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Paola Frani e la donna Garçonne

Creato il 03 aprile 2012 da Patriziafinuccigallo
Paola Frani e la donna Garçonne Sarà una maschietta ipersofisticata e pulita la donna di Paola Frani. Gioca due parti e due identità: il rigore maschile e la trasparenza femminile. E' il trionfo degli intarsi di seta e cipria, scarpe "Mary Jane" bicolor, cappelli in feltro, bretelle gioiello a ricamo jais, ottanio e paillette nere che reinterpretano i codici di quel periodo meraviglioso che fu l'Art Déco.  Ieri lo showroom di Via Carlo Botta ha aperto le porte alle fashion blogger, per una giornata all'insegna dell'indossa e scatta foto.  Inutile dire che ogni abito, oggetto, particolare esposto erano esattamente una parte di me. Un rimando ai diari di Anais Nin, ai figurini di Léon Bakst, alle calze di seta rosa. E così invece dello shooting ho preferito parlare con lei. Con Paola Frani la quale, china su un tavolino per tutta la giornata, ha disegnato figurini su foulard colorati come  cadeau per le fashioniste. E l'ho trovato elegante, in tema, meraviglioso.  Il mio, naturalmente, è color geranio e porta il titolo del libro che sto scrivendo: Le mie prime Louboutin. "L'abito color del sole, ecco il primo vestito che ho immaginato da piccola. Mi ricordo che in una calzetta della Befana i miei genitori avevano inserito un libro di favole per bambini, era Pelle d'Asino. Quegli abiti mi avevano colpito, mi chiedevo chissà com'è un vestito color della luna o color del tempo"
E come lo vedresti adesso un abito di luce? "Oggi è più facile sia vederlo che realizzarlo, con le tecniche moderne di laminati o effetti oleografici si può materializzare anche quello"
Galeotto fu dunque il libro di Charles Perrault?   " Non solo, anni dopo mi regalarono Le Mille e una notte e anche lì fu tutto un gioco di immaginazione, la principessa Shahrazàd, le sete, i colori, gli abiti, l'Oriente..." La donna autunno inverno gioca sul dualismo, Victor Victoria? "Sì, amo molto il periodo anni 20/30. Amo gli abiti fluidi, morbidi che hanno caratterizzato l'epoca ma anche il concetto di rivoluzione femminile che in qualche modo ha collegato la moda al pensiero. Le donne si stavano emancipando, prima ancora dai loro corsetti. Era il gioco delle parti, l'avvicinarsi all'uomo. La donna svestita da uomo, l'ambiguità. Per il prossimo autunno/inverno ho attualizzato questi temi e li ho resi fruibili, contemporanei" Anche tu hai aperto le porte alle fashion blogger? "Sì, trovo un modo di comunicare fresco e vivace. Le blogger fotografano in tempo reale e con curiosità. Sono poco istituzionali, hanno un occhio immediato. E portano alla moda la ricchezza della strada, della contaminazione. Il gioco, insomma." 
Una donna del passato che vorresti vestire? "Sicuramente Tina Modotti"
Paola Frani e la donna Garçonne
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