Magazine Salute e Benessere

Papà.. perché vai a lavorare?

Creato il 24 agosto 2011 da Tempodivivere

L’ennesima CRISI.
FINALMENTE.. decido di AGIRE!!

Questi articoli sono scritti a quattro mani da Antonio e Gabriella, INSIEME Sorriso
Ci sono anche fonti, link e citazioni utili.

Dedichiamo queste righe ai nostri figli e nipoti,
Matteo e Francesca, Alice e Katia, Pietro.
Con l'augurio che aiuti la nostra generazione
a rafforzare e sostenere le vostre,
verso il risveglio dell'umanità.

Definiamo queste nostre iniziative “la forza dei legami deboli“, per cui le reti più efficienti sono quelle che collegano la più ampia gamma di informazioni, conoscenze ed esperienze.
Consigliamo altri link su TdV: "Sopravvivere nella CRISI.. NO GRAZIE!!", "I nuovi poveri e la percezione del valore individuale"

bimbo_insegna_genitoreLeggere di se stessi, di quello che dovremmo cambiare di noi stessi, può essere per molti un passo ritenuto non produttivo per avvicinarsi alle strategie risolutive delle CRISI, quelle dentro e fuori alla nostra casa.

Lavoriamo per la nostra crescita economica di sostentamento mensile, viviamo nella società-sistema che ci chiede la sua crescita a tutti i costi, così.. quasi senza accorgersene.. solo perché ci adattiamo.. come un vaccino a piccole dosi.. questa crescita generale, lavora per la nostra INFELICITA’.

Forse è arrivato il momento di capire che scendere in piazza e protestare e chiedere al "governo" di cambiare non è la soluzione.

INIZIAMO NOI.. A PENSARE AL NOSTRO OGGI e AL FUTURO DEI NOSTRI FIGLI.
NON è il governo che può e vuole pensare a noi!
SIAMO NOI CHE VOGLIAMO CREDERE di essere capaci di SCEGLIERE e AGIRE,
INSIEME.. decidiamo ciò che è il MEGLIO per NOI e iniziamo a cambiare la nostra vita e il nostro modo di pensare.

Guardiamo a ciò che veramente è UTILE alla nostra splendida vita!!!
Il CAMBIAMENTO non del governo, non della politica, il PROPRIO CAMBIAMENTO interiore... quello che ci farà vedere finalmente ciò che conta veramente per noi ... Ferie, Telefonini, Ristoranti, Giocattoli per adulti e bambini???
E' veramente questo che fa la felicità???

Iniziamo a dare risposte sincere alle domande dei nostri Bimbi "Papà perché vai a lavorare (e non stai con me)? "
Quando sapremo rispondere a questa domanda, senza giustificarci con “soldi per le cose”, usciremo dalla schiavitù, dalla gabbia nella quale il sistema ci vuole tenere, schiavi di ciò che CI VUOLE VENDERE e che spesso ci fa più male che bene!!!!

Parliamone ... noi ci siamo … per confrontarci. Periodicamente proponiamo degli incontri aperti a tutti.
INSIEME.. abbiamo tanto, mente, cuore, anima, passioni, capacità, talenti
INSIEME.. siamo fortissimi, usciamo dagli schemi ... nei quali ci hanno costretto a stare, hanno potuto impadronirsi della nostra vita perché noi glielo abbiamo permesso, perché era più comodo pensare che qualcun altro pensasse per noi.
RIPRENDIAMOCI la nostra CAPACITA' di scelta e assumiamocene la RESPONSABILITA' con fatti concreti!!!
Noi abbiamo tante idee che vogliamo condividere con te che leggi, incontriamoci, parliamo, confrontiamoci e passiamo all'AZIONE, molliamo le paure del cambiamento, ogni cosa è meglio di ciò che abbiamo ora e chi dice di aver PAURA mi dica da che cosa, oggi, trae la sua sicurezza !!!!
Non un salto nel buio, ti propongo un SALTO NELLA LUCE !
Link all’articolo TDV "Sopravvivere nella CRISI.. NO GRAZIE!!"

