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Parto cesareo: l’esperienza di Antonina

Da Psytornello @psytornello

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Ecco a voi un altro racconto di parto cesareo. A condividere con noi la sua esperienza questa volta è Antonina. 

Buongiorno, volevo raccontarvi la mia esperienza da taglio cesareo. La mia gravidanza fino alla 25+3 settimana è andata bene, da lì comincia a cambiare qualcosa , la pressione si alza alle stelle e mi devono ricoverare per accertare che sia tutto ok perché rischiavo una gestosi. Sono stata ricoverata per 9 giorni tra tracciati e pastiglie per la pressione, ma nulla, non voleva scendere.

Il 9 giorno alle ore 23 mi dicono che non potevano aspettare e dovevano indurre il parto, quindi hanno provato con la fettuccia. I dolori in 3 ore sono arrivati ed erano fortissimi (dicono come quelli di un parto gemellare), i tracciati segnavano sempre il massimo. Ho passato una notte e un giorno con dolori atroci e non riuscivo nemmeno a parlare, ero stravolta. Alle ore 15.15 del decimo giorno, (mi ricordo bene era il Venerdì Santo), hanno deciso per il taglio d’urgenza. Io non ricordo nulla: non ho potuto tenere il mio bimbo in braccio perché è nato prematuro ed è stato messo in incubatrice. Ho fatto 2 giorni di morfina e l’unica cosa bella che ricordo di lui appena nato é stato un naso-naso per farci toccare, annusare, riconoscere!

Per me è stata dura nn poterlo vedere per 2 giorni: mi sentivo inutile, non ho potuto allattarlo e non è stato facile. Ho avuto una crisi post parto per lo stress perché dalla nascita sono successe delle cose brutte in famiglia. Ma sono qui con il mio bimbo di 3 anni sano e bello. Mi manca qualche pezzo, tipo allattare o stringerlo tra le braccia subito ma sono contenta che lui stia bene.


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