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Paranormal kiss di Valeria Bellenda

Da Zaffira01

 

Paranormal kiss di Valeria Bellenda

TITOLO: Paranormal Kiss
AUTORE: Valeria Bellenda
CASA EDITRICE: Linee Infinite Edizioni
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2011
COLLANA: Phantasia
PAGINE: 352
ISBN: 978-88-6247-057-5

- SINOSSI-

Per il compimento del suo diciottesimo compleanno, Oriana si vedere ragalare, dalla nonna di cui da tempo si era persa ogni traccia, un soggiorno presso un villaggio turistico nell'isola greca di Rodi. Decide così di partire; sull'isola fa subito amicizia con Maya, una ragazza di poco più grande di lei, e subisce l'inevitabile fascino di Beppe, uno degli animatori del villaggio. Ma si imbatte anche in Jess, un ragazzo che sembra non sopportare la vicinanza di altre persone ed evita qualsiasi tipo di contatto fisico. Quando, spinta da un sogno, Oriana riesce a salvare la vita di Jess, la sua esistenza cambierà per sempre. Perché Jess è un paranormale, un ragazzo dotato di poteri fuori dal comune, con i quali tuttavia non riesce a convivere. Tuttavia, la vicinanza con Jess finirà per danneggiare la stessa Oriana, facendole acquisire il Senso, ossia la capacità di vedere gli spiriti di coloro che non si sono ancora rassegnati alla propria morte. E mentre è sempre più decisa ad aiutare Jess, Oriana dovrà anche guardarsi dalle insidie e dai pericoli che derivano dal Senso, ma oltre a questo, verrà anche a conoscenza di un mondo di cui non avrebbe nemmeno sospettato l'esistenza. E dovrà fare una scelta, se vorrà che la Terra continui ad esistere.

- RECENSIONE-

Confesso che ho avuto un attimo di incertezza prima di cominciare a leggere questo libro, dato che i precedenti romanzi che ho avuto il piacere ( o il dispiacere) di leggere di questa casa editrice si sono rivelati nella maggior parte dei casi delle vere e proprie delusioni, assurde e banali tanto da chiedersi che cosa gli autori si fossero fumati.
Ammetto che, ora che ho saputo da fonte certa che la Linee Infinite non si premura di fare alcun tipo di editing per le opere che intende pubblicare, riesco a spiegarmi molto meglio come certi orrori possano essere finiti sugli scaffali di una libreria.

Ed in effetti, anche con "Paranormal kiss", all'inizio ho avuto questa impressione: di un romanzo che mancasse di una sostanziale struttura logica di fondo, in cui i personaggi agiscono e gli eventi si susseguono in un modo totalmente impossibile nella vita umana. Va bene che è un "fantasy", ma questa non è comunque una ragione valida per dire "va bene tutto, per quanto assurdo e stonato possa essere".

Ad esempio, non risulta molto credibile che la protagonista, Oriana, diciotto anni appena compiuti, parta da sola per un viaggio a Rodi, regalatole da una nonna che non vede da molto tempo. Onestamente, non so quante diciottenni, anche se maggiorenni, riceverebbero il permesso di compiere una simile impresa.
Arrivata a destinazione, Oriana stringe subito amicizia con Maya, che nel giro di poche ore diventa la sua inseparabile e migliore amica. Insomma, va bene parlare di simpatia, ma mi pare che questa è una visione un po' troppo superficiale dell'amicizia, se può nascere in appena qualche ora...

E proprio l'eccessiva velocità e rapidità degli eventi narrati è, a parer mio, uno tra i principalli difetti.
Nel giro di appena due giorni succede una marea tale di fatti che dubito seriamente che le oggettive 48 ore possano bastare... come dubito che in questo tempo ci si possa innamorare di un ragazzo, innamorarsi di un altro e sentirsi in colpa nei confronti del primo... Insomma, non regge la cosa.

Altra nota dolente, l'assoluta tranquillità con cui la protagonista accetta il fatto che il suo cervello è stato irrimediabilmente danneggiato da Jess, un paranormale, danno che l'ha portata ad acquisire il suddetto Senso. Così come non si fa più di tanti problemi quando viene a sapere che le tuniche rosse, spettri che sono ancora pieni di rancore e rabbia per la loro scomparsa dal mondo dei vivi, tenteranno di ucciderla.

