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Pazzie in Architettura con l'Earthscraper: Una Piramide Inversa a Città del Messico

Creato il 10 ottobre 2011 da Marialisa @marialisascata

A Città del Messico, "El Zocalo" è la quarta piazza più grande del mondo. Lo studio BNKR Arquitectura ha progettato un opera senza precedenti. Un antagonista del grattacielo. 

Un grattacielo di 65 piani, 304 metri di profondità sotto terra, a forma di piramide azteca rovesciata, una Tour Eiffel capovolta: è il rivoluzionario progetto Earthscraper, già finalista del concorso Skyscraper 2010,
Al posto di un comune "skyscarper", grattacielo appunto, si definisce "Earthscraper", il suo opposto ottenuto solamente scambiando il cielo con la terra. Principale obiettivo quello di preservare il paesaggio urbano esistente, rispettando una gerarchia degli edifici. In questo modo la nuova opera vuole una continuità concettuale e strutturale con il centro storico composto da diversi strati con radici antichissime che risalgono alle civiltà Azteche.  Quando queste arrivarono nella Valle del Messico, costruirono le loro piramidi sul lago che vi trovarono. L’Impero Azteco crebbe enormemente in ricchezze, popolazione e dimensioni, ma per la costruzione di nuove piramidi non si cercò un nuovo sito, si costruiva attorno a quelle esistenti o direttamente su di esse. Per questa ragione, le piramidi sono composte di vari strati appartenenti a diversi periodi storici.  Ed ecco il nuovo progetto, un gigantesco grattacielo invertito. Pazzie in Architettura con l'Earthscraper: Una Piramide Inversa a Città del Messico
Il design riprende la forma della piramide ma questa volta la capovolge, con un vuoto al centro che permette a tutti gli spazi abitabili di godere della luce naturale e della ventilazione e sarà coperto da un pavimento di vetro che permette alla vita dell’Earthscraper di interagire con tutto ciò che accade su di essa. 
Pazzie in Architettura con l'Earthscraper: Una Piramide Inversa a Città del Messico
Pazzie in Architettura con l'Earthscraper: Una Piramide Inversa a Città del Messico
La superficie del progetto è di 775,000 m2 ed include spazi comuni, un museo, uffici ed una stazione metro. Sono previsti giardini pensili, immense vetrate aperte sulla parte cava e ponti mobili da una parte e dall'altra dell'immenso vano. I primi dieci piani ospiteranno un museo e un centro culturale dedicati alla civiltà precolombiana azteca, mentre i restanti 55 piani saranno equamente divisi tra negozi, centri commerciali, uffici e appartamenti privati.
La soluzione è ingegnosa, ma i problemi strutturali e costruttivi in profondità sono tanti, a cominciare dai costi molto elevati. In compenso le temperature del sottosuolo sono più stabili rispetto a quelli in superficie, rimanendo freschi d'estate e caldo d'inverno, riducendo le bollette energetiche associate con aria condizionata e riscaldamento.

fonti: http://www.ingegneri.info/

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