Magazine Società

Pecorella esci dal gregge per favore

Creato il 02 marzo 2012 da Chit @chit67

L’argomento che toccherò oggi probabilmente non mi porterà solidarietà, notorietà o altro ma avvalendomi del fatto di non puntare a cariche politiche e quindi di non avere bisogno del consenso largo ed incondizionato, mi permetto di dire la mia su un fatto accaduto qualche giorno fa in Val di Susa.

Premetto che non voglio entrare (essendo impossibile vista la complessità del discorso) in elucubrazioni circa il fare o non fare la Tav. Quello è compito di altri e non Vi nascondo mi piacerebbe tanto lo facessero, magari in un confronto pubblico anche se credo faccia più comodo la DISINformazione piuttosto che l’INformazione. Comunque, come detto e scritto in passato e lo ribadisco anche stavolta, anche il sottoscritto è contrario all’opera, per tutta una serie di motivi che per non dilungarmi vi risparmio. Vi basti sapere che conosco molto bene la zona e sapere che a 45 anni l’elenco degli sprechi nella mia memoria merita di fermarsi qui.

Detto questo, siccome però sono anche contrario al detto machiavellico che “il fine giustifica i mezzi” desidero esprimere anch’io il mio parere su un episodio che avrei voluto volentieri lasciare nel dimenticatoio non fosse stato ‘cavalcato’ dalla puntata di ieri di Servizio Pubblico.

Sto parlando del  video in cui si documenta come un manifestante provoca un carabiniere in servizio a Bussoleno dandogli della “pecorella”.

Non l’avrei degnato di un post e men che meno di una riflessione o che altro perché penso che ognuno sia libero di guardare, riguardare (se non gli fosse chiaro) e se vuole giudicare. Però, c’è un però, non vi nascondo che sono rimasto molto deluso di come gli sia concesso di associare a se stesso (tra l’altro senza nessunissimo motivo ndr) il nome di Peppino Impastato, il suo “idolo”.

Scusaci Peppino.

Eppure trasmissioni, iniziative e quant’altro Santoro & co.  su Peppino Impastato le hanno organizzate in questi anni giusto? Dovrebbero sapere chi era e soprattutto cos’ha fatto, come pensava. L’immagine che si ha di lui attraverso libri, film e trasmissioni e che faticosamente è stato fatto emergere e, a mio modesto avviso, andava difesa con un po’ più fermezza ed un po’ più di memoria perché se le posizioni si prendono vanno poi difese.

Questa persona è stata definita ‘No-Tav’, ‘anarchico insurrezionalista’, paladino della battaglia: ognuno è libero di vederlo e definirlo come meglio crede. Io preferisco, visto che le ha fornite, chiamarlo con le sue generalità Marco Bruno, 28 anni, di Giaveno in modo che abbia tutta ma proprio tutta la notorietà che si “merita”, sia lo si veda come ‘eroe’ che… altrimenti.  Gli stessi militanti del movimento no-tav lo hanno definito «cane sciolto»: ebbene, consiglierei a costoro di essere coerenti e trattarlo come tale, forse un po’ di ‘cuccia’ forse gli farebbe bene.

Il fatto che questo post sia riuscito a terminarlo solo a quest’ora ma apprendo che c’è qualcun’altro che la pensa come me… mi fa sentire meno solo.

Si, sono un no-tav ma non di quelli così e vedermi etichettato come loro mi spinge giocoforza a sentirmi diverso!


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine