, o viceversa) e quindi vi invito a evitare polemiche a riguardo.
"Lasciate ogni speranza, voi ch'entrate!"
  • Amaranthe -The Nexus
    Voto: 48
    Genere: Electronicore, Electronic metal, Pop metal, Metalcore, Dance metal
    Influenze: Power metal, Melodic death metal, Musica elettronica
    Commento: "Squadra che vince non si cambia", dice il detto, ma è sempre così? L'album eponimo degli Amaranthe era un piccolo capolavoro, quindi la band ha deciso di riproporre la stessa identica formula. Scelta banale e pigra, sì, ma il peggio deve ancora venire; infatti "The Nexus" è solo la fotocopia sbiadita e malriuscita del suo predecessore. L'unica canzone notevole è la title-track, mentre il resto va da brutto a mediocre. Ad esempio, "Electroheart" è solo un pallidissimo tentativo di avvicinarsi alla più coraggiosa "Call Out My Name". E i ritornelli? "Amaranthe" disponeva di linee vocali spacca-cervello che avrebbero fatto invidia a molte popstar, mentre "The Nexus" raggiunge quei picchi solo in sporadiche occasioni (title-track in primis).
    Bravi, Amaranthe! Sono serio: ci vuole molto impegno per riuscire a trasformare una formula originale in cliché dopo soli due album.
  • Leaves' Eyes Symphonies Of The NightVoto: 49Genere: Symphonic metalCommento:Mi aspettavo peggio. Ok, l'orchestrina è fintissima e si sente puzza di cliché lontano un miglio, ma alla fin fine ci sono dei momenti godibili e forse anche ispirati. Peccato solo che Liv diventi sempre più inascoltabile nel suo oscillare tra una voce moderna traballante e uno pseudo-lirico ingolatissimo. 
  • ReVamp - Wild CardPagelle Musicali: 2013 - InfernoVoto: 20Genere: Progressive metal, Avantgarde metal, Thrash metal, Symphonic metal Influenze: Death metal, Heavy metalCommento: Dopo lo scioglimento degli After Forever, Floor Jansen fonda i ReVamp. Nel 2010 esce il loro album eponimo, che presenta alti e bassi. Gli alti sono la ballad disperata "I Lost Myself", la stupenda power-ballad "Sweet Curse", la sinceramente incazzata "Here's My Hell" e la suadente "Kill Me With Silence", mentre i bassi sono... tutto il resto. Il problema era che molti brani sembravano voler essere aggressivi e "trve" a tutti i costi, mentre altri erano un concentrato di cliché. Però alla fin fine l'album "ReVamp" era carino.A seguito di un forte esaurimento nervoso (c'è chi dice per via dello stress lavorativo, c'è chi dice per via di problemi amorosi), Floor inizia a lavorare a "Wild Card", album uscito l'anno scorso. Avete mai provato a infilarvi un trapano acceso nelle orecchie? No? Be', sono certo che sarebbe più piacevole dell'ascolto del nuovo album dei ReVamp. Davvero, più che un album musicale, sembra una tortura medievale! Floor, hai mai pensato di collaborare coi servizi segreti russi?Il perché di un risultato così scadente è presto detto: "Wild Card" è il classico passo più lungo della gamba. Floor ha voluto trasporre in musica il suo esaurimento nervoso, ma il risultato è solo un'accozzaglia di idee (talvolta ottime, talvolta cliché) buttate assieme alla rinfusa, senza alcun filo logico. Si tratta di una macchinosa operazione di taglia-e-cuci che mescola generi diversi senza alcun criterio, con cambi di tempo e umore totalmente random e tanto, tantissimo rumore gratuito. Molti diranno che questo caos è voluto, cosa sicuramente vera, ma ciò non giustifica un album così inascoltabile. Non siamo di fronte a un caos meditato e musicalmente sensato, ma ad un caos incontrollato e frutto di un delirio di onnipotenza. Un concept del genere avrebbe prodotto un Capolavoro nelle mani dei Meshuggah, dei Pin-Up Went Down, degli Akphaezya o dei The Agonist, ma i ReVamp non si sono dimostrati all'altezza. E la cosa che fa rabbia è che ogni tanto qualche guizzo d'ispirazione c'è (l'intro della title-track e la prima parte di "Distorted Lullabies", ad esempio), ma dopo pochi secondi si ritorna in una matassa sonora senza capo né coda. Come se non bastasse, la voce di Floor è peggiorata: nel canto moderno è ancora più sguaiata e sgraziata, nel canto lirico è ancora più fastidiosa e ingolata. E vogliamo parlare dei testi tra il banale e il ridicolo? L'unica cosa lodevole dell'album è la tecnicità dei musicisti, ma è solo una bella cornice al servizio di un quadro degno di un manicomio criminale. Davvero, non c'è una singola canzone che si salvi!In conclusione, voglio lanciare un appello: qualcuno dica a Floor che l'aver avuto un esaurimento nervoso non è un buon motivo per farlo venire anche ai suoi ascoltatori. La prossima volta i ReVamp farebbero bene a non imbarcarsi in progetti ben al di sopra delle proprie possibilità, checché l'enorme ego di Floor Jansen possa pensarne. 
  • Selena Gomez - Stars DanceVoto: 50Genere: Electropop, Dance popInfluenze: Urban, EDMCommento: Album così anonimo e vuoto da sembrare composto da scarti di altre cantanti. Si salvano solo la title-track, "Slow Down""Come & Get It". Per ironia della sorte, quest'ultimo brano è davvero uno scarto (di Rihanna), ma colpisce con le sue influenze simil-indiane. 
    P.S. avendo a che fare con quattro soli, stavolta ho preferito non utilizzare gli spoiler. 

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