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Pastiches Sherlockiani: i romanzi di Loren D. Estleman

Creato il 26 luglio 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario

Pubblicato da Stefania Auci

Cari lettori,
in questa lunga estate calda, sto approfondendo la mia passione per l'investigatore frutto della fantasia e della penna di Arthur Conan Doyle. Ho così scoperto che Sherlock Holmes è protagonista di un gran numero di sequel non autorizzati (l'unico autorizzato dagli eredi del grande autore inglese è La casa della Seta di W. Horowitz, di cui spero di potervi parlare presto) e di pastiches, alcuni di dubbia qualità. Non è questo il caso di Loren D. Estleman che ha scritto due romanzi particolarissimi, collegati tra loro da affinità e soluzioni narrative, che non mancheranno di suscitare l'attenzione degli amanti del romanzo gotico e fantastico... perché assieme al detective, troviamo alcun dei personaggi che hanno fatto la storia della letteratura mondiale: Dracula e il Dottor Jekill

Sherlock Holmes contro Dracula

Pastiches Sherlockiani: i romanzi di Loren D. Estleman

Nell’estate del 1890, una goletta russa denominata Demeter salpa dalla città di Verna, sul Mar Nero, in direzione dell’Inghilterra, e approda, a distanza di un mese, nel porto della cittadina balneare di Whitby. L’imbarcazione sembra una nave fantasma: squarciate le vele, disarcionati gli alberi ma, soprattutto, sparito l’intero equipaggio, fatta eccezione per il cadavere del capitano, legato alla ruota del timone. Sul viso del morto un’espressione di raggelante raccapriccio, sulla gola due minuscoli ma incontrovertibili ferite. A bordo della goletta vengono trovate 50 casse piene di terra e un enorme cane nero che, però, in un balzo si dissolve dalla vista di tutti. Al naufragio della Demeter sono collegati altri inquietanti avvenimenti come il ritrovamento, nella brughiera di Hampstead, di alcuni bambini precedentemente scomparsi, anch’essi rinvenuti con dei segni alla gola, e l’apparizione di una spettrale fanciulla, conosciuta come “Bloofer Lady”, condannata a una fine atroce. Ad indagare sull’inspiegabile mistero è Sherlock Holmes, assistito come sempre dal dottor Watson, suo fedele amico e biografo. Questa volta il maestro degli investigatori è chiamato a misurarsi niente di meno che con il Re dei Vampiri in persona, il Conte Dracula…
Lo strano caso del Dottor Jeckyll e Mr. Holmes

Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Holmes

Un delitto raccapricciante sconvolge la buona società londinese: l'omicidio del parlamentare Sir Denvers Carew monopolizza le prime pagine dei quotidiani e arriva perfino a turbare gli ambienti ovattati di Buckingham Palace... Scotland Yard brancola nel buio. Edward Hyde, l'assassino subito identificato, sembra scomparso nel nulla... La regina Vittoria in persona decide che c'è un solo uomo che può dipanare una matassa che appare diversamente inestricabile: Sherlock Holmes. Ecco, narrato dalla viva voce del Dr Watson, il resoconto di come si svolsero i fatti che portarono il principe degli investigatori a incrociare la propria strada con Henry Jekyll ed Edward Hyde. Anche un certo Robert Louis Stevenson si occupò di questa storia, traendone un'opera letteraria di un certo successo, ma basandosi su notizie di pubblico dominio o su particolari messi insieme in modo frammentario e non sempre rispondenti esattamente alla realtà...

RECENSIONE Due volumi scritti da un appassionato di letteratura gotica. A prima vista, questa è la considerazione che sorge spontanea nel lettore che si imbatte in questi volumi e che legge le trame sulle cover.  In realtà vi è molto, molto di più.

Nel primo volume, Estleman riporta la storia usando l'escamotage letterario del ritrovamento di un manoscritto durante delle ricerche tra le suppellettili appartenute alla famiglia del dottor Watson. Espediente non nuovo questo, che conferisce una patina di autenticità e di suspense a una storia che, sin dalle prime battute, ci riporta all'atmosfera sospesa che è presente nel Dracula di Bram Stoker. Infatti, la caratteristica saliente di questo romanzo è quella di descrivere luoghi, personaggi e contesti non avvalendosi del registro linguistico tipicamente Holmesiano ma di quello del romanzo gotico del famigerato vampiro. 

La storia prende le mosse dalla sparizione di Jonathan Harker in Transilvania e dall'arrivo della nave abbandonata nel tranquillo porto di Whitby.  Le indagini di Holmes si scontrano con il muro dell'irrazionale, del magico e del misterico. Il suo amico, John Watson, esita a credere che il detective possa ritenere i vampiri creature realmente esistenti, ma quando l'indagine li porta sulle tracce della Bloofer lady, ossia la povera Lucy ormai vampirizzata,  anche l'ultima resistenza cade. Sherlock Holmes e John Watson entrano quasi di soppiatto nell'indagine, e subito trovano la ferrea opposizione di Van Helsing, il cacciatore di vampiri che non gradisce l'interferenza di una mente acuta e implacabile qual è quella di Holmes. Le strade delle due bande di cacciatori di vampiri si intersecano e si sfiorano più volte; sia Holmes che Van Helsing hanno un solo obiettivo. Eliminare Dracula e la sua malefica progenie dal suolo inglese - in primis - e dalla faccia della terra.  Così, il romanzo lascia il solco tracciato dal Dracula per segnare una trama nuova, collaterale rispetto a quella del romanzo di Stoker. L'originalità della trama si sposa con una cura attenta dei particolari del canon di entrambi i romanzi e, cosa ancor più interessante, con un rispetto reverenziale nei confronti dello stile di Conan Doyle.

Sherlock Holmes vs. Dracula

Si tratta di una scrittura fluida, molto piacevole, che tiene bene il ritmo della narrazione che però risente e tiene conto degli stilemi, del fraseggio e delle formule espressive tipiche del romanzo ottocentesco. Anche i dialoghi tra Dracula e Sherlock Holmes sono curati, segno di una grande studio e di una passione coltivata negli anni per questi due capisaldi della letteratura inglese. Di questo volume, ciò che colpisce maggiormente è lo spazio dedicato a John Watson: il suo approfondimento psicologico è particolarmente attento, e ciò è certamente dovuto allo spazio che Esterman regala alla vita privata di Watson e alla presenza della moglie Mary, verso cui egli ha un sentimento di profondo affetto.
Forte dell'esperienza, Esterman ha scritto poco tempo dopo Lo strano caso del dottor Jekyll e di Mr. Holmes. Il pastiche coinvolge uno dei racconti lunghi più amati di tutti i tempi, ossia Lo strano caso del Dottor Jeckyll e di Mr. Hide, di Robert Luis StevensonAncora una volta, il romanzo si apre con un escamotage: un misterioso e inquietante figuro lascia presso Esterman un manoscritto inedito vergato da John Watson dopo aver saputo del successo ottenuto con il primo romanzo. L'Autore così si trova a dover affrontare una nuova intrigante immersione nella prosa elegante e un po' pomposa del medico militare e decide di affrontare questa nuova avventura (letteraria e umana) che lo trascina nel cuore di una delle vicende più travagliate e sofferte che la letteratura abbia mai raccontato. Quella dell'uomo e del suo doppio, in cui bene e male all'interno di una sola creatura vengono estremizzati fin quasi a divenire due persone diverse.


Un medico di chiara fama sparisce e  nomina suo erede e titolare dei suoi diritti un individuo ripugnante e violento. Cosa è accaduto al mite dottor Jekyll, da allontanarlo dalla cerchia dei suoi amici? E perchè Mr. Hide teme e guarda con rabbia al detective che cerca di stanarlo? Holmes non ha dubbi: una realtà terribile ha spinto il dottor Jekyll ad affidarsi totalmente alle mani di un individuo gretto come Hide. Perchè? 

L'elemento misterico che era presente nel racconto di Stevenson viene temperato dal rigore logico delle riflessioni di Holmes e, insieme, addolcito dalle riflessioni profondamente umane e attente di John Watson. Sue sono le considerazioni più amare sull'accaduto. In questo romanzo, si assiste alla crescita intima e profonda del legame empatico tra Sherlock Holmes e John Watson: non in una chiave di affettività omosessuale ma attraverso quell'empatia, quell'affinità che si crea tra persone che hanno condiviso esperienze difficili da spiegare e ancor più da dimenticare
Sebbene vi siano numerosi punti in comune - la cura dello stile, l'attenzione per i particolari tratti dalla novella di Stevenson, la fedeltà alle atmosfere e alla vicenda originaria - nel secondo volume si "percepisce" il lavoro di Esterman. Non è una critica, anzi: si coglie come l'Autore si sia davvero impossessato delle due storie e le abbia interiorizzate, tanto da inserire un numero maggiore di spunti personali, scene originali e di elementi psicologici, segno di un accurato approfondimento. In una parola: Esterman ha acquistato una maggiore sensibilità sia stilistica che contenutistica, rendendo questo secondo volume più intrigante.
Ciò che unisce e rende questi romanzi interessanti è la grande padronanza dello stile, insieme alla conoscenza delle storie. Questi volumi sono insieme un omaggio ai grandi capolavori dell'Ottocento e un divertissement, oltre che un interessante esempio di rielaborazione stilistica. Si lasciano leggere con piacere, sono scorrevoli ed emozionanti, hanno una prefazione accurata che interesserà gli appassionati di romanzi gotici e non solo. Un ottimo acquisto per una lettura estiva insolita che faccia riscoprire e amare i grandi classici.


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