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Parole e Personaggi: Equità

Creato il 11 gennaio 2012 da Aronne


La parola d’ordine di questi giorni è equità. Come patto generazionale tra chi il lavoro ce l’ha e chi lo sta cercando. Tra il lavoro regolato e zeppo di diritti e il lavoro di chi presta la sua opera senza uso del paracadute. Tra gli effettivi del mercato del lavoro e coloro che ne sono fuoriusciti senza scale, scaloni e scalini. Senza dover inseguire la finestra di pensionamento come tanti di coloro che si trovano a vivere il transitorio del futuro prossimo. L’equità, nelle parole, somiglia più ad un problema edile, di rifacimento della facciata sociale del paese.
Chiunque, anche il mio meccanico, che continua peraltro a svolgere, per la sua e mia fortuna, la sua attività professionale pur essendo in pensione da alcuni anni, parla di equità. Che è poi, a sentire bene la sua analisi, una egocentrica valutazione di come la gestione della cosa pubblica impatti (negativamente) sui suoi conti economici. Sacrifici, nessuno ne vuole fare.
La linea di governo percorre un’ipotenusa mentre, nella pratica, le azioni che la realizzano si muovono lungo cateti. Ora, la somma dei cateti è sempre maggiore dell’ipotenusa. Problemi euclidei, quindi.
  



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