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Parents occupy Canada!

Da Simonaruffini

Introducing my parents
Mamma e Papà hanno preso un solo aereo in tutta la loro vita.
25 anni fa. Da Milano a Minorca. 
Mamma soffre il mal di mare.
Papà soffre a stare fermo nello stesso posto per più di un'ora.
Nessuno dei due parla inglese e menchemeno francese.
 Parents occupy Canada
I giorni sono passati velocemente e il 27 Dicembre alla fine è arrivato.
Insieme a Gisele, la mia landlady, decidiamo di fare una sorpresa ai due viaggiatori in erba andandoli a prendere in aeroporto ad Ottawa. Qualcosa però non quadra.
Come un’orfanella davanti agli arrivi con un cartellone in mano con scritto “Surprise!” e un palloncino con la bandiera canadese,aspetto, ma del giubbotto rosso di Papà neanche l’ombra.
Inizio a sudare.
"Magari sono arrivati in anticipo e ora sono fuori al gelo ad aspettare davanti a casa cercando di insegnare a June come aprire la porta"
Niente. Passano 45 minuti e non li vedo arrivare.
Individuo due tizi dell’Air Canada e li blocco.
“Buona sera. Non trovo più i miei genitori. Non è che potreste aiutarmi?”.
Della serie “Mamma ho perso l’aereo”, ma al contrario.
Alla fine li hanno trovati ancora a Montreal.Avevano perso la coincidenza.Sapendo che almeno erano in Canada e non in Uruguay mi sono tranquillizzata e ho iniziato a fare due chiacchiere con una coppia di anziani. Lei ha fatto per tutta la vita la segretaria presso uno studio di avvocati e all’età di 70 anni ha scoperto di avere uncerto talento artistico.
Strana la vita: ha 70 anni scopri di essere una pittrice che riscuote un discreto successo. Il tempo scorreva veloce e per un soffio non ho perso i miei genitori di nuovo.
È come se i miei sensi avessero captato la loro presenza perché mentre parlavo con questi gentili vecchietti ho sentito il bisogno di guardare verso le scale e ho subito riconosciuto il giubbotto rosso di Papà.
Ho fatto ciao ciao ai vecchietti e mi sono messa ad urlare: 
“PAPÀ PAPÀ PAPÀ!!
ZERO.
Nessuna reazione.
Il mio papà vive proprio nel suo mondo: in Canada chi vuoi che si metta ad urlare in mezzo all’aeroporto “Papà” se non la tua figlia italiana??Pianti su pianti.
Il freddo non li spaventava. Quindi ho voluto metterli alla prova.
Hanno avuto fortuna ad Ottawa perché c’erano solo pochi gradi sotto lo zero il giorno dopo il loro arrivo.
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Parents occupy Canada!

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Da brava socialite, ho voluto introdurre i parents al mio star system canadese, organizzando un italian party nella mia casetta in Canadà.
Inutile dire che Mamma è stata osannata come una dea per la sua cucina!
Parents occupy Canada!Parents occupy Canada!Parents occupy Canada!
Il Capodanno avevamo programmato di trascorrerlo presso LePetit Chicago dove il mio amico Mathieu mi aveva invitata per salutare il 2014.
Purtroppo i meno 30 gradi e l’assenza di taxi ci hanno costretti in casa.
E così ho brindato con la mia pupa pelosa (June).
Parents occupy Canada!
Non soddisfatta della performance di resistenza al freddo durante i vagabondaggi ad Ottawa, ho deciso di portarli in una città moltooo fredda: Québec city, molto rinomata soprattutto in inverno per la caratteristica atmosfera natalizia.Non lo avessi mai fatto.
A -40 C° ero la prima a non resistere più di 5 minuti. Parents occupy Canada!
Con il senno di poi mi ripeto che è stata un’esperienza utile: ora so che a quella temperatura non posso sopravvivere. Nonostante il freddo glaciale, sono riuscita ad apprezzare la hold Québec con le sue stradine e le brasserie francesi.
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Mamma, come un segugio,ha individuata subito un posticino  molto caratteristico e accogliente (Au petit Coin Breton) dove ha potuto consolarsi dal freddo con crepes di tutti i tipi.
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Parents occupy Canada!Il momento di separarsi è arrivato in fretta.
Nonostante il mio sfrenato desiderio di indipendenza devo dire che, dopo averli caricati sul taxi, mi mancava già avere per casa Mamma che mi spostava tutte le cose e Papà che cercava di spiegare la stagionatura del Parmigiano a Gisele, ovviamente in italiano.
E devo ammetterlo.
Sono scoppiata a piangere come una fontana.
Perché anche un cervello, quando si tratta di genitori, regredisce allo stato di prosencefalo.

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