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Palermo, pari in casa Samp con il sapore dell’ingiustizia

Creato il 25 gennaio 2015 da Univeryo7p
Palermo, pari in casa Samp con il sapore dell’ingiustiziaA bocce ferme un pareggio sul campo della Sampdoria sarebbe stato accolto con soddisfazione ma, a posteriori, sono diverse le sensazioni che restano nello spogliatoio rosanero. L’1-1 maturato a Marassi nella prima giornata di ritorno lascia in eredità rammarico ed anche amarezza in un Palermo che schiuma giustamente rabbia per un episodio decisivo che avrebbe potuto cambiare il volto della gara. Nell’economia della partita incide un gol di Morganella non segnalato dall’arbitro ma soprattutto dal giudice d’area di rigore posizionato in maniera errata dietro il palo che gli ha ostruito la visuale. Di Eder e Vazquez le reti di una gara dai due volti. Mihajlovic temeva il clima di euforia alimentato alla vigilia dall’arrivo dei due nuovi acquisti Muriel ed Eto’o (entrambi presenti in tribuna ai lati del presidente Ferrero). Preoccupazioni fondate perché anche nelle battute iniziali i padroni di casa sembravano un po’ distratti (sugli sviluppi di un break propiziato da Barreto, Bolzoni sciupa una buona occasione favorendo con un destro “sporco” l’intervento di Viviano). Ma all’alba dell’incontro era solo un’impressione. Con il passare dei minuti, infatti, i padroni di casa sono entrati in partita alzando progressivamente il ritmo e creando una serie di pericoli in area rosanero (da segnalare, in particolare, un salvataggio di Morganella in anticipo su Silvestre e due deviazioni provvidenziali di Sorrentino sullo stesso centrale argentino). Nei primi 45 minuti il Palermo ha sofferto l’assenza di Maresca, costretto ad alzare bandiera bianca a causa della contusione al tallone sinistro rimediata nel match casalingo contro la Roma. La forza dei rosanero ha fatto leva finora sugli equilibri del collettivo e sull’intercambiabilità degli interpreti a prescindere dai singoli ma la presenza di un giocatore come il regista campano è troppo importante per una squadra come quella di Iachini che all’inizio del campionato ha pagato spesso un deficit di qualità in mezzo al campo. Il tecnico marchigiano ha voluto confermare il 3-5-1-1 riproponendo Rigoni come play davanti alla difesa e inserendo Bolzoni nel ruolo di mezzala destra ma la mossa inizialmente non ha sortito gli effetti sperati. Senza un “pensatore” in grado di dettare i tempi della manovra, la squadra faceva poco filtro e, contestualmente, non riusciva a trovare le contromisure agli inserimenti centrali dei blucerchiati. Le verticalizzazioni degli uomini di Mihajlovic, come dimostra il gol, hanno scompaginato i piani difensivi dei rosa, costantemente in apprensione nella lettura di determinate situazioni create, in particolare, dagli spunti di un ispiratissimo Eder. Non era difficile trovare la chiave vincente dei padroni di casa:  la Samp aveva in pratica annullato Vazquez e Dybala, le minacce principali sul fronte rosanero, creando dunque le condizioni per un primo tempo sostanzialmente tranquillo. Ma nella ripresa il film della partita ha proposto una trama totalmente diversa e proprio i due argentini sono stati gli ispiratori della riscossa della squadra. Dopo il gol del pareggio di Vazquez, gli uomini di Iachini hanno cambiato marcia e hanno messo alle corde gli avversari costruendo una quantità industriale di occasioni da rete (a parte la circostanza relativa al gol non visto di Morganella grida vendetta anche una traversa colpita da Dybala complice una deviazione di Viviano). Il Palermo opaco e remissivo della prima frazione di gioco è un lontano ricordo perché nella ripresa, praticamente a senso unico, i rosanero hanno esercitato un dominio costante sfruttando il calo fisico e psicologico di una Sampdoria che, probabilmente, si è specchiata troppo sulla propria immagine vincente sottovalutando le velleità di rimonta degli avversari. I blucerchiati sono rimasti spiazzati dal “ritorno” degli uomini di Iachini, padroni del campo nella ripresa anche in virtù di una brillante condizione atletica a supporto di un gioco efficace e propositivo.
 Fonte: stadionews.it

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