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Paradossi portatili - Recensione - iPhone

Creato il 02 maggio 2015 da Intrattenimento

Il nuovo titolo degli autori di Smash Hit è un curioso mix fra gioco di guida, puzzle e strategia

Non c'è dubbio che il mercato del mobile gaming sia una fucina dove si esprimono numerosi talenti, e quelli di loro che resistono al fascino della conformazione riescono davvero a sfruttare la piattaforma nel modo migliore possibile, investendo nelle idee più che nella produzione.

Paradossi portatili
Abbiamo tanti esempi in tal senso su App Store e Google Play, da Framed a 80 Days, passando per il mai troppo lodato Monument Valley: titoli in grado di esplorare meccaniche e strutture innovative, che garantiscono un'esperienza diversa dal solito. Questo preambolo per dire che anche i ragazzi di Mediocre, già autori dell'interessante Smash Hit, hanno scommesso sui concetti e tirato fuori dal cilindro un peculiare mix fra gioco di guida, strategico e puzzle game, arricchito da una gradevole atmosfera anni '70 e basato su di un'intuizione validissima, quella del paradosso temporale. Does not Commute racconta la storia di vari personaggi, ognuno alla guida di un veicolo differente, le cui vite si intrecciano (letteralmente) all'interno di una manciata di strade e incroci. Ci sono l'infermiera che torna a casa dopo un turno massacrante, l'impiegato che sta facendo tardi a un appuntamento, l'anziano signore che ama farsi una passeggiata in tutta tranquillità: tutti devono andare da un punto A a un punto B, e tutti fanno parte di un rompicapo da risolvere. La traiettoria seguita da ogni conducente viene infatti memorizzata e va a comporre il traffico con cui progressivamente avremo a che fare, nel tentativo di evitare gli urti e di completare tutti i percorsi richiesti entro un tempo limite che solo dei bonus presenti per strada possono allungare. In caso di errore, un tasto di riavvolgimento posto in alto a sinistra resetta l'ultima manovra e ci permette di ripeterla, seppure a costo di un prezioso secondo.

twittalo! Does not Commute è un titolo particolarmente affascinante e originale, una sfida ardua ma godibilissima

La seconda a destra

Does not Commute può essere scaricato gratuitamente sui dispositivi iOS e Android e giocato in maniera "endless", ma consente anche di passare alla versione premium spendendo 1,99 euro (2,21 euro su Android) e sbloccare in tal modo i checkpoint, dunque la possibilità di ricominciare la campagna dall'ultimo stage raggiunto. Una soluzione estremamente simile a quella vista nel già citato Smash Hit, che permette di decidere in che modo vogliamo fruire dell'esperienza, senza ricorrere ad alcun altro in-app purchase: né la tradizionale barra dell'energia che si consuma con i tentativi, né dei "continua" farlocchi, né tantomeno dei potenziamenti a pagamento.

Paradossi portatili
I power-up ci sono, infatti, ma possono essere usati liberamente, quando lo riteniamo opportuno: migliorano la tenuta di strada del veicolo, ne aumentano la velocità oppure lo rendono immune agli impatti; e di impatti ne vedremo parecchi, nel corso del gioco, a meno di non studiare le prime traiettorie in modo tale da non invadere mai centralmente una corsia. Il tutto facendo riferimento a un sistema di controllo touch molto semplice e reattivo, in cui una pressione a sinistra o a destra dello schermo determina la direzione dell'auto, ma dove non è possibile frenare o variare la velocità. Ciò significa che bisogna fare i conti con le bizze di un mezzo rampante, così come con l'esasperante lentezza di una vecchia utilitaria o di un autobus. C'è sicuramente molto "trial & error" nel gameplay del nuovo titolo targato Mediocre, e anche molta frustrazione nel momento in cui si va a sbattere a pochi secondi dal termine di un livello, visto che gli impatti rallentano definitivamente i nostri movimenti; tuttavia, quando gli elementi dell'esperienza si "incastrano" a dovere, le cose funzionano dannatamente bene e la soddisfazione è tanta. A fronte di questi indubbi vantaggi e di un comparto tecnico gradevole ma solo funzionale all'azione, è un peccato che solo l'interfaccia sia stata tradotta in italiano e che tutti i testi relativi ai personaggi siano in inglese, perché in tal modo si perde inevitabilmente un po' di coinvolgimento rispetto all'intreccio delle situazioni. Does not Commute - Trailer
Paradossi portatili - Recensione - iPhone
Does not Commute - Trailer

Pro

  • Idea di base intrigante e originale
  • Ha i suoi momenti
  • Bella l'atmosfera vintage

Contro

  • Sa essere piuttosto frustrante
  • Senza pagare, l'esperienza è parzialmente limitata
  • Tutto in inglese, a parte l'interfaccia

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