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PARI OPPORTUNITA’. Camera approva legge parità di accesso cda società quotate

Da Woman_to_be
Pubblicato il 03 dicembre 2010 da redazione(Roma) “La proposta di legge sulla rappresentanza di genere nei consigli d’amministrazione delle società quotate e partecipate dalle Amministrazioni statali approvata oggi dalla Camera è una legge giusta, importante ed equilibrata. Una legge che, ottenuto il parere positivo del governo, ci auguriamo possa essere discussa ed approvata rapidamente anche dal Senato”. Così la Ministra per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, commenta il via libera della Camera dei deputati alla proposta Golfo-Mosca sulle quote di genere nei consigli d’amministrazione arrivato ieri pomeriggio dopo il parere positivo espresso dal Governo. “Una volta approvata in via definitiva, questa legge potrà aiutare l’Italia a recuperare il ritardo che ancora sconta rispetto a molti Paesi d’Europa sulla presenza delle donne nei consigli di amministrazione e ai vertici delle società”, aggiunge Carfagna. “Noto con piacere che si è arrivati a quest’ obbiettivo in perfetto spirito bipartisan, come è giusto che accada quando si parla di donne e della loro tutela “, conclude la Ministra.Grande la soddisfazione di Lella Golfo, presidente della Fondazione Bellisario e parlamentare del Pdl, che plaude al traguardo tagliato, e, dopo l’approvazione in sede legislativa della proposta di Legge sulle quote di genere nei Cda delle società quotate e partecipate dalla Amministrazioni statali, di cui è firmataria, auspica di arrivare presto a una meta che avvicinerà l’Italia alle più moderne democrazie europee. “Il testo liquidato ieri dalla Camera ha recepito le indicazioni del ministro Tremonti che non ne modificano l’impianto complessivo e può contare – prosegue Golfo – sull’avallo del ministro della Giustizia, dunque ha tutti i presupposti per non incontrare ostacoli sulla sua strada. Senza contare che si tratta di una legge bipartisan e dunque non subirà l’ostracismo strumentale dell’opposizione. Si tratta di una legge equilibrata, che non mina la libertà delle imprese ma le obbliga ad allinearsi agli standard di tutto il mondo per guadagnarne in competitività. E’ una legge di civiltà che non farà bene solo alle donne ma a tutto il Paese, dove l’esercito di laureate si attesta oramai al 60%. Oggi abbiamo dato all’Italia un segnale positivo e di maturità e voglio sperare di iniziare l’anno festeggiando una conquista per la quale mi sono spesa e battuta senza tregua sin dall’inizio della legislatura. Lo merita il Paese e lo meritano le donne”. “Per questo – conclude – con la Fondazione Bellisario abbiamo lanciato il progetto ‘Mille curricula eccellenti’: un corposo database di donne competenti e preparate pronte a ricoprire le poltrone che a breve spetteranno loro per legge. Solo nelle società quotate, le posizioni mancanti su tre anni di rinnovo dei CdA sono 712 in tutto rispetto ai livelli attuali, che vedono le donne appena al 6,8%. Il database è già nutrito e i curricula a noi già pervenuti sono stati certificati da accreditate società di head hunting. A breve lo presenteremo in una Conferenza Stampa alla Camera e lo metteremo ufficialmente a disposizione non solo delle società quotate e partecipate ma di enti pubblici, ministeri che vi potranno attingere per i loro ruoli di vertice”.”Con le colleghe parlamentari di tutti i gruppi politici salutiamo con gioia l’approvazione definitiva alla Camera della proposta di legge sulle cosiddette quote di genere nei consigli di amministrazione e nei collegi sindacali delle aziende quotate”, aggiunge Nunzia De Girolamo, deputata del Pdl, che ravvisa in quel che è successo ieri, “Un punto fondamentale, un passo che consentirà alle donne italiane di occupare ruoli nel management così come avviene già in tanti paesi euroepei. Siamo convinti che questo servirà ad aumentare la produttività grazie alla sensibilità e alle capacità femminili. L’approvazione bipartisan dimostra che sui temi fondamentali c’e’ la possibilità di realizzare convergenze e noi donne certamente non ci fermeremo qui. Lo dimostra la decisione di onorare quanto ottenuto lavorando tutte insieme a Caserta nel convegno ‘L’impresa di essere donna’, il primo dibattito che viene celebrato dopo l’approvazione del provvedimento”.“Le quote di genere sono un mezzo, non un fine, un ‘male necessario’ per correggere l’asimmetria di rappresentanza di genere nei livelli dirigenziali delle aziende”, afferma ancora Isabella Rauti (Pdl), componente dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Lazio, aggiungendo infine che “Stabilire quote di genere non risponde a una retorica femminile, femminista o postfemminista – ma alla necessità di ristabilire la parità fra i generi, che nel mondo del lavoro risulta asimmetrica ed alterata anche  da pregiudizi e stereotipi”.

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