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Parigi val bene una messa (in piega). Per non parlare di Cannes

Creato il 28 maggio 2012 da Lundici @lundici_it
Valerie Trierweiler e Michelle Obama

Valerie Trierweiler e Michelle Obama al G20

Il mondo è tutto un dualismo: gattofili contro cinofili, apple-maniaci contro apple-detrattori, amanti del mare contro impavidi della montagna e soprattutto filo-francesi contro pro-anglosassoni. Porto questi esempi perché in realtà nell’ambito di queste coppie il significato non è antitetico, non c’è nessun oggettivo motivo per preferire un cane ad un gatto, ma nemmeno viceversa.

È un fatto di puro gusto, senza una spiegazione reale, è una questione di indole, non di ragioni obiettive. Chiedo scusa, quindi, per quello che sto per dire. A me il francese disturba, mi disturba sentire chiamare il computer ordinateur, e se devi fare un download per loro è télécharger; mi irrigidisce l’idea che l’AIDS, che il mondo intero chiama nello stesso modo, debba diventare le sida. Pensate che Hollande è appena stato a Chicago, au sommet de l’OTAN, vale a dire al vertice NATO. E a Cannes si raggiungono le proiezioni facendosi fotografare non sul Red Carpet, ma sur la Montèe des marches de Cannes.

Le Wags (mogli e fidanzate) dei calciatori francesi

Le Wags (mogli e fidanzate) dei calciatori francesi

Insomma trovo il nazionalismo (e la lingua) dei nostri cugini insopportabili. Anche la nostra Carla Bruni (che in realtà son ben felice che sia stata nazionalizzata francese) è Carlà, con l’accento sulla a. Forse sono rimasta traumatizzata 30 anni fa, quando abbiamo vinto il più bel mondiale della storia del calcio e per mia sfortuna non ero in Italia per festeggiare. Nel 1982 mi trovavo a Parigi, presso una famiglia francese per tutto il mese di luglio. Sentire la telecronaca con la mitica formazione pronunciata con la erre snob e tutta accentata (Cabrinì, Tardellì, Scireà, Rossì …) e Zoff con la esse (Sof), me li ha resi definitivamente indigesti. La sera della finale conla Germania, la famiglia parigina presso la cui casa ero ospitata preferì starsene in giardino ad innaffiare: per i francesi senza la Francia, nulla ha significato.

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Per una Valerie che arriva, una Carla che lascia

Alla grandeur  francese preferisco l’immensità dell’inglese, anche nella basica lingua americana. Al sussiego tutto parigino preferisco il sarcasmo londinese. Insomma per me God save the Queen and God bless America. Oggi anche nella moda, come non mi stanco mai di ripetere, la forza e la bellezza dei grandi marchi francesi (Vuitton, Chanel, Dior, Lanvin, Givenchy) è dovuta ad americani, tedeschi, ebrei, italiani e per Dior ad un belga olandofono (cioè non francofono), Raf Simmons, che debutterà a luglio nell’alta moda, sostituendo il pazzo Galliano (inglese di Gibilterra) cacciato l’anno scorso.

Eppure questo maggio 2012 la Francia va decantata, perché il rivolgimento politico, il classico festival di Cannes, gli Europei di Calcio che si avvicinano e i tormentoni dell’estate perpetrati dai sempre soliti D.J. parigini ci impongono di eleggere i francesi a popolo del mese. Perché una cosa bisogna riconoscerla: che governino o lascino, che vincano l’oscar o si aggirino su La Croisette, che giochino a Calcio o facciano ballare il mondo, i francesi e soprattutto les femmes françaises, sono un passo avanti a tutti per charme, chic e nonchalance, tre parole che nessun’altra lingua è all’altezza di tradurre. Allora 11 personaggi che potrebbero farci dire Vive la France. Forse.

La politique

Valérie Massonneau Trierweiler entra all'eliseo

Valérie Massonneau Trierweiler entra all'Eliseo

1 – Valérie Massonneau Trierweiler: la prèmiere  “Prèmiere dame” DI FATTO. All’Eliseo, il nuovo presidente François Hollande, socialista, porta la sua nuova compagna. Compagna, non perché della sua stessa parte politica, ma perché non sono sposati. Simpatica o antipatica? È già stata ribattezzata Rottweiler, Twitweiler dall’opinione pubblica o la duchesse (la duchessa) dai socialisti francesi. Giornalista di Paris Match, 2 matrimoni. Del secondo marito ha tenuto il cognome e 3 figli; carattere pessimo e attitudine al “cinguettio” pungente – da Twittweiler – elegante, imperiosa pare abbia dichiarato:

a) “ Essere di sinistra non significa essere vestita come la protagonista de Les Miserables”.

b) “Ciascuno deve fare le proprie scelte. Io sarò giornalista fino alla morte”. Infatti vanta anche il primato di essere la prima première dame a mantenere il proprio lavoro e lo stipendio regolari. Vuole mantenere lei i tre figli (di 19, 17 e 14 anni): “Non sta né a François né allo Stato farsene carico”.

c) “Michelle è davvero la persona che mi ha più impressionato in tutta la mia vita”. Dice della sua nuova follower e amica di Facebook Michelle Obama, conosciuta al seguito di Hollande al G20 negli USA.

COUVERTURE DU PARIS MATCH N° 3031 DU 21 JUIN 2007 : SEGOLENE ROYAL - FRANCOIS HOLLANDE LA FIN D'UN COUPLE

La fine di una coppia - il romanzo di un amore ferito

Insomma non ha ancora iniziato e già si comporta come la prima della classe. Anzi, si è sempre comportata così e conta di continuare ad essere se stessa. Infondo è una donna che si è fatta da sola: quinta di 6 figli di un militare invalido e una casalinga, ha costruito la propria carriera di universitaria attraverso borse di studio per meriti scolastici. Giornalista da sempre, famosa e conosciuta per essere una che non sperpera, ma sempre curata ed elegante, sia in giacca e pantaloni che in abiti sexy, con tacchi e capelli fluenti. Depone a suo favore il non aver fatto ritocchini o punture come la ex-Première Dame, pur mantenendosi in forma (e ha fatto perdere 10 chile anche a monsieur le president). Da qui a dire che mi è simpatica però … anche perché è venuta alla ribalta proprio come sfascia famiglie. Ora il compagno vorrebbe sposarla e lei ha detto “NO!”. Non vuole diventare sua moglie per ragione di stato, ma per amore vero. François Hollande ha risposto. “La sposerò perché è lei la donna della mia vita”. E tutte le donne rispondono in coro: “E Ségolène Royal?”

 

Ségolène Royal

Ségolène Royal

2 – Ségolène Royal: solidarietà per la donna che ha perso tutto. Cocu in francese significa cornuto, sembra più elegante, ma non cambia il senso. Cocue e mazziata, (una parola che non esiste in francese) per non usare eufemismi. Ségolène è stata con il neo presidente francese, senza che la sposasse, giusto un Pacs nel 2001, subito sciolto, per 30 anni, ci ha fatto 4 figli, e quando lei ha perso le presidenziali 2007 battuta da Sarkozy, lui l’ha lasciata perla Contesse Valerie.Chissà che effetto fa sentir dire davanti a milioni di persone, che la donna della vita di Hollande è un’altra. Dopo che sei stata con lui e ci hai fatto 4 figli dai 24 ai 54 anni. Ed ora lo vedi arrivare dove volevi esserci tu, e per di più al fianco di un’altra. Forse è stato più facile per Hillary Clinton perdonare Bill e la stagista. Anche in Francia, come in America, comunque si cambiano tante mogli, si fanno tanti figli, ma il presidente non deve essere donna.

