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Pasta e ceci

Da Suster
Dieci.
Dieci dita delle mie mani,
Dieci nel libro i piccoli indiani,
Dieci si dice le leggi di Dio,
Dieci è il mese in cui son nata io,
Dieci giornate resistette Brescia,
Dieci chilometri da Lucca a Pescia,
Dieci la maglia di Platini,
Dieci anni che vivo qui,
Dieci sarebbero una decina,
Dieci i mesi della mia bambina.
Pasta e ceci
Essendo oggi la Suster in terrificante ritardo rispetto alle cose che si era ripromessa di fare, ed essendosi svegliata appena adesso dal suo sonnellino mattutino che il Cielo lo benedica finché dura, la protagonista di questo mio appunto, sarò succinta e  concisa come non mi avete mai conosciuto.
Cosa annotare sulla pupa di questo mese?
La pupa a 10 mesi:
  • gattoneggia felice per casa in mezzo ai gatti che bambineggiano;
  • ha iniziato a capire la dinamica del biberon: più lo sollevi e più l'acqua vien giù, ed è quindi in grado di bere quasi da sola utilizzando suddetto oggetto e poche nozioni fondamentali di fisica idraulica;
  • ha fatto i suoi primi tentativi di bere dalla tazza a forma di elefante, ma per ora rimandiamo;
  • si tira in piedi aggrappandosi a sostegni di varia natura, posti alla dovuta altezza, e passa con una certa agilità dall'uno all'altro sostegno (leggo che il termine specifico è "bordeggiare");
  • ha scoperto il piacere della lettura e possiede una discreta libreria (tenterò di parlarvene meglio a tempo debito);
  • sa scivolare da sola dallo scivolo alto, se la mamma la aiuta a posizionarsi a pancia sotto, e la cosa la diverte molto;
  • ha intavolato i primi rapporti sociali con coetanei, e la cosa non sempre si è rivelata facile (vi parlerò meglio anche di questo: i giardini forniscono una gran congerie di spunti e materiale di riflessione, meritevole di un capitolo a sé stante);
  • continua ad andare in bicicletta sul seggiolino con mamma, muovendosi a ritmo di "44 gatti";
  • a proposito: conosce tante nuove canzoni oltre al vecchio trito e ritrito "Ballo del qua-qua", oramai venutole a noia, e possiede anche diversi cd musicali;
  • conosce e riproduce i versi di alcuni animali. Nello specifico: cavallo, pecora e cane;
  • ha ampliato di molto il proprio vocabolario, che ora comprende termini quali: "Ga" (gatto); "Haba" (cane); "Baba" (babbo); "mamma" (c'è bisogno che ve lo spieghi?); "gnam gnam"; "Iaè" o "Ae", "Iaie" (aereo. Da casa nostra ne vediamo passare spesso, perchè l'aeroporto di Pisa è molto vicino al centro abitato);
  • capisce il significato delle seguenti parole (oltre a quelle che pronuncia): ciao, no, biscotto, cracker, pera, Zorro, Panzumen, acqua, altalena, bimbo, cane, cavallo, libretto, piccione, ed è probabile che al momento me ne sfuggano diverse;
  • ha deciso che la ricotta le fa schifo non le aggrada, il parmigiano invece le aggrada molto, ma la prima volta che glie ne ho dato un pezzettino, dopo due minuti e mezzo ha iniziato a riempirsi di macchie rosse in faccia e sul petto, e la mamma nel panico più totale l'ha portata di corsa alla guardia medica. Ha fatto prendere il primo spavento grosso alla mamma;
  • ha fatto il suo primo incontro ravvicinato con il mare (e con la sabbia): un successone!
  • investe molto del suo tempo nell'attività di riconoscere mamma e babbo nelle varie fotografie appese alle pareti di casa, e chiama pure "baba" suo nonno, per quanto io continui a spiegarle che quel baba lì è il mio, di baba (mamma però la riconosce sorprendentemente anche alla tenera età di 8 anni. Boh!);
  • ha abbandonato finalmente la carrozzina neonatale e possiede ora un fantastico lettino da grande;
  • ha subito un notevole incremento dimensionale, saltando a piè pari la taglia 9/12 mesi e calzando ora direttamente la 12. Sospetto che questo inspiegabile salto di crescita sia dovuto al così detto fenomeno del bonsai (più il vaso è grande, più la pianta cresce), indi per cui indissolubilmente legato al cambio di giaciglio, di cui sopra;
  • sta finalmente perdendo gli ultimi residui di maledetta crosta lattea, assai meno poetica dell'astronomica via lattea;
  • è affaccendata con l'emissione degli incisivi superiori (uno però giurerei quasi che ad oggi sia ufficialmente fuori, il destro, lei però non mi permette di effettuare accertamenti in loco in questo momento).
Il dieci non è uno dei numeri notevoli nella misurazione dell'età dei bimbi da zero a un anno, non quanto il tre, il sei e il nove, almeno, però se ci penso... cavolo ci stiamo avvicinando inesorabilmente all'anno! E questo significa che rimangono ben pochi pupa day da celebrare ancora. La cosa mi mette addosso un poco di malinconia.
Auguri pupetta!

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