Magazine Diario personale

Pazienza

Creato il 06 agosto 2015 da Denise D'Angelilli @dueditanelcuore

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Con le persone come me ci vuole molta pazienza.
Spesso vorrei farmi stampare una maglia con questa frase e non toglierla mai, così che chiunque capisca al primo sguardo chi si trova davanti. Spiegarvelo ogni volta non è la stessa cosa, e mi fa sentire piuttosto stramba. Se lo sapeste da subito, non perdereste tutto quel tempo che invece perdete a fare finta di avere a che fare con una persona normale, e io non perderei tutto quel tempo che invece perdo a credere che voi mi abbiate capita. Le persone come me di pazienza con gli altri ne hanno poca, perché una gran quantità la usano con loro stessi. Ci incazziamo davanti allo specchio per i casini che combiniamo, per le occasioni che perdiamo, per le paranoie che ci facciamo. Spesso ci sembra di essere intrappolati in un corpo e di compiere azioni senza volerlo, di guardare la nostra vita dall’esterno e di non essere in grado di cambiarla. “Ma perché diavolo mi sono comportata così?” è la frase che ci diciamo ogni volta che facciamo qualcosa, ci pensiamo sempre dopo, mia nonna direbbe “come i cornuti”. Un continuo “e se avessi fatto”, “e se avessi detto”, non impariamo mai che non esiste la macchina del tempo, che non si torna indietro. Ci pentiamo e torniamo sui nostri passi, chiediamo scusa e combattiamo con la nostra testardaggine, allunghiamo una mano, promettiamo che la prossima volta andrà diversamente.  E poi è sempre uguale.

Ogni volta per voi è come avere a che fare con un bambino, ogni giorno devi insegnarli che la cacca non si mangia, che non si tirano i capelli ai compagni di scuola, che non si dicono le parolacce, ma noi, come loro, ogni giorno ci dimentichiamo com’è non essere diffidenti, non guardare le persone di traverso, non fasciarci la testa prima di rompercela. Con le persone come me ci vuole pazienza come se doveste costruire un’altissima torre di lego, ogni pezzettino vuole il suo tempo, la sua cura, la sua concentrazione. Ogni giorno è un doverci tirare su quando cadiamo, è darci un calcio in culo per farci correre dei rischi, è insegnarci a non avere rimpianti.

Ci piacerebbe davvero riuscire a dimostrarvi che ci teniamo tantissimo a voi, che siete importanti, accumuliamo tutto fino a quando un giorno non ve lo vomitiamo in faccia e voi ci guardate come se fossimo dei poveri pazzi. Sì, se solo ogni volta vi avessimo detto come ci sentivamo sarebbe andata diversamente, ma noi siamo così. E allora poi ci apriamo un blog, ammorbiamo tutto il mondo con le cose che avremmo voluto dire e non abbiamo detto, che avremmo voluto fare e non abbiamo fatto.

Per favore, abbiate pazienza, trattateci con la delicatezza con la quale si tratta un’orchidea, con la quale evitate che la maionese impazzisca, con la quale evitate di scaraventare il computer dalla finestra quando non si carica lo streaming di Game of Thrones. Un giorno sapremo ripagarvi. Quando ci saremo calmati.



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