1992: Carla Bruni con Eric Clapton benefit for rain forests

1992: Carla Bruni con Eric Clapton benefit for rain forests

3 – Ne me quitte pas, Carlà. (Carla non mi lasciare) Vedete come suona elegante il francese? In effetti Carla, anche se italiana, è maestra d’eleganza, sia come ex-modella che come ex-Première Dame. E suonare è la parola giusta: Sarkò tornerà ad esercitare la sua professione di avvocato ela Bruniha già rispolverato la vecchia chitarra e si appresta a preparare un nuovo album. Speriamo che rispolveri i suoi vecchi look più originali e trasgressivi, tacchi, jeans, scollature che in nome del bon ton aveva abbandonato per longuette a vita alta e ballerine piatte, più adatte alla statura del marito. Certo che durante il passaggio di consegne all’Eliseo con il triste tailleur pantalone grigio e la faccia gonfia fra maternità e botox, non ci è sembrata tanto in forma. Preferiamo ricordarla come più come Top anni ’90 che come madame Sarkò.

Les Hollandette Filippetti - Vallaud Belkacem - Pellerin - Batho

Les Hollandette Filippetti - Vallaud Belkacem - Pellerin - Batho

4 – Les Hollandettes: L’homme qui aimait les femmes. Innanzitutto non scordiamoci che al posto di Hollande ci poteva essere Dominique Strauss-Kahn. E sarebbe andata peggio a tutte. Anche lui amava le donne, ma a modo suo, un po’ pagandole, un po’ mobbizzandole, forse abusandone. Il neo-presidente se ne circonda e le mette in condizione di esercitare il potere al pari degli uomini. Infatti nel governo di Jean – Marc Ayrault, il primo della presidenza di François Hollande, su un totale di 34 fra ministri e vice, 17 sono donne (il 50% esatto). Si potrà anche obbiettare che dei 4 ministeri principali (Interno, Giustizia, Difesa ed Esteri), solo la giustizia è femminile con il guardasigilli Christiane Taubira e il sottosegretario Delphine Batho, attivista antirazzismo e ex portavoce di Ségolène. E certo spiccano anche l’enfant prodige, laureata a 16 anni, Fleur Pellerin, nata a Seul 38 anni fa, ministro delegato a Pmi, Innovazione e digitale e Aurelie Filippetti, anche lei di 38 anni, che dopo aver accusato di molestie di Strauss-Kahan è arrivata al ministero della cultura e comunicazione. Infine il portavoce del governo è Najat Vallaud Belkacem, soli 34 anni, maghrebina e un po’ aggressiva, a lei va anche il ministero ai Diritti delle donne. È la più giovane di un governo in cui l’età media è di 52 anni, dove il più anziano ha 65 anni, un gruppo il cui primo provvedimento, firmato da Hollande è stato di ridursi gli stipendi del 30%. Mai come in questo caso: lunga vita ai socialisti francesi! Menzione d’onore alla “Tweeteuse” Ariane Vincent, 28 anni con i suoi 4000 tweet ha contribuito a portare Hollande all’Eliseo. Non ci è dato sapere di cosa si occupi ora.

Le Cinema

Berenice Bejò in rosso Vuitton

Berenice Bejò in rosso Vuitton

5 – Berenice Bejo: la madrina di Cannes, rouge sur rouge/ton sur ton. “The Artist”, un film francese in bianco e nero e muto, ha trionfato agli Oscar di Hollywood. La sua protagonista femminile Berenice Bejo è ora la madrina che inaugura il festival di Cannes  con un abito Louis Vuitton nel meno sobrio dei colori: il rosso, e soprattutto lo stesso rosso del tappeto su cui si sale al palazzo del cinema. Un effetto meraviglioso di ton sur ton , elegante e comunque dirompente. Come è da sempre Cannes: un posto ed un festival in cui si proiettano pellicole dai temi anche seri, dove però la crisi, la depressione e la tristezza, sono relegate ai film. Ma i problemi di euro e disoccupazione, la sobrietà e il rigore sono lontani anni luce dal popolo di Cannes. I protagonisti e gli spettatori si godono un’edizione piena di lusso, feste ed eleganza. Come sempre da 65 anni. Come se nel mondo non stesse succedendo nulla. È il bello della Costa Azzurra. E d’altronde anche questa edizione è costata (finora) i suoi bei 20 milioni di euro, finanziati sia dai conti pubblici francesi che da sponsor privati. Ma ammettiamolo, è uno spot al cinema e alla Francia senza uguali. «Non bisogna lasciare che gli intellettuali giochino con i fiammiferi». Per lo meno non da soli, anche noi vogliamo essere invitati.

