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Penny Dreadful

Creato il 12 ottobre 2015 da Ninapennacchi

"I believe in a place between heaven and hell, between the living and the dead.
A glorious place of everlasting rebirth, perhaps even salvation. 
Do you believe in such a place?"
Penny Dreadful
Voglio parlarvi di una serie TV che, per le ragazze che amano l'horror, il gotico e in parte il melodramma (ma in versione moderna), è imperdibile. 
La serie si chiama Penny Dreadful, al momento è composta da due stagioni. La Londra vittoriana nella quale la serie è ambientata è esattamente quel che noi, persone del 2015, abbiamo sempre visualizzato nella nostra mente: ambientazione cupa, nebbiosa, strade sporche e persone alienate nella grande città crudele. È davvero fantastico vedere la propria immaginazione prendere vita in modo così perfetto.
Per le amanti dei classici, qui troviamo un banchetto prelibato. Abbiamo il dottor Frankenstein e il dottor Van Helsing, il Vampiro e Mina, l'Uomo Lupo e gli attori del Grand Guignol. Sono personaggi moderni, così vicini e comprensibili; nonostante la rivisitazione mantengono lo spirito originario, tanto che ogni attore sembra nato per la parte per cui è stato scelto. (Tranne forse l'Uomo Lupo, per il quale avrei visto meglio un personaggio più disperato, più maledetto, ma che comunque ho apprezzato molto per motivi ormonali per la bella caratterizzazione). Ad esempio, la prima volta che è apparso questo personaggio, con le movenze languide, un po' androgino e dalla camminata lenta ed elegante: 
Penny Dreadful
ho pensato tra me e me: ma chi si crede di essere, Dorian Gray? E poi sono arrivate le parole: 

Penny Dreadful

"My name is Dorian Gray."


Questa serie è, chiaramente, horror, ma a mio avviso chiunque la può vedere, perché non terrorizza all'eccesso, nonostante i litri di sangue versato e l'aria malsana che si respira. Inquieta parecchio, però: come negli horror più riusciti, l'angoscia non deriva dai mostri, dai demoni, neppure dal Diavolo: no, l'horror nasce dalle persone, dalla loro insensibilità, dalla terribile chiusura ai dolori e le emozioni degli altri. La mancanza di fratellanza della Londra vittoriana (ma è poi mai cambiata, questa società, in qualunque luogo e in qualunque tempo?) spaventa più dei vampiri, più delle streghe: è qualcosa che viviamo, che conosciamo, che è tristemente dentro di noi.
"Grida pure quanto vuoi, non ti sentirà nessuno. E anche se dovessero sentirti, a chi pensi importerà? Conosci i londinesi. Quando mai si son curati delle sofferenze dei mostri malformati? Guarderanno... indicheranno col dito... e pagheranno."
Inaspettatamente moderna, questa serie, e persino quando pare ricadere nel cliché e nel melodramma ("la moglie di Frankenstein", e già noi ci aspettiamo la povera innocente presa tra brame maschili) ha svolte femministe, stupefacenti. 
Femminismo molto forte, nella seconda stagione soprattutto, anche se non so in quanti lo noteranno. 

Penny Dreadful

Scream for me!


***Attenzione, ora segue qualche spoiler! 
"Allietiamo i nostri uomini col nostro dolore. Ci inchiniamo innanzi a loro. Diventiamo bambole per il loro sollazzo. Perdiamo la nostra dignità nei corsetti e nelle scarpe col tacco e i pettegolezzi e la schiavitù del matrimonio! E cosa riceviamo per il nostro servizio? Il dorso della mano... la faccia rivolta verso il cuscino... la fica dolorante e insanguinata, mentre ci costringete a sopportare i vostri corpi grassi e flaccidi sui vostri letti! Ci trascinate nei vicoli, ragazzo mio, e vi ficcate nella nostra bocca per due soldi... questo quando non ci state picchiando senza motivo! Fino a che non sanguiniamo dagli occhi, e dalla bocca, e dal culo, e dalla fica! Mai più... mi inginocchierò... davanti ad un uomo. Ora sono loro che devono inginocchiarsi davanti a me."
A parte la protagonista, Vanessa, e Lily, è molto bella la figura della "strega" Joan, che non è altro che una donna che aiuta altre donne, come storicamente accadde. E come storicamente accadde, pagherà per questa sua "ribellione", il voler portare le donne a un livello di autonomia maggiore, all'autodeterminazione (tramite l'aborto e la rivendicazione del proprio corpo, ad esempio). Inaccettabile, questo, alla fine dell'Ottocento (e forse ancora oggi). 
Per questo, persino le donne che ha aiutato le volteranno le spalle, vittime e insieme carnefici di una società maschile e oppressiva. A questo proposito, mi è capitato di leggere un bello status sul profilo Facebook di Loredana Lipperini, che vorrei citare ora (sperando di non infrangere nessuna policy internettiana!) perché non ho potuto fare a meno di pensarci, quando ho visto la storia della "strega". 
"Nelle ultime pagine de "Il resto di niente" di Enzo Striano, Eleonora Pimentel Fonseca viene condotta al patibolo e scopre che il popolo, quello per cui ha combattuto e scritto, è accorso per insultarla. Donne, soprattutto. Donne che le mostrano i seni avvizziti coprendola di contumelie. E ha quell'ultimo terribile pensiero, sto morendo per queste persone." (Loredana Lipperini su FB)
Che altro dirvi, ragazze? Io ho amato questa serie e spero che, se la guarderete o l'avete già vista, veniate a parlarne con me... perché, da parte mia, non vedo l'ora che cominci la terza stagione.


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