Paolo Villaggio si lascia andare e commenta la situazione di denatalità sarda ricorrendo ad una vecchia diceria, squalificante più per chi la riprende per giustificare una situazione triste e reale che per i soggetti in questione.
Nella trasmissione “Brontolo”, in onda su Rai, l’argomento affrontato riguardava l’occupazione femminile e il basso tasso di natalità in particolare della Sardegna e secondo il famoso comico ligure, il tutto si può spiegare col fatto che i sardi si accoppino con le pecore.
Imbarazzo per il conduttore Beha e per gli altri ospiti, tra i quali Ignazio Marino e Alessandra Mussolini, che hanno preferito non commentare l’infelice affermazione; l’importanza dell’argomento trattato meritava altri toni e probabilmente altre opinioni.
Non si contano le proteste e le levate di scudi contro la battuta forse creduta ilare che invece tocca la dignità dei sardi e di chi ama questa terra e la sua civiltà. Il mondo virtuale e dei social network è in rivoluzione e i pastori sardi hanno già proceduto a querelare l’attore.
Anche in altre occasioni Villaggio non si è lasciato sfuggire l’occasione per umiliare ed ingiuriare alcune regioni italiane come il Friuli i cui abitanti sono stati definiti alcolisti che parlano una lingua “fossile impressionante”. Il tutto scritto e pubblicato sul suo ultimo capolavoro edito da Mondadori “Mi dichi, prontuario comico della lingua italiana”.
E’ pur vero che tutto questo parlare di Villaggio non fa che incrementare la sua popolarità e la sua notorietà; viene addirittura da pensare che il tutto non sia stato architettato dall’ex “ragionier Fantozzi” per favorire la sua visibilità e il suo tornaconto a scapito del sentimento di unita nazionale e della cultura.