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Parole a matita

Creato il 24 gennaio 2013 da Antonio

Parole a matita

Disegno di Francesca Quatraro


Libere parole
Vorrei afferrare le parole
Lanciarle come sassi
Giù dal monte
In libertà
Le parole sono fuoco
Sono aria e granito
Sono anima che si espande.
Piangono le parole e ridono,
tagliano e feriscono.
Sanno le parole!
Sono
La realtà
Che si fa.
Franca Fusetti alias Nou
***
Già tempo fa ho "rubato" a Nou una perla per metterla in questo blog, lo rifarò.
Tempo fa Nou mi ha regalato un volumetto con le sue poesie. Ho sostato a lungo sui suoi acquerelli in versi ad osservare il faccione della luna che sorride sul delta del Po, l'ombra lunga del melograno che attende visitatori desiderosi di riposo, ho seguito con tenerezza una bambina seduta sul manubrio di una bicicletta e scopre di non essere più leggera come l'aria, mi sono soffermato in silenzio sulle note cupe dell'ultimo dolore che rende vana la parola. Libere parole è forse la meno descrittiva delle poesie di Nou ma leggendola viene in mente l'immagine di una bambina in cima ad un cocuzzolo che lancia in aria le parole. Io e Vito abbiamo cercato a lungo un'immagine che fosse vicina a quello che la poesia evocava e quando abbiamo trovato in rete il disegno di Francesca Quatraro ce ne siamo innamorati. I deliziosi disegni a matita di Francesca, che ringrazio per la sua disponibilità, sono stati una scoperta straordinaria, un sollievo per l'anima. Visitate il suo sito, guardate i suoi disegni. Sono sicuro che Nou troverà in quei disegni qualcosa del suo adorato Chagall.
Nou non scrive solo poesie, scrive anche racconti che ho letto come ascoltavo i racconti che da piccolo raccontavano i "grandi" riuniti nelle sere d'estate sul ciglio della strada a prendere il fresco. Nel mio paesino c'erano poche automobili che disturbavano quei racconti, quasi nessuna. Dei racconti di Nou quello che preferisco è Ognissanti ma la versione che amo l'ha scritta in dialetto veneto e per quanto sia lontano dal mio dialetto salentino mi ha investito come un treno, forse perché la matrice contadina abbraccia i diversi dialetti.
Per chi viene da una cultura contadina quella matrice è stata lingua comune ben prima che nascesse l'italiano.


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