Jacques Audiard registata - Marion Cotillard Matthias Schoenaerts Armand Verdure attori in

Jacques Audiard registata - Marion Cotillard Matthias Schoenaerts Armand Verdure attori in "De Rouille et D'Os"

6 – Marion Cotillard: très Dior, très belle. Et très bravà! Come volevasi dimostrare. Marion Cotillard, donna immagine Dior, attrice francese che ha lavorato con i più importanti registi e attori viventi, Tim Burton, Woody Allen, Michael Mann, Christopher Nolan, in film culto come Inception, si muove con nonchalance sul tappeto rosso come una diva, in panna per il giorno e in total black per la sera (100% Dior). Indossa un orologio e gioielli Chopard nell’acconciatura il cui costo potrebbe contribuire ad evitare il licenziamento dell’intera amministrazione pubblica di Atene. Eppure è qui per un film molto bello e profondo, in cui è veramente un mostro di bravura De Rouille et D’Oss – Rust and bones (ruggine e ossa) di Jacques Audiard. “Una scheggia al cuore” dicono, perché duro, arrabbiato, senza fronzoli, che narra della fragile storia tra una donna (Marion Cotillard, appunto) che tenta di ricostruirsi dopo un nefasto incidente e un giovane provato dalla miseria in cerca di riscatto (Matthias Schoenaerts) che fa, come può, anche il padre. Poveri loro? Poveri noi, letteralmente. Ma è gran cinema.

Giuria Cannes 2012 il terzo da sinistra è Jean - Paul Gaultier

Giuria Cannes 2012 il terzo da sinistra è Jean - Paul Gaultier

7 – La giuria, veterani e novità: l’enfant terrible Jean – Paul Gaultier. La giuria di Cannes è veramente sempre evento nell’evento. Quest’anno oltre al presidente, il nostro Nanni Moretti che dichiara: “Purtroppo siamo in democrazia”, ci sono Ewan McGregor, Diane Kruger, Alexander Payne ed altri ancora. Ma soprattutto abbiamo l’ultima diva dei designer francesi, Jean – Paul Gaultier, un tempo molto innovativo e irriverente, coinvolto qualche anno fa al rilancio di Hermes, unica griffe storica “nazionalista” francese (non ha sinora mai avuto designer stranieri); oggi disegna solo le linee che portano il suo nome. Specializzato in righe e in reggiseni-bustier imbottiti, un tempo biondo platino, negli anni ’90 ha disegnato abbigliamento per diversi film, fra i quali ricordiamo “Il quinto elemento” di Besson e “Kika” di Almodovar, o tour di stelle del pop (Madonna, Kylie Minogue e di recente una giovanissima Lady Gaga). Oggi potrebbe vivere solo dei profumi che firma, i più venduti in Europa. Cosa ci fa a Cannes? Ama il cinema, ama i costumi di scena e si diverte. E se è irriverente quando è creativo, almeno è sobrio e pacato nel giudizio. E non rilascia dichiarazioni.

Menzione d’onore a Isabelle Huppert, un mito francese e di tutte noi, elegante, brava e capace. E piena di segno del tempo. Rifatte del mondo, vergognatevi.

