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Parentopoli cucita addosso

Da Danielevecchiotti @danivecchiotti

Parentopoli cucita addossoMarisa e Giuliana Pasquinucci. Sono questi nomi delle due sarte (nella foto) che stanno lavorando ai (molti) costumi di scena di “Tutto Matto”.
Il lavoro è arduo: ricostruire filologicamente le mise in voga all’epoca, fuori e dentro la televisione e, in particolare, i completini dai tagli e dai colori circensi che Lorella Cuccarini e il suo primo ballerino Kirk Offerle indossavano nella sigla di “Fantastico 7”, nonché nei balletti che condivano il programma.

Ma, nel citare le due responsabili della sartoria, una cosa salta all’occhio ancora prima delle sgargianti tinte arancioni, verde pisello e rosa fucsia, vale a dire il cognome delle due signore che, guarda caso, è lo stesso del regista.
Fedelissimi alla filosofia degli anni ’80, abbiamo infatti pensato che, oltre alle canzonette di Alberto Camerini e alle borse della Naj-Oleari, avremmo dovuto inserire nel nostro show con una buona dose di nepotismo.

Se è vero che l’Italia è da sempre stato un paese di raccomandati, di pastette e favoritismi, non ci sono però dubbi sul fatto che gli Anni ’80 rappresentarono un vero punto di non ritorno.
Con la salita al potere del rampantissimo Partito Socialista di Bettino Craxi, la politica smise di sentirsi in dovere di apparire rigorosa, seria, ingessata, e assunse tutti quegli atteggiamenti easy e sbarazzini a cui oggi abbiamo fatto il callo.
Fino ad allora, eravamo stati abituati alla fredda sobrietà democristiana di Andreotti, all’integrità di Berlinguer; l’improvvisa ed inedita spregiudicatezza della new wave politica apparve a tutti come una ventata di aria fresca.

Craxi si presentava alle riunioni col Presidente della Repubblica Pertini in jeans e maniche corte, Gianni De Michelis pubblicò per Mondadori il libro “Dove andiamo a ballare questa sera? – Guida a 250 discoteche italiane”, Claudio Martelli fu fermato all’aeroporto di Malindi con l’accusa di detenere droga.
Tutt’a un tratto, la politica sembrava aver voglia di ostentare la propria ricchezza, il benessere, le donne, i piaceri, i fiumi di champagne, la joie de vivre.

E, tanto per dare l’idea dell’atmosfera che si respirava, basti ricordare che proprio l’edizione di quel Fantastico celebrato nel nostro spettacolo segnò l’allontanamento di Beppe Grillo dalla RAI a causa di una battuta sull’ormai palese gozzovigliare dei socialisti a spese dello Stato Italiano:
«La cena in Cina... c'erano tutti i socialisti, con la delegazione, mangiavano... A un certo momento Martelli ha fatto una delle figure più terribili... Ha chiamato Craxi e ha detto: "Ma senti un po', qua ce n'è un miliardo e son tutti socialisti?". E Craxi ha detto: "Sì, perché?". "Ma allora se son tutti socialisti, a chi rubano?"»

Insomma.. per sentirci all’altezza del decennio che vogliamo ricostruire e ripercorrere, abbiamo sentito l’esigenza di avere pure noi le nostre raccomandate di ferro.
Anche se, a differenza di Sandra Milo e di Marina Ripa di Meana, le due signore Pasquinucci hanno un difetto enorme, imperdonabile per il beneficiario di qualunque parentopoli: sanno fare benissimo il loro mestiere.


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