Va detto inoltre che, al suo arrivo sull'isola, Oriana riceve una telefonata da una voce infantile, che la chiama "portatrice della Chiave". Oriana e Maya ovviamente si fanno delle domande, peccato però che, a meno che tale parte non sia stata tagliata dall'ebook che ho letto, il lettore non verrà mai a sapere chi ha fatto questa telefonata, o perchè.

Ridicolo è poi il fatto che Oriana, dopo aver sognato un ragazzo fatto di
- praticamente- pura luce e bello come un angelo, del quale tuttavia, anche se non riesce a tenere gli occhi aperti, coglie ogni dettaglio, che viene sommerso dal mare, esce dalla sua stanza, si reca in spiaggia e trova Jess mezzo annegato. E, anche se i due si sono scambiati a malapena qualche parola e qualche occhiata, o forse nemmeno queste, lei cerca di rianimarlo pregandolo "di non lasciarla".
Tralasciando eventuali - e immancabili- sviluppi tra Jess e Oriana, sviluppi che comunque non danno prova di essere "razionali" o quantomeno originali e verosimili, ci sono, nel romanzo, non tanto delle incongruenze, quanto piuttosto delle imperfezioni.

Alcuni aspetti della storia non vengono spiegati, ma vengono raccontati dai personaggi. E, putroppo, dall'autrice stessa.
Cito come esempio il capitolo in cui Jess elenca i suoi poteri paranormali. Puntualmente, alla sua spiegazione, fa seguito un riepilogo/ esplicazione dell'autrice stessa, nascosta dietro i pensieri della protagonista. Per il lettore, questo ripetere più volte gli stessi concetti, come se non fosse in grado di capirli al volo, risulta piuttosto fastidioso.

Pessima, poi, la scelta della narrazione in prima persona e al presente... per carità, sarà anche una questione di gusto personale, ma mi sono stupita molto di come Oriana fosse in grado di dire cosa stava facendo o pensando un altro personaggio anche mentre lei non lo vedeva. Insomma, c'è stata qualche incoerenza, da questo punto di vista. Per fare un piccolo appunto sullo stile, i periodi troppo brevi e concisi danno un ritmo "a singhiozzo": mi chiedo che cosa abbia impedito all'autrice di fare uso di segni di punteggiatura come virgole o punto e virgola, o di usare le cosiddette proposizioni subordinate...

Quello che non mi è proprio piaciuto, infine, è stato l'uso di parole inglesi in un testo completamente in italiano, l'ho trovata una scelta molto stonata... Ad esempio, troviamo gil SDS, gli "Special Derived Sensitive" e altri, gli Executor e i Follower...

Ma detto questo, confesso che non si è trattato dell'insuccesso che l'esordio faceva presagire: la storia, benché apparentemente un po' banale, si rivela in seguito più complessa e articolata, e non manca l'elemento di originalità, che avrebbe potuto rendere molto più piacevole il romanzo se fosse stato elaborato con un po' più di calma e con una maggiore attenzione a quelli che sono i tempi reali dell'azione. Ci sono anche colpi di scena, alcuni del tutto inaspettati e difficilmente intuibili, che contruibuiscono ad alzare il livello della lettura, anche se complessivamente permane sempre un senso di superficiale, di "troppo facile".

I personagggi non sono granché caratterizzati, di sicuro non sono quei protagonisti indimenticabili che è impossibile scordarsi, ma riescono ad accompagnare il lettore fino alla fine della lettura.

Per fare una sintesi, non ci troviamo di certo di fronte ad un capolavoro: la materia di fondo c'è ed è buona, ma quello che sembra mancare è un suo adeguato sviluppo, frutto di riflessione e di meditazione, tanto sullo stile che sulla trama. Non sembra di leggere una bozza, come mi è capitato più volte, ma un testo a cui una revisione non avrebbe fatto certo male... Ma speriamo che la Bellenda possa rifarsi con le prossime opere!


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