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Papa Francesco: «I Gay? Chi sono io per giudicarli?»

Creato il 29 luglio 2013 da Alessiamalachiti @amalachiti

papa-francescoPapa Francesco, durante il viaggio aereo di ritorno da Rio de Janeiro a Roma, ha risposto a molte domande che gli sono state poste dai giornalisti che lo hanno accompagnato durante la Giornata Mondiale della Gioventù 2013.

Il Pontefice ha parlato dello Ior: «Io non so come finirà questa storia. Alcuni dicono che forse è meglio che sia una banca, altri che sia un fondo di aiuti, altri dicono sia meglio chiuderlo, ma si sentono queste voci. Io non so. Io mi fido delle persone dello Ior che stanno lavorando a questo, e della commissione dei cardinali. Il presidente dello Ior rimane, invece il direttore e il vice hanno dato dimissioni. Ma io non so bene dire come finirà questa storia, e questo anche perché, e questo è il bello, siamo umani, dobbiamo trovare il mezzo. Per studiare le caratteristiche dello Ior: che sia banca o fondo di aiuti, trasparenza e onestà, deve essere cosi».

Papa Francesco ha poi distinto i delitti ed i peccati, includento tra i delitti gli abusi sui minori: «Io vedo che tante volte nella Chiesa si vanno a cercare i peccati di gioventù, per esempio, e questo si pubblica. Non delitti eh? Gli abusi sui minori sono un’altra cosa, quelli sono delitti e non peccati. Ma se una persona laica, prete o suora, commette un peccato e poi si converte il Signore perdona e quando il Signore perdona, dimentica, e quello per la nostra vita e importante, e quando noi andiamo a confessarci, il Signore dimentica e noi non abbiamo diritto di non dimenticare i peccati altrui. Altrimenti il pericolo poi è che il Signore non si dimentichi dei vostri peccati. Tante volte penso a san Pietro che ha commesso uno dei peccati peggiori, rinnegare Cristo ma dopo questo peccato lo hanno fatto Papa».

Il Pontefice ha poi condannato le lobby gay, ma non le persone omosessuali, compiendo così un passo avanti per quanto riguarda la lotta alla discriminazione: «Io ancora non ho trovato nessuno che mi dia la carta di identità in Vaticano dei gay,dicono che ce ne sono, credo che qualcuno si trovi. Ma bisogna distinguere tra una persona così e il fatto che esistono delle lobby. Le lobby non sono buone. Se una persona gay e cerca il Signore e ha buona volontà chi sono io per giudicarla? Il catechismo della chiesa cattolica dice che non si devono discriminare queste persone per questo. Il problema non è avere questa tendenza. Sono fratelli. In questo caso il problema è fare lobby, lobby di persone con questa tendenza, ma potrebbero essere lobby di avari, di massoni»

Riguardo a Benedetto XVI, Papa Francesco ha spiegato: «Lui e un uomo di una prudenza. Per me e come avere il nonno a casa, il mio papà. Se ho una difficoltà lo chiamo. Sono andato anche per parlare del problema grosso di Vatileaks. Riguardo al Vatileaks, non mi sono spaventato, mai. E’ problema grosso eh? Ma non mi sono spaventato».

Sulla sicurezza in Brasile, il Pontefice si è espresso affermando: «Abbiamo avuto in Brasile problemi con le ipotesi di sicurezza: la sicurezza di qua e la sicurezza di là, ma non c’è stato un incidente in tutta Rio, era tutto spontaneo; con meno sicurezza, io ho potuto stare con la gente, abbracciarla, salutarla, senza macchine blindate; la sicurezza è fidarsi di un popolo, dicono che c’e sempre il pericolo che ci sia un pazzo, ma come: se c’e un pazzo che fa qualcosa, c’è anche Dio. Fare uno spazio per il “blindaggio”, tra il vescovo e il popolo e una pazzia e io preferisco questa pazzia. Correre il rischio della pazzia. La vicinanza fa bene a tutti».

Papa Francesco ha anche aperto ai divorziati che scelgono di risposarsi: «E’ uno dei temi che voglio affrontare con il consiglio dei cardinali, ci riuniremo a ottobre, è proprio questo. Siamo in cammino per una pastorale matrimoniale profonda».

Infine, il Pontefice, ha parlato della prossima Gmg, che si terrà a Cracovia (Polonia), nel 2016: «Il problema è per i pellegrini poveri che vengono in bus e a dicembre in Polonia le strade sono piene di ghiaccio e credo che si debba ripensare la data. Io ho parlato con Dziwisz e lui ha suggerito due possibilità: o Cristo Re (l’ultima domenica di novembre, 27) o la domenica della Misericordia il prossimo anno. Il Concistoro è a fine settembre e forse non vi è il tempo necessario, ma devo parlare prima con il cardinale Amato».


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