Su una strada asfaltata, illuminata da lampioni e accompagnata dalle note di una performance dal vivo di
Joan as Policewoman, sfila l’
autunno inverno 2014 2015 di Viktor & Rolf nella quinta giornata di
Paris Fashion Week. Una cornice surreale per una collezione, invece, più che mai reale, concreta, portabile, che trova il proprio tema centrale nella maglieria, declinata in diverse varianti. Così i designer confermano la propria inclinazione a concentrarsi in maniera ossessiva su un’unica tematica arrivando ad estrarne ogni possibile significato. Comoda e versatile, la maglieria, dunque, si fa protagonista e viene rivisitata in chiave chic. Cardigan e maglie in lana intrecciata si trasformano in abiti dallo spacco vertiginoso o in cappotti avvolgenti di feltro, peplum dress asimmetrici vengono sovrapposti ai classici pantaloni maschili, lunghi pullover arricchiti da disegni astratti e stampe trompe l’oeil giocano sugli effetti ottici. Sovrapposizioni di tessuti leggeri e materici convivono nello stesso capo.
Dopo aver portato la linea
Red Label alla London Fashion Week,
Vivienne Westwood presenta a Parigi l’autunno inverno della sua main collection. La
Gold Label per la prossima stagione fredda nasce da un mixage di ispirazioni che spaziano dagli abiti in crinolina di
Charles Drederick Worth, primo vero couturier di fine ’800, visti al
Victoria & Albert Museum di Londra, ai ricordi di un viaggio fatto dai coniugi Westwood in Perù. Così la coppia composta da
Andreas Kronthaler e
Vivienne Westwood porta in passerella abiti dai colli alti e dalle maniche vittoriane che si coniugano a capi dall’aspetto tribale, rivoluzionari e, al contempo, provocatori. Messaggi anti-fracking stampati su top aderenti sottolineano, inoltre, il lato attivista ambientale della designer. I vestiti-déshabillé, che scivolano dalle spalle avvolgendo maliziosamente i fianchi, ostentano una sensualità che vuole provocare.
Quando la moda si fa arte, oltrepassa il glamour e diviene sensibilità. Questo è ciò che accade ogni volta sulle passerelle di
Comme des Garçons e anche stavolta la designer concettuale
Rei Kawakubo ci trascina in un’atmosfera suggestiva in cui le paure più insite nell’essere umano diventano realtà concreta. Le fobie, gli incubi, la mancanza di ordine, sono i mostri che ognuno di noi cela dentro di sé e che la stilista-artista trasmigra in abiti dalle forme e dai volumi astratti che attraverso nodi, bozzoli, gabbie, tentacoli, legacci, intrecci, torsioni e increspature ingabbiano la silhouette, reinventando nuove proporzioni. La voce creativa della designer ci racconta l’esasperazione che si fa materia e che prende vita in giubbotti imbottiti con cappucci integrati e finte maniche che si intrecciano come sciarpe in giochi di sovrapposizioni che trasformano la donna in una creatura aliena creando un nuovo concetto di bellezza.
È un omaggio all’Inghilterra l’autunno inverno 2014 2015 portato in passerella da Jean Paul Gaultier tra stampe tartan, tradizionale bandiera e corone al posto dei cappellini bon ton. Ma anche una celebrazione del mito dello spazio con tute e completi due pezzi argentati, per ricordare il mitico viaggio sulla luna, e sciarpe collane che mimano il classico casco da astronauta. Una collezione, bizzarra, divertente e ironica, dalla doppia anima, che ha visto sfilare in passerella modelle accompagnate da bambini e che è stata definita su
Twitter una
“Punk Parade” per il mixage fatto dallo stilista francese tra lo stile british e quello dei look tipici della musica punk, esagerati, audaci e senza mezze misure. Jean Paul Gaultier ci presenta una moda vulcanica e creativa e porta in passerella una donna poliedrica e contemporanea, che ama stupire e osare con look estrosi e accattivanti.
Mara Franzese
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