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Paris, je t'aime

Creato il 08 ottobre 2014 da The Old Pink Room
Mi sono innamorata di Parigi.
Sì, lo so, ho scoperto l'acqua calda.
Ma ci ero già stata, come vi avevo detto, e non ero riuscita a percepire tutta quella bellezza. Troppo piccola prima, troppo caldo la seconda volta. E comunque ero stata altre volte in Francia.
Paris, je t'aime
Questo è stato il viaggio "giusto" in tutto: per l'età, il periodo, il clima, lo stato d'animo.
Parigi è così bella che quasi mi sono messa a piangere per la felicità in mezzo alla strada.
È stata un balsamo per l'anima dopo il caldo e il casino di Malta.
Adesso voglio perfino imparare il francese.
Ho capito come fanno le parigine ad essere così magre mangiando panetti di burro in ogni dove: SCALE. La metro è dotata di poche scale mobili, quindi via, sfacchinare su e giù. Ovvio che ti viene il culo di marmo.
Altra cosa, ho scoperto l'app definitiva (e gratuita) per girare le grandi città: Citymapper.
È fantastica. Serve a programmare gli spostamenti; gli dici che devi arrivare, che so, dal tuo alloggio alla Torre Eiffel e lei ti fa vedere quanto ci metti a piedi, in bici, in auto, quante calorie consumeresti (e a quanti macarons/pain au chocolat corrispondono!) oppure le varie opzioni con i mezzi. Solo metro (anche lì con varie opzioni e i tempi di percorrenza), metro più autobus, treno. Dà anche gli orari di partenza dei vari mezzi, indica le fermate, il tempo che si impiega a piedi per raggiungere le fermate o le stazioni, i punti dove trovare il bike sharing.
Paris, je t'aimeParis, je t'aime
Si possono anche salvare degli itinerari per poterli consultare offline.
Si possono fare anche altre cose che non sto a dirvi altrimenti divento prolissa.
Vi giuro, mi ha salvato la vita in più di un'occasione, ma soprattutto ho risparmiato un sacco di tempo che avrei impiegato a consultare cartine.
Chi l'ha inventata è un maledetto genio.
Ringrazio chi mi aveva consigliato di chiedere la caraffa d'acqua al posto di quella in bottiglia, ho risparmiato un sacco e l'acqua non era per niente male.
Ho alloggiato in un appartamento trovato su Airbnb, in zona Bastille. Era davvero un mini mini monolocale, saranno stati 8/9 metri quadri, ma è andato più che bene. E ho risparmiato rispetto a quanto avrei speso in un hotel. Il padrone di casa, Jean Claude, era un soggettone, non sapeva quasi una parola di inglese ma ci siamo capiti lo stesso, un po' a gesti, un po' con parole inventate.
Io lo amo Airbnb, davvero.
Altra cosa che in realtà non c'entra con Parigi in senso stretto, sono finalmente riuscita ad assaggiare il pumpkin spice latte di Starbucks ed è fantastico. Sa di autunno. Lo so, lo so, chissà che robaccia ci metteranno dentro, ma francamente non mi interessa.
Ho mangiato l'impossibile, soprattutto dolci. Ma come si fa a resistere a tutte quelle boulangerie? Macarons, eclair, pain au chocolate... non ho assolutamente il coraggio di pesarmi, nonostante abbia camminato tipo 15 ore al giorno.
Paris, je t'aimeParis, je t'aimeOvviamente questa è solo una premessa, ho scattato circa sei milioni di foto e ve le farò vedere, ah se ve le farò vedere. E vi racconterò dove sono stata. (Purtroppo niente Versailles, non c'è proprio stato il tempo. Dovrò tornare, ma come mi dispiace.)
Au revoir!

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