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Partito Africano per l'Indipendenza della Guinea e di Capo Verde (PAIGC), 1956

Creato il 11 aprile 2013 da Gianfrancodv @Gdv1964
Partito Africano per l'Indipendenza della Guinea e di Capo Verde (PAIGC), 1956Il Partido Africano da Independência da Guiné e Cabo Verde (PAIGC) fu fondato, clandestinamente, il 19 settembre 1956 dai fratelli Amilcar e Luis Cabral, da Aristide Pereira, Rafael Barbosa e Abilio Duarte.
Nato come African Indipendence Party (PAI) fu il primo partito d'indipendenza dell'africa lusofona (l'angolano MPLA nacque solo pochi mesi dopo).

Amilcar Cabral, vera anima del partito, era figlio di una coppia di originaria di entrambi i paesi (Guinea Bissau e isole di Capo Verde), nato nel 1924, cresciuto a Capo Verde, studiò agronomia a Lisbona dove entrò in contatto con le avanguardie rivoluzionarie della colonie africane portoghesi ed in particolar modo con l'angolano Agostinho Neto (fondatore dell'MPLA). Al ritornò in patria si pose l'obiettivo di aiutare il suo popolo ad affrancarsi del colonialismo portoghese.

Partito Africano per l'Indipendenza della Guinea e di Capo Verde (PAIGC), 1956

Amilcar Cabral, dalla rete

Il partito per tre anni cercò di far breccia nei centri urbani, teorizzando una lotta non violenta, rimanendo abbastanza isolato e per nulla influente. Quanto il 3 agosto 1959, oltre 50 lavoratori del porto di Bissau furono uccisi dalla polizia politica portoghese (PIDE) durante una protesta (massacro di Pidjiguiti), Cabral decise di dare una svolta alla lotta. Nel settembre 1959 i dirigenti del partito riuniti diedero inizio all'organizzazione (e soprattutto alla formazione) della lotta armata, spostando la loro attività nelle campagne. Nel 1960 il quartier generale del partito fu spostato a Conakry. Nel 1961 tutti i partiti di lotta delle colonie portoghesi si riunirono per dar avvio ad una comune strategia di guerriglia contro i colonizzatori. Il 23 gennaio 1963 con l'attacco alla caserma Tite a sud di Bissau ebbe ufficialmente inizio la lotta armata per l'indipendenza del PAIGC.
Contestualmente cresceva la figura di Amilcar Cabral, ideologo rivoluzionario, apprezzato da Fidel Castro e Che Guevara, capace di guidare militarmente il partito, di intrattenere rapporti con i finanziatori (URSS, Cuba, Cina e non solo), di essere valido interlocutore degli Organismi Internazionali e di relazionarsi con le sinistre europee e con gli altri paesi indipendenti africani.
Ma il vero capolavoro di Cabral fu il lavoro nelle comunità locali, che via via venivano liberate, ed iniziavano ad emanciparsi. Cabral percorse in lungo e in largo il paese (poverissimo) insegnò le tecniche di coltivazione, fece istituire centri sanitari (grazie agli aiuti svedesi, soprattutto a partire dal 1967) e scuole. La scuola era la sua vera ossessione (scrisse un programma di educazione per le zone liberate), una volta scrisse "se avessimo avuto il denaro, avremmo fatto la lotta con le scuole e non con le armi".