Le football

1982 Larios in copertina de l'Onze (che significa Undici)

1982 Larios in copertina de l'Onze (che significa Undici)

8 –Francesi e calcio. Tutto fuorché eleganza, charme e savoir faire. L’11 giugno 2012 si giocherà Francia – Inghilterra agli Europei 2012 di calcio. Per ora abbiamo solo una lunga lista di convocati dall’allenatore Blanc, ma quale sarà la formazione, non si sa. Sappiamo che Euro-league si svolgerà in Polonia e Ucraina, che molti intendono boicottarla. Sia gli animalisti di tutto il mondo, per le stragi di cani e gatti randagi operati per ripulire le strade in vista dell’evento calcistico, sia i sostenitori dei diritti umani il trattamento riservato a Yulia Tymoshenko, la bella ex-presidentessa portavoce della pacifica rivoluzione arancione. Già condannata a 7 anni per abuso di potere, ora rischia un’ulteriore condanna ad altri otto anni per appropriazione indebita di risorse pubbliche; in realtà sembra perseguitata e maltrattata in carcere per motivi politici. La stessa Angela Merkel, presente ad ogni partita della nazionale tedesca, dice che se l’ex presidentessa ucraina non viene liberata entro il 9 giugno, boicotterà il campionato. E con lei altri personaggi pubblici europei. Ma indovinate come ha commentato Michel Platini, il grande giocatore della Juventus, ora presidente della UEFA: “I politici vogliono boicottare Euro 2012? Avremo più posti in tribuna.  … Tanti politici dicono che non vengono, ma non sono stati nemmeno invitati. …La Timoshenko? Non e’ colpa mia, non faccio politica”.

Parigi val bene una messa (in piega). Per non parlare di Cannes
Potente Platini, un maestro di fair-play. Come quando Jean – François Larios, dovette lasciare la nazionale francese ai mondiali 1982, Les Bleus, perché sospettato di essere l’amante di sua moglie. Il buon Michel mise tutto a tacere ma di Larios non si sentì più nulla. E dov’era Platini quando è scoppiato un altro scandalo a ridosso dei mondiali del Sud-Africa 2010? Questa volta più grave: Karim Benzema e Franck Ribéry hanno trascorso una notte brava con la procacissima escort Zahia Dehar. Arrestata con altre 17 ragazza in un locale equivoco, ammise di aver avuto rapporti sessuali con i calciatori nel 2008, quando era ancora minorenne. Pubblicità per lei, e qualche problema per Ribéry, definito da Zidane “la perla del calcio francese”.

Franck Ribéry e Wahiba poi divenuta sua moglie

Franck Ribéry e Wahiba poi divenuta sua moglie

In realtà, però la sua carriera non ne è stata rovinata: gioca ancora nella nazionale (è fra i convocati) e nel Bayern Monaco, che ha appena perso la finale della Champions. E nemmeno la vita coniugale. La moglie Wahiba, nata in Francia da famiglia algerina, non lo ha abbandonato: hanno 3 figli e Franck per poterla sposare si era convertito all’Islam, prendendo il nome di Bilal. Gli è andata meglio che al rivale di Platini. Anche perché, era facile credere alla maggiore età dell’escort. Un giorno ci faranno un film sulla vita di quest’uomo a cui manca mezza faccia a causa di un incidente stradale successogli nel 1985, quando aveva due anni.  Peggio ancora, a mio avviso, le affermazioni del presidente della regione Langedoc-Roussillon, Il signor Georges Frêche: per lui lo scandalo è che nella nazionale francese su 11 giocatori in campo solo 2 siano bianchi. E uno di questi è Ribéry che si è pure fatto musulmano. Anche su queste affermazioni datate, ma scandalose, non ho idea dell’opinione di Platini.

La Musique: à la discoteque!

