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Pdl e prove di dittatura: attentato alla Costituzione.

Creato il 21 aprile 2011 da Paul86
Remigo Ceroni ne è convinto: il parlamento è troppo debole, sempre bistrattato da magistratura e consulta.
Il parlamento deve essere centrale, sopra tutto e tutti, è il popolo che lo dice! Ceroni però dimentica di dire che il popolo a cui fa riferimento è il popolo delle libertà, suo partito di appartenenza.
Ed ecco servito l'ennesimo attacco alla credibilità di questo paese: così com'è non va bene, ci sono troppi organi di garanzia, troppi paletti imposti dai padri costituenti che minano alla sovranità di Berlusconi.
Berlusconi in fondo vuole solo regnare incontrastato nel Bel Paese e per farlo si continua a sparare nel mucchio, tanto qualcuno alla fine verrà ammazzato.
Oggetto del contendere una proposta di legge costituzionale con cui chiede (Ceroni in piena autonomia, non osate dire "il solito servo di Berlusconi che ci mette la faccia") di integrare l'articolo 1 della Carta, mettendo nero su bianco il fatto che al centro delle istituzioni debba esserci il Parlamento, "titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale".
E aggiunge, in barba al buon senso di stare zitto: "visto che al momento non è possibile fare una riforma in senso presidenziale come vorrebbe Berlusconi, per ora ribadiamo la centralità del Parlamento troppo spesso mortificata, quando fa una legge, o dal presidente della Repubblica che non la firma o dalla Corte Costituzionale che la abroga. Occorre ristabilire la gerarchia tra i poteri dello Stato. Se c'è un conflitto, bisogna specificare quale potere è superiore"
Gravi queste dichiarazione: Berlusconi vuole una riforma presidenziale per regnare nei secoli dei secoli, oggi ribadiscono la centralità del parlamento e domani chissà, nulla dura per sempre.
Ora, è chiaro che questo non succederà mai, sia per questioni di tempo sia perché per una riforma costituzionale occorrono i due terzi del parlamento (non riescono a far approvare leggi e leggine, figuriamoci una riforma costituzionale) ma il punto è un altro: si sputa in faccia alla nazione, si deride la costituzione, si ridicolizzano le cariche istituzionali, non si rispetta lo stato in cui governano!
E smettiamola con il discorso che le riforme sono comunque da fare, qui è l'opportunità che si giudica! Se le proponessi io che non sono indagato da nessuna parte, che non ho interessi, aziende, amicizie strane non ci sarebbe nulla di male! È quando le propone Berlusconi, plurindagato, con interessi in ogni settore esistente, con "figurine" da piazzare in ogni azienda pubblica allora si che il problema sussiste! Non è uno sguardo disinteressato il suo, non lo fa per il bene di nessun'altro se non il suo. 
Un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni.
Berlusconi in quale categoria rientra?
A voi la risposta.

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