“Se non ora, quando?
Se non io, chi?
Se non qui, dove?”
(Rabbi Hillel)

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Crisi, benedetta crisi testo di Enrico Cheli
[.. Domanda: Quand'è che ci rendiamo conto che qualcosa deve cambiare?
Risposta: Quando la sofferenza ci segnala che le cose non vanno come vorremmo.
A parole siamo tutti pronti ad auspicare il cambiamento: vorremmo vivere in un mondo migliore, avere un lavoro migliore, vorremmo che il nostro partner fosse diverso, che il governo fosse migliore e così via. Peccato che la maggior parte dei nostri desideri di cambiamento si riferiscano a soggetti esterni, su cui noi non abbiamo in realtà molto potere. Per contro, ci guardiamo bene dal provare a cambiare noi stessi, l'unico soggetto su cui avremmo davvero il potere di fare qualcosa! Se stesse a noi, probabilmente non cambieremmo mai niente di noi stessi, sempre pronti ad attribuire all'esterno le responsabilità di ogni cosa che non va come vorremmo.
Fortunatamente, la natura ha previsto, nella psicologia umana, quel meccanismo che prende il nome di "crisi" e che, prima o poi, ci pone con le spalle al muro, costringendoci con la  sofferenza a fare quello che non abbiamo fatto con la consapevolezza e l'autoresponsabilità...] continua la lettura

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auto_mutuo_aiuto

"La vita vuole sostenerti,
ma prima devi essere aperto alla vita".
(Eckhart Tolle)

da "La Gioia di Essere" di Eckhart Tolle: vedi link di estratti
[... L’infelicità o la negatività sono una malattia sul nostro pianeta. Ciò che l’inquinamento è a un livello esterno, la negatività lo è a uno interiore. Si trova dappertutto, non soltanto è presente nei luoghi nei quali la gente non ha a sufficienza per vivere, ma anche dove ce n’è più che abbastanza.
Vi sorprende? No.
Il mondo del benessere è ancora profondamente identificato con la forma, maggiormente perso nel contenuto, più intrappolato nell’ego.

La gente crede di dipendere da ciò che accade per la propria felicità, il che sarebbe come dire, di dipendere dalla forma. Non si rende conto che gli avvenimenti sono la cosa più instabile dell’universo. Cambiano costantemente. Le persone vedono il momento presente definito da qualcosa che è accaduto, ma che non avrebbe dovuto accadere, o da qualcosa che non è accaduto, ma avrebbe dovuto accadere. Perdono così la profonda percezione che è dietro a ciò che sta o che non sta accadendo, dietro la forma.

Accettate il momento presente e troverete quella percezione che è più profonda di qualunque forma, e che non è sfiorata dal tempo.

La gioia dell’Essere, che è la sola vera felicita, non può arrivarvi da nessuna forma, da nessun possedimento, acquisizione, persona o evento, non può arrivarvi da nessuna delle cose che accadono. Quella gioia non può mai arrivare. Proviene dalla dimensione senza forma che è dentro di voi, dalla coscienza stessa, che è una sola con chi siete...]

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Dal sito Centro Nuovo Modello di Sviluppo (CNMS) http://www.cnms.it/

"L'ALTRA VIA - Dalla crescita al benvivere, programma per un'economia di sazietà"

E' disponibile in formato gratuito il PDF.
Quando si è mangiato a sufficienza, ogni altro boccone provoca malessere. Il pianeta è in stato comatoso, non esistono più le condizioni per inseguire il mito della crescita: è urgente ritrovare il senso di sazietà, imparare a fare i conti col senso del limite e nel contempo garantire sicurezze e dignità a tutti. Il nuovo e attualissimo saggio di Francesco Gesualdi è un invito a scrollarsi di dosso il senso di impotenza, a liberarsi dall'idea che non esiste altro sistema economico all'infuori di questo.
Un'altra economia è possibile: è l'economia del benvivere, punto di incontro tra sobrietà e solidarietà.