David Guetta and family

David Guetta and family

9 – David Guetta: il D.J. numero 1 al mondo è francese e padre di famiglia. In realtà i suoi dischi dance sono solo e sempre in inglese, remixati da lui, ma la voce è sempre di altri personaggi famosi. Il tormentone ora è “Without you” con Usher. Il video in pratica mostra una spiaggia brasiliana in cui c’è un party (in cui lui mette su i dischi, Usher canta e tutti ballano felici), che si stacca dal continente per andare alla deriva e ricongiungersi all’Africa in un immenso party finale al tramonto.

 

David Guetta e la moglie Cathy

David Guetta e la moglie Cathy

David è sposato dal 1992 con Cathy, di origine senegalese, conosciuta a Saint Tropez nel 1989, imprenditrice di locali ballo e hanno due figli. Insomma una famiglia dance con mamma e papà sempre in giro per il mondo ad aprire locali, far ballare la gente e sfornare dischi primi in classifica.“I can’t win, I can’t reign, I will never win this game. Without You, without you.” E pensare che è il fratello minore di Nathalie Guetta, l’attrice che fa la perpetua di Don Matteo

Bob Sinclar

Bob Sinclar

10 – Bob Sinclar: dance, love and Gym-tonic. Nel 1969 è nato Christophe Le Friant, già a 17 anni pazzo per il mixer e la dance. Ma la vita cambia quando nel 1999 rinasce con lo pseudonimo Bob Sinclar ispirato dal personaggio interpretato da Jean – Paul Belmondo (Bob Saint-Clair) nel film “Come si distrugge la reputazione del più grande agente segreto del mondo” del 1973. Consacrato alla fama e alla ricchezza dopo qualche anno grazie ai tormentoni come “Rock this party” o “Love generation”, ha anche un’importante casa discografica con la quale produce musica dance. Certo anche lui produce solo pezzi in inglese, e i suoi video più famosi sono spesso ambientati negli Stati Uniti; quest’anno ha anche interpretato se stesso nel cinepanettone ambientato a Cortina 30 anni dopo.

Martin Solveig Bob Sinclair Hallo video

Martin Solveig Bob Sinclair Hallo video

Riempie stadi, discoteche, palazzetti e ha riempito le Champs-Elysées nel 2007 per la festa dell’elezione di Sarkozy all’Eliseo. Certo è il più “figo” dei deejay francesi: capello lungo e liscio, barba, abbronzatura occhi azzurri, palestrato e single. Un vero esponente delle love generation. E non usa mai il francese.

11 – Martin Solveig, mai senza una fascia per i capelli. Più che un D.J. Martin Picandet, in arte Martin Solveig è un personaggio surreale, sembra appena uscito da un copione di Wes Anderson, il regista di “The Royal Tenenbaum”, ora a Cannes con “Moonreise Kingdom”. Martin mixa tradizione e disco, utilizza anche il francese e canta, ma è soprattutto D.J. e produttore.

Martin Solveig con Gianni Morandi a Sanremo 2012

Martin Solveig con Gianni Morandi a Sanremo 2012

Ama sport e musica e non si fa vedere mai senza la fascia di spugna da tennista per i capelli. Famosi due suoi video: quello di “Hello”, girato al Rolland Garros con il pubblico vero e lo vede sfidare in una serrata partita a tennis tutto perdente e compunto uno spaccone e vincente Bob Sinclair osannato dalla fan. Nel video ci sono anche Novak Djokovic e Gael Monfils; “Ready 2 Go”, è stato girato allo Stade de France a Parigi, con lo stadio pieno, nell’intervallo di Francia-Croazia. La fascia per capelli non mancava in nessun dei casi. Per chi volesse vederlo, accompagnerà Madonna nel concerto all’Olimpico di Roma il 12 giugno.

Menzione speciale al politico D.J.: Pierre Sarkozy, meglio noto come dj Mosey, il 18 febbraio scorso, nonostante il freddo e le intemperie, è volato al Pineta di Milano Marittima. Un sucessone. Meglio del padre alle elezione e della matrigna alla chitarra.La Dance unisce più della politica.

 


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