Partito Africano per l'Indipendenza della Guinea e di Capo Verde (PAIGC), 1956

foto dalla rete

Il primo Congresso del partito si tenne il 13-17 febbraio 1964. La guerra di liberazione contro il Portogallo durò a lungo e impiegò molte risorse. Nel 1967 il PAIGC controllava due terzi del paese, mentre il governo portoghese continuava a fare massicci investimenti nel paese nel tentativo di erodere il consenso verso il PAIGC. Il 20 gennaio 1973, Amilcar Cabral fu ucciso a Conakry, quando ormai il PAIGC controllava quasi l'inteso paese. L'uomo che per quasi 20 anni aveva sognato e lottato per un diverso destino del suo popolo fu assassinato forse da una faida interna, con molte, troppe complicità esterne.
Alla guida del partito lo sostituì Aristides Pereira (che da lì a poco sarebbe diventato Presidente di Capo Verde), mentre l'ala guineana del partito rimase legata al fratellastro di Amilcar, Luis Cabral (che assunse poi la presidenza della Guinea Bissau).
Pochi mesi dopo la morte di Cabral, il 24 settembre 1973 (durante il II Congresso del Partito) la Guinea Bissau dichiarò unilateralmente l'indipendenza. Anche a seguito della Rivoluzione in Portogallo (25 aprile 1974) che pone fine alla dittatura portoghese, il 10 settembre 1974 la Guinea Bissau venne riconosciuta come nazione indipendente, mentre il 5 luglio 1975 anche Capo Verde diventò uno stato autonomo.
I due paesi - guidati da due dei fondatori del partito - restarono saldamente uniti (comuni anche le scelte di stampo socialista e a partito unico) fino al 14 novembre 1980, quando il primo ministro della Guinea Bissau, Joao Bernardo Vieira, con un golpe incruento, destitui Luis Cabral (che dopo 13 mesi di detenzione venne esiliato prima a Cuba e poi in Portogallo dove morì nel 2009). L'azione di Vieira, che rappresentava l'anima guineana del partito in opposizione a quella di origine capo verdiana, di cui i Cabral erano espressione, portò alla rottura con l'ex comnpagno d'armi Pereira, che nel gennaio 1981 fondò il Partito Africano da Indipendencia de Cabo Verde (PAICV). Si rompeva una volta, e per sempre, quello stretto legame politico e culturale che per quasi tre decenni aveva unito i due paesi.
Partito Africano per l'Indipendenza della Guinea e di Capo Verde (PAIGC), 1956
Partito Africano per l'Indipendenza della Guinea e di Capo Verde (PAIGC), 1956
Vieira governò il paese, come leader del PAIGC, fino al 1998 (nel 1994, alle prime elezioni multipartitiche della storia il PAIGC ottenne il 46% dei voti e 62 dei 100 seggi).
La situazione del paese precipitò nel giugno 1998 quando, a seguito dei ritardi sull'indizione delle elezioni, un tentativo di colpo di stato, guidato dal generale Ausmane Manè portò il paese ad una guerra civile che durò fino al maggio 1999.
Da allora, e a tutt'oggi, la situazione nel paese è caotica.
Vieira, espulso dal partito il 12 maggio 1999 "per comportamenti contrari allo statuto", dopo essere stato in esilio vinse, da indipendente (ma appoggiato dal PAIGC), le contrastate elezioni del 2005, divenenedo nuovamente presidente il 1 ottobre 2005. Fu ucciso il 2 marzo 2009.
Alla guida del PAIGC fu designato provvisoriamente  Manuel Saturnino da Costa (già primo ministro), mentre nel settembre 1999 fu eletto alla guida del partito Francisco Benante.
Alle elezioni del 28 novembre 1999, il PAIGC perse la sua supremazia, conquistando solo 24 seggi su 100, a favore del Party of Social Renovament (PRS) che ne conquistò 38 su 100. Kuma Ialà, del PSR battè alle presidenziali del gennaio 2000 il candidato del PAIGC, Malam Bacai Sanhà.
Nel settembre 2002 fu la volta di Carlos Gomes Junior, chiamato a guidare il partito (che ancora oggi guida) che divenne anche primo ministro (dal 2004 al 2005 e successivamente dal 2009 al 12 febbraio 2012).
Carlos Gomes era pronto per diventare il nuovo Presidente, perchè alle elezioni del 18 marzo 2012 aveva ottenuto il 48,97% dei voti e si apprestava a vincere comodamente il secondo turno, quando un colpo di stato il 12 aprile 2012 mise fine alle sue speranze (e forse a quelle di tutti i guineani). L'uomo forte del paese da allora fu Bubo Na Tchuto (arrestato pochi giorni fa), già vice capo di stato maggiore, che sebbene non assunse nessuna carica ufficiale, è accusato di essere il legame con i cartelli della droga colombiani che hanno fatto della Guinea Bissau il nuovo centro di smistamento della cocaina nel mondo.
Più che altrove il partito che ha ottenuto l'indipendenza con una dura lotta si sgretola, mentre insieme al declino della politica si assiste ad un progressivo declino dell'intero paese. Gli ideali, i sogni e le ambizioni di uomini come Cabral, prematuramente scomparsi, hanno lentamente lasciato il campo a meschini e "umani" interessi.
Sito ufficiale del PAIGC (non più aggiornato dal 2004)
I discorsi di Amilcar Cabral Vai alla pagina di Sancara sui Partiti Politici dell'Africa

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