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“Papel”

Creato il 09 novembre 2012 da Marvigar4

locandina-papel

Papel

 Martedì 7 novembre è stata presentata alle 17,30 nella sala convegni della biblioteca civica Leonardo Lagorio di piazza De Amicis, la rivista letteraria «Papel», curata dallo scrittore Marino Magliani e Alessandro Giacobbe. «È una realtà culturale che nasce nella Liguria occidentale, ma non vuole essere limitata né per territorio né per contenuti: sulle pagine di “Papel” ospiteremo esordienti e autori noti con spazi fissi o numeri a tema», dicono i curatori.

“Papel” è il termine castigliano per carta, per ricordare «u papé» ligure che è la carta per scrivere, ma anche l’involucro con cui fasciare uova o verdura, come avveniva nelle «bitéghe», le vecchie botteghe. Il primo numero dà spazio a personalità della cultura ligure.

Papel è una realtà culturale che nasce in Liguria occidentale, ma non vuole essere limitata: non lo è dal punto di vista territoriale, non lo è in relazione ai contenuti. Presenti e futuri. Il presente è uno spazio libero, , senza paletti, senza recinti. Papel ospiterà narrazioni di prosa, estratti di romanzi, anticipi, racconti, traduzioni, saggi, poesie. Ha ed avrà in questo senso spazi più o meno fissi. Come la rubrica di “resistenza gastronomica” oppure il “viaggiatore” poetico. Si parla al presente ed al futuro perché si pensa a Papel come all’inizio di una vicenda letteraria. Oggi si ha un’uscita in cui si rincorrono personalità della Cultura ligure e non solo. Domani si potrebbero avere titoli ed autori legati a singoli aspetti , suggerimenti, suggestioni di vita vissuta. Dal passato al presente. In ogni caso legati alla realtà. E infine, anche qualcosa sul nome di questo progetto. Basilare. Papel: carta. Parola per identificare anche il foglio umile, come quello che si usava per avvolgere il cibo venduto nelle vecchie botteghe. Si richiama il “papiro”, alla maniera ligure, così come si impiega una lingua internazionale, come lo spagnolo castigliano. in questo numero Gianfranco Sarchi, Considerazione su emigrazione, sport e identità culturali. Riccardo Ferrazzi, Roma senza miti. – Oscar Wilde, La verità delle maschere (tradotto da Marco Vignolo Gargini) – Gabriele De Canis, Come si coltivano gli ulivi. – Gabriele Virgillito Cassini, Racconti da fogli volanti. Condorminio. – Paolo Veziano, Scritti in memoria di Nico Orengo. L’albero della fretta. – Marco De Carolis, Haiku, tanka e pensieri. – Alessandro Giacobbe, Salsa verde. In copertina: AGAVI, di Andrea Pisano.

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