[..A ogni angolo di strada banche, istituti finanziari, concessionarie, supermercati, pronti a offrire a poveri e meno poveri, mutui, acquisti a rate, prestiti al consumo: il sogno di una vita al di sopra delle proprie possibilità a portata di mano. Ovunque le famiglie hanno abboccato..]

[..Il fenomeno dell’adattamento è un meccanismo che si instaura anche in ambito farmacologico, è conosciuto dai tossicodipendenti col termine di assuefazione. Nel tempo, la stessa quantità di droga non procura più gli effetti desiderati, per provare lo sballo bisogna aumentare la dose. Anche i consumatori si comportano nella stessa maniera: per provare nuovo piacere puntano su nuovi prodotti, spesso più costosi. Trionfo del mercato, che per vendere ha bisogno di consumatori perennemente insoddisfatti, morte della persona che inseguendo una lepre sempre pronta allo scatto si infila in un’altra trappola che conduce all’infelicità per una via ancora più grave. Per indurci in tentazione, la pubblicità insiste su ciò che evoca piacere: sensualità, bellezza, eleganza, ricchezza. Invece sorvola sul fatto che per entrare in possesso degli oggetti dobbiamo avere denaro. Ma il particolare non sfugge a noi che per vincere la sfida del superconsumo accettiamo di sacrificare gran parte del nostro tempo al lavoro.
IL TEMPO: ecco un aspetto che non consideriamo mai..]

[..Tibor Scitovsky, un economista americano, ha spiegato che il piacere legato a queste forme di consumo è fugace, dura il momento della novità, poi subentra l’adattamento e quindi la noia. Considerato che la pubblicità ci bombarda dalla mattina alla sera con proposte di consumo che fanno leva sul piacere fugace, alla fine non è la felicità che prevale, ma la noia. Per assurdo, più si compra, più ci circondiamo di cose che ci annoiano, che ci danno uggia.
Così la crescita lavora per l’INFELICITA’..]

[..Abbiamo viaggiato nell’equivoco che la FELICITA’ dipende dalla ricchezza, abbiamo sacrificato tutto il nostro tempo sul suo altare. Ci si affanna, si corre, si maledice il tempo che scappa. Otto ore di lavoro non bastano più, è necessario fare lo straordinario. Le ore passate fuori casa crescono, non c’è più tempo per noi, per il rapporto di coppia, per la cura dei figli, per la vita sociale. Bisogna andare di fretta. Compaiono le insonnie, le nevrosi, le crisi di coppia, i disagi tenuti a bada con le sostanze..]

[..Al punto in cui siamo, la decrescita, la riduzione, la moderazione, l’austerità, la sobrietà, o comunque vogliamo chiamarla, non è più un optional; è una strada obbligata per salvare questo pianeta e questa umanità. Ma nel regno della crescita, la riduzione è una bestemmia, un’eresia che scandalizza e mette in fuga. Un incubo che apre il sipario su scenari tenebrosi dei tempi in cui si moriva per tetano, in cui ci si ammazzava di fatica per fare il bucato, in cui ci si illuminava solo con la candela, in cui si moriva di freddo. Ma sobrietà non va confusa con miseria, come consumismo non va confuso con benessere. Forse è proprio dal linguaggio che dobbiamo ripartire prima ancora che per mettere ordine nelle parole, per fare chiarezza sui concetti...]

continua all'articolo originale PDF: http://www.cnms.it/sites/default/files/altravia.pdf

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Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà,
violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni.
La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza. L' inconveniente delle persone e delle nazioni
è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide,
senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito.
E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno,
perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze.
Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo.
Invece, lavoriamo duro.
Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che  è..
la tragedia di non voler lottare per superarla."
(Albert Einstein)


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