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Pdl, Grande Sud e Pid sfiduciano Raffaele Lombardo, governatore della Regione Sicilia

Creato il 09 febbraio 2012 da Yellowflate @yellowflate

Pdl, Grande Sud  e Pid sfiduciano Raffaele Lombardo, governatore della Regione SiciliaSicilia, una mozione di sfiducia inaspettata. Raffaele Lombardo non piace ed allora Pdl, Pid e Grande Sud. Sono queste tre forze che  hanno firmato e depositato  una mozione di sfiducia al governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, e alla sua giunta. Dopo il deposito presso l’ufficio di presidenza dell’Ars, spettera’ alla conferenza dei capigruppo calendarizzarla per l’aula. La mozione e’ firmata da 26 parlamentari dell’opposizione. Il testo e’ stato presentato in conferenza stampa all’Ars dai capigruppo.

Leontini (Pdl) ha annunciato che anche l’Udc e’ pronta a votare la mozione in aula, anche se ha deciso di non firmarla.

Il Governatore siciliano Raffaele Lombardo “e il suo attuale governo sono assolutamente inadeguati ad affrontare e avviare a soluzione i gravi problemi dell’Isola”. Non solo. A fronte di una grave crisi che sta scuotendo la Sicilia “l’impegno di Lombardo e’ esclusivamente rivolto a completare il puzzle delle nomine e degli incarichi di sottogoverno, siano essi di consulenza o di commissariamento, oppure di inserimento nei consigli d’amministrazione di Enti e Societa’ regionali. Nomine che raggiungono una quantita’ spropositata, approssimativamente vicina a quota mille”. Sono soltanto alcuni stralci della mozione di sfiducia presentata all’Ars da Pid, Pdl e Grande Sud contro il Presidente della regione siciliana, Raffaele Lombardo.

Nella mozione si legge: “Nell’aprile 2008 si sono svolte le elezioni regionali per il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana e per l’elezione del Presidente della Regione. In quella tornata elettorale gli elettori hanno sancito inequivocabilmente il successo della coalizione del centro destra, rappresentata allora da Pdl, Udc e Mpa e l’elezione alla Presidenza della Regione di Raffaele Lombardo  dopo pochi mesi il Presidente della Regione ha cominciato a stravolgere il quadro politico sostenuto dagli elettori, inaugurando la politica delle ”geometrie variabili”, successivamente lo stesso Presidente Lombardo, portando alle estreme conseguenze le sue geometrie, ha formato altri tre governi, che sommandosi a quello iniziale raggiungono il numero di quattro, di cui gli ultimi due ribaltonisti, trasformisti, e fondati sul tradimento, complessivamente tali da rappresentare un primato di instabilita’ paragonabile a quelli della cosiddetta Prima Repubblica, con l’aggravante di essere stati composti in un contesto completamente diverso e regolato da una legge differente, che prevede l’elezione diretta proprio per potenziare la durata e la stabilita’ dei governi.

 


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