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Paura d’amare? Vediamo perché!

Creato il 27 marzo 2015 da Enza Angela Massaro @doxenya
Credits to: I love creativity

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La paura di innamorarsi, di lasciarsi andare… un sintomo di una società nevrotica e narcisista che insegue l’edonismo e la libertà da ogni “vincolo” emotivo. Ma spesso non si tratta di una forma di egoismo, piuttosto di una vera patologia che ha delle origini ben più lontante. Oggi è sempre più facile incorrere in casi del genere, o di ascoltare storie di persone che non riescono a lasciarsi andare per paura di perdere “l’equilibrio” e come si sa, in amore è facile perderlo! Vediamo da vicino di cosa si tratta o meglio, cosa blocca una persona nel dare amore ad un’altra?

Tutto ciò detto finora assume il significato di filofobia, dal greco “φιλος” (amore), e “φοβία” (fobia). Chi soffre di questo disturbo prova un senso di depressione perché teme che in futuro possa essere ferito dalla persona che ama, e al tempo stesso ne è attratto; vive quindi un combattimento perenne con se stesso. Nella fase più acuta, il soggetto può anche somatizzare tale disturbo provando nausea, agitazione, tachicardia, iperidriosi, dispnea che rimandano a stati d’ansia eccessivi. Ciò che causa tale disturbo è legato alla vita infantile del soggetto. Si tratta soprattutto di relazioni traumatiche madre-figlio, dove la persona ha “subito” un eccesso o un difetto d’amore dal genitore. Per gli uomini, il senso di castrazione e di sottomissione ad una figura rigida quale la madre, può provocare in età adulta la paura di legarsi ad un’altra donna che gli ricorda vagamente la madre; al contrario, per le donne il rapporto distorto con un padre eccessivamente morboso le conduce all’idea di non voler legarsi ad un uomo.

La paura che possa riaccadere una situazione drammatica con il partner come è successa con il proprio genitore in passato, conduce il filofobico a rinunciare alla relazione. Questo gli provoca un disturbo mentale ogni qualvolta un’altra persona provi a mettersi in relazione con lui, una sorta di “autodifesa” attivata dall’organismo che associa all’amore la sofferenza. Il percorso da fare è sicuramento un’analisi, anche se a volte è importante che il partner possa accogliere queste paure e renderle un punto di forza nella rassicurazione e nella fiducia, ma non deve trasformarsi in un rapporto di assistenza. Alla base dell’amore c’è sempre la reciprocità che deve essere una garanzia per entrambi i partner.


Archiviato in:Attualità Tagged: depressione, filofobia, Paura d'amare


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