Magazine Cultura

Patrick Süskind: il Profumo dell’Assassino

Creato il 06 marzo 2014 da Dietrolequinte @DlqMagazine

Andrea Failla 

Spesso ci capita di percepire un profumo che ci fa riaffiorare in un istante ricordi antichi che credevamo perduti. Che si tratti dell’odore della resina che ci riporta a quando raccoglievamo pigne da bambini o quello della verdura lessa che tanto odiavamo ma eravamo costretti a mangiare, l’olfatto è il principale stimolatore della memoria e dell’istinto. La parte animale che è in ognuno di noi fa sì che riusciamo a riconoscere l’odore delle persone cui siamo affezionati, anche se spesso nemmeno ce ne rendiamo conto. Come sarebbe la vita di una persona dotata del naso più sopraffino del mondo e capace di scomporre, catalogare e riconoscere qualsiasi tipo di fragranza anche a chilometri di distanza, ma al contempo sprovvista di odore proprio? Ce lo racconta Patrick Süskind ne Il profumo (1985), opera pubblicata in Italia da Longanesi (traduzione di Giovanna Agabio) che ha ottenuto un grande successo in tutto il mondo con milioni di copie vendute e che ha avuto nel 2006 un adattamento cinematografico diretto da Tom Tykwer (Profumo – Storia di un assassino). Il protagonista del romanzo, Jean-Baptiste Grenouille, vive nella Francia del XVIII secolo ed è incapace di provare qualsiasi sentimento, se non l’odio, nei confronti di un genere umano da lui giudicato stupido ed insignificante. Nato nel quartiere più povero e maleodorante di Parigi, affronterà un lungo percorso durante il quale accrescerà al contempo le capacità tecniche di estrazione dell’odore dalla materia e la sua personale ambizione. Ambizione che, diventata unica e sola ragione di vita, lo porterà ad averla vinta sul tanto odiato genere umano che verrà soggiogato al suo volere con l’arte da profumiere: «Voleva essere il dio onnipotente del profumo [...]. Poiché gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all’orrore, davanti alla bellezza, e turarsi le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti. Ma non potevano sottrarsi al profumo. Poiché il profumo era fratello del respiro [...]. Colui che dominava gli odori, dominava i cuori degli uomini». Insensibile alla fame, alla sete e al dolore, Grenouille, spesso paragonato da Süskind ad una zecca, riesce a cavarsela in tutte le situazioni, anche quelle più disperate.

Patrick Süskind: il Profumo dell’Assassino

Il punto di vista è parziale e soggettivo, poiché lo scrittore si cala nei panni dei diversi personaggi nei vari capitoli, che frequentemente diventano dei veri e propri flussi di coscienza molto coinvolgenti ma che a volte sembrano attorcigliarsi in periodi eccessivamente lunghi. La narrazione viene spesso frenata da metafore e paragoni che risultano un po’ ripetitivi, e se da un lato questo aspetto permette al lettore di recepire meglio i pensieri dei protagonisti del racconto, dall’altro potrebbe distrarlo e fargli perdere il filo della trama. L’ambientazione è descritta in modo molto accurato, stimolando l’immedesimazione di chi legge nel periodo storico e nei luoghi, ma il punto di forza assoluto del romanzo è la caratterizzazione dei personaggi: partendo da Grenouille, riuscitissimo eroe negativo dell’opera, che subisce un’evoluzione coerente e accattivante nei suoi deliri di onnipotenza, e proseguendo con quelli secondari, che a turno ricoprono quasi l’intera gamma dei difetti umani. Man mano che il protagonista – e noi con lui – si lascia alle spalle questi soggetti per proseguire il suo percorso, l’autore non dimentica mai di spendere un paragrafo o talvolta un capitolo intero per raccontarci come proseguiranno e finiranno le loro vite. E nel fare ciò Süskind mette sempre, come se volesse punirli per la loro natura imperfetta, una buona dose di sadismo. Il libro lascia nel lettore sapori contrastanti, ma in definitiva lo reputo abbastanza piacevole e lo consiglierei a chi predilige le descrizioni più suggestive e una narrazione lenta ma scorrevole, condita da situazioni che, pagina dopo pagina, si fanno sempre più surreali e grottesche.

In copertina: Ben Whishaw e Karoline Herfurth in Profumo – Storia di un assassino

 

Patrick Süskind: il Profumo dell’Assassino

     

     

     


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog