Magazine Cultura

Parigi - Place Vendôme - prima parte

Creato il 23 luglio 2015 da Dede Leoncedis
Parigi - Place Vendôme - prima parte
Parigi - Place Vendôme - prima parte
Intorno agli anni ottanta del milleseicento nel Marais esistono già la Place de Grève, l'attuale piazza dell'hôtel de Ville, e la Place Royal, ora Place des Vosges, ma ad ovest dalle parti del Faubourg saint-Honoré non c'è nulla e François Michel Le Tellier de Louvois, segretario di Stato e ministro della Guerra sotto Luigi XIV, propone al re di far erigere una nuova piazza reale. Il re firma il decreto e nel 1686 cominciano i lavori per costruire  una piazza ottagonale che dovrà fare da sfondo alla statua equestre del Re Sole. Sarà contornata di edifici pubblici: la biblioteca reale, le Accademie, la  sede di qualche ministero. Il progetto di Jules Hardouin-Mansart 
Parigi - Place Vendôme - prima parte
nipote di quel François Mansart, pure lui architetto, famoso per aver dato a Parigi una delle sue  caratteristiche più riconoscibili 
Parigi - Place Vendôme - prima parte

prevede palazzi caratterizzati da un pianterreno scandito da grandi arcate piene, due piani di  finestre alternate a lesene,


Parigi - Place Vendôme - prima parte
Parigi - Place Vendôme - prima parte
l'immancabile  piano mansardato illuminato da eleganti lucarnes, 
e frontoni a timpano sui lati corti
Parigi - Place Vendôme - prima parte
Parigi - Place Vendôme - prima parte
Per questioni che oggigiorno si definirebbero di immagine, si comincia col costruire lungo il perimetro della piazza soltanto le facciate, che formano una sorta di  enormi paraventi nell'attesa che qualcuno progetti gli edifici retrostanti.
Parigi - Place Vendôme - prima parte
Dopo dieci anni i soldi sono finiti ed è chiaro che la costruzione degli edifici pubblici previsti in origine è oramai irrealizzabile, così i progetti  passano in mano ad una immobiliare privata a cui il re cede gratuitamente tutti  i muri costruiti e il terreno retrostante, con la clausola però che venga mantenuta l'armonia della facciate (e vorrei vedere non l'avesse messa, dopo aver speso tutti quei soldi).   Nell'affare entrano sei  affaristi e  l'operazione frutta un consistente plus valore anche perchè la buona borghesia fa' a gara per accaparrarsi uno dei lotti che affacciano  lungo la piazza. Tra i primi ad installarsi in un Hôtel particulier è il banchiere John Law, l'inventore della carta moneta, nel 1718. La piazza viene intitolata a Louis Le Grand fino alla Rivoluzione, quando viene ribattezzata piuttostro sinistramente Piazza delle Picche, e finalmente nel 1799 diventa stabilmente Place Vendôme,  in ricordo dell'hôtel del duca di Vendôme, il primo edificio che venne acquistato da re Luigi XIV soltanto per demolirlo e far spazio alla nuova realizzazione. Dal momento che non è il caso di raccontare quello che tutti sanno già, e cioè che proprio in questo luogo magico ha sede  lo strafamoso Hotel Ritz, e che  si trova in compagnia di cento luoghi del desiderio altrettanto famosi, 
Parigi - Place Vendôme - prima parte
dirò solo che in queste settimane buona parte dei palazzi è in restauro. Se vi trovate da quelle parti sappiatevi regolare.



Parigi - Place Vendôme - prima parte
Parigi - Place Vendôme - prima parte

Ma visto e considerato che io, in tutti i luoghi del desiderio che hanno sede in  questa piazza, dubito che metterò mai piede,  mi limiterò a segnalare  curiosità particolarità e stranezze  che forse chi si lascia rapire dalle pur  magnifiche vetrine dimentica di guardare. Curiosità come, tanto per cominciare,   gli innumerevoli mascheroni in pietra che lungo tutto il perimetro della piazza,  sopra ad ogni arcata,  sembrano voler dare vita a   tutte le emozioni umane, dal divertimento alla paura al broncio fino  alla beffarda provocazione
Parigi - Place Vendôme - prima parte
Parigi - Place Vendôme - prima parte

Parigi - Place Vendôme - prima parte
Parigi - Place Vendôme - prima parte
Parigi - Place Vendôme - prima parte
Parigi - Place Vendôme - prima parte

Ma di curiosità e stranezze place Vendôme ne riserva  parecchie altre. 

Alla prossima puntata


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazines